Categoria 🏛️ Arte e Cultura

Articoli sull’arte, tra storia e cultura, tradizioni e folclore degli antichi popoli della terra, le meraviglie che ci hanno lasciato e che solo le abilità dell’uomo possono creare.

Ivrea (TO) – Lo Storico Carnevale 4.8 (5)

Nella provincia di Torino, suddivisa in 26 rioni e bagnata dalla Dora Baltea sorge la città di Ivrea, in origine Eporedia. I tratti storici della città li dobbiamo alla dominazione romana, che trasformò il nome originale nell’attuale ed al susseguirsi dei poteri monarchici con quelli papali, frai quali ricordiamo il dominio del marchese Arduino, dei Savoia, la dominazione di Napoleone e papa Niccolò II. Ivrea presenta quindi numerosi monumenti, testimoni del florido e importante passato. Proprio dal suo passato nasce quello che voglio raccontarvi oggi, dalle origine medievali, tramandate e giunte fino a noi. Leggende e accaduti reali che hanno dato origine allo Storico Carnevale di Ivrea, il più antico d’Italia, e all’affascinante Battaglia delle Arance. La leggenda Si narra che Violetta, figlia di un mugnaio e promessa sposa dell’amatoToniotto, fosse soggetta alla pretesa dello “Ius Primae Noctis”, tributo imposto, insieme a gravose tasse, dal barone reggente. Violetta decise però di non sottostare alla sorte che l’attendeva. Finse di accettare e si recò presso il castello del feudatario, con l’appoggio del popolo, nascondendo però un pugnale nei capelli. Con l’inganno uccise il tiranno e mostrandone la testa ai cittadini diede il via alla rivolta del popolo esasperato dalle imposte del barone. Violetta, la mugnaia, è quindi oggi il simbolo del carnevale. La battaglia Lo Storico Carnevale ha un valore davvero importante per gli abitanti eporediesi, un evento vissuto con adesioni ed emozioni molto forti. Coraggio e rispetto sono alla base della battaglia delle arance. Si svolge nelle principali piazze della città, presentando equipaggi sul carro, che simboleggiano le guardie del tiranno, contro nove squadre di aranceri appiedati, che simboleggiano il popolo in rivolta. L’evento è davvero spettacolare. La squadra dell’ Asso di Picche, la più antica, della quale sono onorato e grato di far parte da cinque anni, tira in […]

Caprarola (VT), Palazzo Farnese 4.8 (10)

Situata nei pressi dello splendido lago di Vico, in provincia di Viterbo e circondata da noccioleti dai quali si ricava anche la famosa Nutella, Caprarola è un vero gioiello arroccato sui Monti Cimini. Dalle origini antichissime, antecedenti agli etruschi e dalla straordinaria bellezza urbanistica, il borgo ha ottenuto il massimo splendore grazie alla famiglia Farnese che ha deciso di rappresentare tutta la sua ricchezza e potenza attraverso il Palazzo Farnese. Abbiamo passeggiato fra le sue vie secolari, goduto di spettacolari vedute panoramiche grazie alla posizione elevata del paese e siamo rimasti incantati dallo sfarzo e dall’eleganza del suo Palazzo. Caprarola tra Panorami e vicoli antichi Palazzo Farnese Il progetto del palazzo costruito a meta del 500, fu affidato al Vignola dal Cardinale Alessandro Farnese. L’architetto ha conferito allo stesso una forma pentagonale, con un cortile centrale. La residenza è separata dal paese da un imponente scalinata che conduce alla vera magia dell’architetto: l’interno. Questo ci ha davvero emozionati, con affreschi di rara bellezza e con sfarzose stanze che raggiungono il massimo splendore nella Scala Regia. La cupola sopra la scalinata è il trionfo dell’opera, finemente decorata, con al centro lo stemma del cardinale a rappresentare il suo potere. Da ammirare anche i giardini che si trovano sul retro del palazzo. Da ammirare c’è anche la Chiesa di Santa Teresa, situata sul versante opposto al paese, e la splendita armonia che il monte Soratte conferisce alla veduta panoramica dal paese. Quanti mesi, quante vite occorrono per scrivere una frase che uguaglia in potenza la bellezza delle cose. Christian Bobin

Piana delle Orme a Latina 5 (6)

Amate la storia del nostro bel paese? Noi si…abbiamo perciò scelto una giornata diversa, piacevole, intensa ma sopratutto abbiamo imparato fuori dai libri chi siamo e quanto il nostro popolo abbia lavorato, sofferto e combattuto per la nostra cara Italia. Piana delle Orme (LT) è il luogo ideale per conoscere il passato, ospita infatti una delle collezioni più grandi al mondo riguardante il ventesimo secolo, una vastissima esposizione  di 30.000 mq suddivisa in più settori, senza dimenticare che, trovandosi all’interno di un’azienda agrituristica, presenta numerose sorprese nel verde. E’ indicato per i visitatori di ogni età, infatti la mostra è veramente eterogenea e può affascinare sotto ogni punto di vista. Giocattoli d’epoca La parte iniziale è davvero curiosa, ospita una vastità di giocattoli antichi di ogni genere, dal modellismo alle bambole, passando fra giochi di ruolo e abilità; il tutto in una coloratissima cornice. Bonifica delle paludi Pontine e Vita nei campi Qui per i più grandi e per chi come noi ha i nonni che hanno vissuto la vita nelle campagne, ogni oggetto regala un sorriso ed una frase: ” Questo lo avevo”. Interessante capire il lavoro di uomini che con mezzi semplici e olio di gomito hanno trasformato paludi in terreni  agricoli e zone abitative, ricordiamo infatti le città di Aprilia e Latina nate proprio grazie a questi sforzi. Se siete amanti dei trattori, qualcuno lo sarà, la collezione è davvero vasta! Mezzi Bellici della Seconda Guerra Mondiale Questo settore a nostro dire è la parte più affascinante e toccante, dove attraverso la ricostruzione visiva e sonora  vengono rappresentati i momenti fondamentali della Seconda Guerra Mondiale per noi Italiani: El Alamein, Messina e Salerno, lo Sbarco di Anzio e la Battaglia di Cassino. Sorprendono ed entusiasmano le ricostruzioni che aiutano a percepire la vita dei soldati al fronte,scene diurne […]

Street art in Italia: la riqualificazione delle città 4 (1)

La street art è l’arte urbana o di strada, musei a cielo aperto, opere pubbliche che spesso si trovano in zone urbane degradate e abbandonate. È un potente strumento di comunicazione che dà la possibilità all’artista di comunicare in modo diretto con la gente. In questo articolo andremo ad analizzare la situazione della street art in Italia. Attualmente riqualificare i quartieri degradati delle città grazie alla street art è diventata una pratica alquanto comune in ogni parte del mondo. Un modo pratico ed economico per ridare vita a zone urbane spesso abbandonate e trascurate. L’arte di strada ha una forza espressiva magistrale dovuta alla sua caratteristica di giungere in spazi mai raggiunti utilizzando i muri di periferia e le case abbandonate per esprimersi. Gli artisti di strada e le istituzioni collaborano per la riqualificazione urbana dando modo alle periferie e alle aree più marginali di acquisire maggiore centralità. Street art in Italia: per ridar vita alle aree urbane La street art è un forte strumento di comunicazione, che si inserisce in una comunicazione diretta tra l’artista e la città, ovvero tra quest’ultima e il cittadino. Martedì 17 gennaio a Palazzo dei Priori è stata approvata quasi all’unanimità la proposta del Partito Democratico fatta dai consiglieri Tommaso Bori Sarah Bistocchi sulla Street Art come mezzo per la riqualificazione urbana. “La street art da cultura underground e informale degli anni ’80 si sta trasformando, negli attuali programmi istituzionali di recupero delle periferie, in un vettore di rigenerazione urbana”. Da strumento narrativo di una contro cultura in fermento ed espressione di un conflitto, generazionale e sociale, sta mutando in uno strumento di abbellimento e decoro, di riqualificazione nelle città e soprattutto nelle periferie, come dimostrano le più importanti capitali europee, quali Berlino, Madrid, fino ad alcune città indiane.” “Con la nostra proposta chiediamo a […]

Gran Moschea-Sheikh-Zayed ad Abu Dhabi 5 (2)

Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, si trova la Gran Moschea-Sheikh-Zayed, una delle più grandi e belle moschee al mondo, precisamente l’ottava più grande del mondo. È imponente ed elegante è il luogo di culto più importante del paese. La moschea è stata eretta sopra una collina artificiale. La realizzazione dell’edificio fu voluta dallo sceicco Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti. Lo scopo era quello di costruire una struttura per unificare le diversità culturali del mondo islamico. Il suo nome deriva appunto dallo sceicco Zayed e il suo funerale, nel 2004, è stata la prima cerimonia della moschea, il suo corpo è sepolto al suo interno. Descrizione della Gran Moschea-Sheikh-Zayed ad Abu Dhabi L’apertura al pubblico è avvenuto nel 2007. Furono impiegati nei lavori vari artigiani e i materiali furono fatti arrivare da molti paesi, tra cui Cina, Germania, India, Iran, Italia, Macedonia, Malesia, Marocco, Nuova Zelanda, Pakistan, Regno Unito, Turchia, oltre che dagli stessi Emirati Arabi Uniti. Più di 3.000 operai e 38 imprese rinomate hanno decorato la moschea, utilizzando materiali naturali tra cui marmo, oro, gemme semi-preziose, cristalli e ceramiche. L’edificio è stato invece realizzato dall’impresa italiana Impregilo; costruito tra il 1996 e il 2007. Il complesso degli edifici misura circa 290X420 metri su un terreno di 12 ettari e comprende un piazzale e il parcheggio per le auto. Al suo interno può ospitare 40.000 fedeli di cui 7.000 nella sala di preghiera principale. Dotata di 80 cupole, 1.000 colonne, lampadari placcati d’oro a 24 carati e il tappeto annodato a mano più grande del mondo. Nella sala di preghiera principale vi è uno dei più grandi lampadari a bracci del mondo con un diametro di 10 metri, 15 di altezza e pesa oltre 9 tonnellate. La Gran Moschea-Sheikh-Zayed ad Abu Dhabi è circondata […]

Homo Naledi – scoperto in Sudafrica nuovo ominide 4 (1)

Scoperta nuova specie umana è l’Homo Naledi, con caratteristiche sia primitive che moderne, condotta da un gruppo di scienziati internazionali che va a stravolgere la nostra storia e l’evoluzione dell’uomo così come la conoscevamo. Tale scoperta è avvenuta in una grotta a 90 metri di profondità all’interno del Rising Star, sito archeologico a circa 50 km da Johannesburg, patrimonio mondiale dell’Unesco L’annuncio è stato dato dall’Università of Witswaterstrand di Johannesburg, dalla National Geographic Society e dal Dipartimento per la Scienza e la Tecnologia/National Research Foundation del Sudafrica ed è stato pubblicato dalla rivista scientifica eLife. E’ stato ritrovato un nuovo ominide che si posizionerebbe nella scala dell’evoluzione umana tra i primi bipedi e l’homo erectus e in base alle prime ricostruzioni avrebbe sembianze umane molto primitive. Il gruppo di ricercatori che ha condotto i lavori dichiara: «Una svolta nella ricerca della nostra evoluzione». La nuova specie umana è l’Homo Naledi, con caratteristiche sia primitive che moderne. Il suo encefalo è molto ridotto e simile a quello di un gorilla, i denti abbastanza simili ad alcune specie primitive del genere Homo, le spalle come quelle di grandi scimmie e un busto ancora in parte piegato, simile a quello di una scimmia. Di corporatura snello, alto circa un metro e mezzo con un peso di circa 45kg e la struttura dei piedi è quasi identica alla nostra. Le mani invece sembrano essere adatte all’utilizzo di utensili ma le dita sono molto curve e questo fa supporre che fosse molto bravo ad arrampicarsi. Le operazioni di recupero dei resti non è stata semplice, per via della conformazione delle grotte del sito archeologico. Erano in una cavità accessibile solo tramite un pozzo stretto e sono stati fatti entrare un gruppo di sei ricercatori molto magri attraverso un cavo ottico di 3.5 chilometri. L’operazione si è […]

La Pagoda Kyaiktiyo – Golden Rock 4.5 (2)

La Pagoda Kyaiktiyo, detta anche Golden Rock o ancora Roccia d’Oro, si trova nello Stato Mon (una divisione amministrativa della Birmania confinante alla Thailandia). Situata vicina alla città di Kyaikto, ad un’altezza di circa 1.100 metri sul livello del mare sulla vetta del monte Kyaiktiyo; è il terzo luogo più importante di pellegrinaggio buddhista della Birmania. Il più vicino centro abitato alla pagoda è il villaggio Kinpun alla base del monte. Più vicina alla vetta ci sono due grandi statue di leone a guardia dell’ingresso della Pagoda e indicano che di deve proseguire a piedi nudi. secondo l’usanza birmana. La Roccia d’Oro su cui è stata costruita la pagoda è alta di circa 7 metri e mezzo; ha una circonferenza di circa 15 metri. Lo stupa invece sulla roccia è alto un po’ più di 7 metri ed è costruito sulla sommità di un masso di granito ricoperto da numerosi strati di foglie d’oro attaccate dai devoti. La pagoda Kyaiktiyo è circondata da varie costruzioni, da altre pagode e da piattaforme panoramiche. La leggenda della Golden Rock Nello specifico, la leggenda narra che Siddharta Gautama donò una ciocca dei suoi capelli ad un eremita chiamato Taik Tha. Egli la nascose fra i suoi capelli fino a quando la donò al re col desiderio che la ciocca fosse custodita come reliquia sotto una roccia che avesse la somiglianza della testa dell’eremita. Il re aveva ereditato poteri soprannaturali sia dal padre che dalla madre. La roccia perfetta fu trovata sul fondo del mare e con l’aiuto di Thagyamin fu trovato il posto giusto per collocarla sul monte Kyaiktiyo. Qui si sarebbe costruito un reliquiario per contenere la ciocca di capelli, posizionarvi sopra la pietra e costruire una pagoda sopra la roccia. Sarebbe proprio la ciocca di capelli, secondo la leggenda, a mantenere salda la roccia […]

Video Incredibili: Danzare sulla facciata di un palazzo 4 (2)

La compagnia bandaloop è specializzata in balli spettacolari, i loro ballerini danzano sospesi nell’aria su muri di qualsiasi genere, da palazzi a montagne. rendendo così ogni video qualcosa di unico e particolare. Con l’avvento della telecamera GoPro, delle piccole telecamere portatili utilizzate per filmare imprese, anche questa compagnia ha ripreso il tutto creando diversi video ballando nel vuoto, appesi a corde lungo i muri e palazzi di città. Ne ho selezionato uno, che vedrete di seguito, in cui Amelia Rudolph e Roel Seeber, ripresi durante l’esibizione Art and Soul Festival di Oakland City, si cimentano in questa danza nel vuoto legati da funi. Video Walz on the walls – ballare sui palazzi

Arte – Le strisce pedonali più creative e pazze del mondo 3.5 (2)

L’arte ha varie forme e la si può ammirare ovunque, non solo in un museo. In alcuni casi per vedere un’opera d’arte basta semplicemente guardarsi attorno o attraversare una strada passando su delle strisce pedonali. Di seguito una galleria di Strisce pedonali più creative e pazze del mondo, un nuovo stile di street art che si sta sviluppando, chiamata zebra crossing. Galleria Strisce pedonali artistiche

Clet Abraham: arte su i cartelli stradali 4 (4)

Clet Abraham è un pittore e scultore francese nato in Bretagna nel 1966, ed è attivo in Italia dal 1990. Recentemente si è dedicato a realizzare disegni divertenti su cartelli stradali di ogni città. Ha studiato all’istituto di Belle Arti Di Rennes, e dopo aver esposto in varie gallerie d’arte in Bretagna, si trasferisce a Roma dove fa il restauratore di mobili antichi. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie romane, parigine e britanniche. Si trasferisce a Firenze nel 2005 dove vive ancora oggi. Clet non è un artista di strada ma recentemente ha applicato alla vita quotidiana la sua arte. Attualmente si è focalizzato sulla realizzazione di interventi urbani, street art. In varie città, Firenze, Bologna, Roma, Torino, Milano, Lucca, Palermo, Terni, Londra, Valencia, Sassari, Perugia, Douarnenez, Quimper, Audierne, Parigi, Prato, Livorno, Parma, Pistoia, ha applicato sui cartelli della segnaletica stradale degli sticker, rispettando la loro leggibilità e trasformandoli e reinterpretandoli in chiave ironica e dissacrante in simpaticissime opere d’arte. Non usa pitture o vernici, ma soltanto carta e plastica adesive per le sue opere. Ma le sue opere a volte provocatorie hanno posto numerosi interrogativi, un esempio è il Cristo crocifisso applicato su un cartello del “vicolo cieco” in Italia, ed è stato giudicato inizialmente blasfemo. In Italia le opere di Clet non vengono molto apprezzate dall’autorità, in Francia invece ne viene riconosciuta persino l’utilità. La Prefettura di Polizia di Parigi gli ha scritto dicendo che il suo lavoro “riporta l’attenzione sui cartelli stradali” e ha un effetto positivo “sull’educazione al codice della strada.” Galleria cartelli stradali artistici

La Monnalisa di Leonardo Da Vinci, segreti e nuove scoperte 4.8 (5)

Tra i tanti misteri della Gioconda, il più difficile da decifrare è l’identità della donna raffigurata nel dipinto. Nuove scoperte sulla Monnalisa di Leonardo Da Vinci arrivano da un ricercatore italiano, Angelo Paratico, uno storico che da 20 anni vive e lavora a Hong Kong. Lo studioso, dopo un lungo studio sui legami tra la Cina e l’Italia negli ultimi 5 secoli, negli ultimi anni è arrivato ad nuova clamorosa conclusione tramite la scoperta di una documentazione. Chi è la Gioconda? Paratico, in un libro, in uscita il prossimo anno, riporta le sue tesi e racconta la storia di una schiava di origine cinese che avrebbe ispirato il famoso quadro di Leonardo Da Vinci, dipinto tra il 1503 e il 1506, e secondo lo storico la misteriosa Monna Lisa sarebbe la madre di Leonardo Da Vinci. Nuova teoria sull’identità della Gioconda Questo nuovo studio ribalta le ipotesi tradizionali che ritengono che la madre di Leonardo fosse una contadina toscana, di nome Lisa Gherardini. Paratico invece ritiene si trattasse di una schiava orientale, di nome Caterina, a servizio da un ricco cliente amico di Ser Piero, padre del pittore. Le ricerche avrebbero individuato, prima della nascita di Leonardo nel 1452, alcune carte legali del padre in cui figurava la donna. Dopo il 1452, data di nascita del da Vinci, è scomparsa misteriosamente dai suoi documenti senza lasciare nessuna traccia. A conferma della sua teoria il ricercatore sostiene che, nel periodo del Rinascimento, la presenza di schiavi orientali era molto frequente in paesi come l’Italia e la Spagna. Le radici cinesi di Leonardo sarebbero confermate dal fatto che fosse mancino, caratteristica tipica cinese, come anche quella di scrivere da sinistra a destra. Inoltre Leonardo era vegetariano, cosa piuttosto inusuale per l’epoca in Occidente. Chi era Monnalisa nuove scoperte Alle spalle della Gioconda, sullo […]

Bernard Pras: opere artistiche con Cianfrusaglie e rifiuti 4.3 (4)

Le opere del talentuoso e geniale artista francese Bernard Pras apparentemente appaiono come mucchi di stracci, cianfrusaglie, rifiuti, posizionati in modo casuale su una superficie, senza che nessuno inizialmente si accorga di cosa siano veramente, senza che nessuno sospetti che in quell’ammasso di vari oggetti e colori ci sia nascosto il ritratto di un personaggio o la riproduzione di un quadro. In realtà sono opere anamorfiche, è un effetto di illusione ottica e prospettiva, per cui l’immagine viene proiettata sul piano in modo distorto, rendendo il soggetto originale riconoscibile solamente se si osserva l’opera da una posizione precisa. Per realizzare questo genere di effetto Pras deve pianificare scrupolosamente l’installazione, selezionando i materiali per colore e dimensione. Il risultato finale è davvero sorprendente. Un capolavoro di Van Gogh, il ritratto di Einstein, Jimi Hendrix, Bruce Lee, l’Urlo di Edvard Munch o il Cristo Morto del Mantegna: tutti questi capolavori al quadrato, perché riprodotti in modo davvero eccezionale, sono visibili soltanto da un particolare punto di vista. Divertitevi a scovare nei dettagli quali oggetti sono stati usati da Pras per comporre le sue strabilianti opere. Galleria opere Bernard Pras Video – Bernard Pras a lavoro!

Ivan Hoo: dipinti realistici sul legno 4.5 (2)

Ivan Hoo è un giovanissimo artista autodidatta di Singapore, usando pastelli, inchiesto, gessetti, carboncino e matite per riprodurre dipinti su tavolette di legno, rappresentando oggetti, persone, animali, figure e situazioni molto realistiche tanto da sembrare reali e vivi:  “Ho sempre voluto realizzare delle opere d’arte che provocassero gli occhi e la mente. Lavorando col legno, ho a disposizione molte dimensioni e idee per creare dipinti molto vicini alla realtà”,  “Disegnare sul legno mi dà la possibilità di sviluppare moltissime idee in grado di funzionare abbinate ai pastelli. La mia attività è cominciata alcuni anni orsono, durante i quali mi sono dedicato principalmente a ritratti, e da allora la voglia di stupire non si è più placata”. La sua passione passione lo porta a realizzare meravigliosi dipinti su tavole di legno, capaci di confondere i nostri sensi grazie all’eccellente tecnica 3D. Galleria opere Ivan Hoo su legno

Bobby Causey: statue di cera che sembrano vive 4 (1)

Le statue di cera dell’artista Bobby Causey sono così realistiche da sembrare vive. Guardando una foto non ci si rende subito conto che non sono foto di scena ma statue. Quest’uomo possiede un vero e proprio talento, emerso quando era giovanissimo; da bambino vince vari concorsi di disegno, ma la sua vera passione è la scultura. Causey non ha mai frequentato un corso di scultura, né mai neppure letto un libro in materia, ma questo si nota solo nel fatto che usa delle tecniche spesso non ortodosse: “Semplicemente, so cosa va fatto e lo faccio”. Il “trucco” di Bobby Causey per realizzare statue di cera che sembrano vive è a passione; infatti è davvero ammirevole il suo intenso modo di esprimersi e lavorare per dar vita ai suoi capolavori di cera. Tra i suoi lavori più notevoli Heath Ledger nella parte di Joker, Jack Nicholson in The Shining, e Christopher Reeve in Superman. Il realismo delle sue statue di cera lascia davvero a bocca aperta: per ottenere questi risultati studia centinaia di foto dei suoi soggetti, per cogliere ogni minimo particolare. “Fondamentalmente, l’unica guida che ho è la persona che ritraggo. So che aspetto ha, ma non basta creare una grande somiglianza, ma vanno resi l’emozione e i pensieri”. Statue di cera realistiche Le scelte di Causey per le sue opere ricade sempre soggetti cinematografici: crede che in questo modo l’emozione generata è più forte, perché “incorpora” quelle generate dal film e dalla recitazione degli attori. “Non fraintendete: alla fine mi piacerebbe fare qualche pezzo originale, ma al momento mi diverto molto con i personaggi dei film”. Ti è mai capitato di vedere da vicino una statua di cera che sembra reale? Lascia un commento.

Thomas Yang: dipinge le sue opere con le ruote della bicicletta 4 (2)

Thomas Yang dipinge opere d’arte con le ruote della bicicletta. L’artista ha una tecnica particolare per dipingere i suoi quadri: le suo opere sono sia geniali che minimaliste. Yang Non usa i classici pennelli ma copertoni di biciclette, l’idea nasce dalla sua passione per il ciclismo. Nella sua collezione, che si chiama “100 copie”, in quanto per l’appunto sono 100 le sue opere, rappresenta alcuni tra i monumenti e gli edifici più importanti del mondo realizzati tutti usando le gomme della bicicletta. Ogni sua opera è intitolata e ispirata al mondo della bicicletta, ad esempio l’opera intitolata “God Save The Bike” e che rappresenta il Tower Bridge viene descritta come  “Che ci sia traffico, inferno, o acqua alta, nulla fermerà la crescente cultura londinese della bicicletta, grazie alle corsie protette per ciclisti. Ammirate i suoi verdi parchi e l’iconica  architettura, compreso il Tower Bridge rappresentato dalle impronte di 11 copertoni”. Insomma un modo geniale ma anche creativo per fare arte Galleria opere con copertoni di bici di Thomas Yang