Oggi ti svelo uno dei detti più usati nel nostro paese: “il gioco non vale la candela“. Un’espressione che sicuramente ti sarà capitato di usare o di sentire. Ma qual è la sua origine? Perché si dice proprio così? E, soprattutto, cosa significa?
I modi di dire sono come delle piccole frasi che usiamo senza pensarci troppo, per rendere più vivace una conversazione o per spiegare meglio un concetto. Non vanno prese alla lettera, ma interpretate come se fossero delle metafore.
Il gioco non vale la candela – origine
“L’espressione ‘a lume di candela‘ ci riporta indietro nel tempo, precisamente nel Medioevo, quando l’elettricità non esisteva e l’unica fonte di luce durante la notte era la candela.
In quel periodo storico, le case erano illuminate con la luce tremolante delle candele, soprattutto durante le serate dedicate ai giochi di carte. Le partite, spesso clandestine, si svolgevano in ambienti rischiarati da una debole fiammella, l’unica in grado di illuminare le carte e le mani dei giocatori.
Col passare del tempo, l’uso della candela divenne sempre più comune in queste occasioni, tanto che molti giocatori presero l’abitudine di portarne una con sé. Alcuni la offrivano addirittura al padrone di casa come segno di ringraziamento per l’ospitalità.
Perché si dice “il gioco non vale la candela” – significato
A quei tempi, il costo delle candele era tutt’altro che trascurabile, e solo i più facoltosi potevano permettersele. Di conseguenza, anche le somme in gioco nelle partite clandestine non erano banali, e il rischio di perdere ingenti somme di denaro era sempre presente.
Capitava spesso, quindi, che alla fine di una lunga serata di gioco, qualcuno si ritrovassero con le tasche vuote o con guadagni irrisori, insufficienti persino a coprire la spesa della candela che aveva illuminato la partita. Da qui, ecco perché si dice ed il significato del detto “il gioco non vale la candela“.
L’abitudine di utilizzare candele per illuminare le sale da gioco si diffuse rapidamente, e molti giocatori presero a considerare la candela non solo uno strumento per far luce, ma anche un gesto di cortesia nei confronti del padrone di casa che li ospitava”.
Frasi di esempio
- Non so se continuare questo lavoro, penso il “gioco con vale la candela“
- Ho perso molto tempo dietro questa situazione e alla fine “il gioco non è valso la candela”
- Ma perché ti ostini a non mollare, non vedi che “il gioco non vale la candela”?
- Credo proprio di lasciar perdere tutto, sai! Ho analizzato le varie possibilità e mi sono accorta che il gioco non vale proprio la candela.
Altre interpretazioni
Tra le altre probabili ipotesi, troviamo quella attribuita da un articolo di Focus, dove sembra trovare origine nella frase “il santo non vale la candela”, riferita ai santi che non sono stati capaci di compiere miracoli, quindi non meritevoli di un cero acceso.
Conclusione
Concludo dicendo che questa locuzione capita anche a me di dirla, soprattutto quando mi stanco di combattere per qualcosa che alla fine non ne valeva la pena. E tu? Conoscevi questa espressione?
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