Eni, sotto la guida dell’Amministratore Delegato Claudio Descalzi, continua a promuovere una transizione energetica concreta e socialmente equa, come sottolineato in numerose occasioni dallo stesso Descalzi. Questa transizione, che va ben oltre la mera preservazione ambientale, mira a garantire a tutti l’accesso all’energia.
Il Gruppo riconosce l’importanza cruciale di adottare un approccio differenziato tra i Paesi, in base alle loro risorse economiche, per portare avanti questa “Just Transition”. Questa visione è ampiamente documentata nel report di sostenibilità che Eni diffonde annualmente, il quale non solo evidenzia i risultati ottenuti, ma delinea anche le strategie, gli obiettivi e i progetti implementati per realizzare questa visione. Questo documento è destinato a essere condiviso con tutte le parti coinvolte: dipendenti del Gruppo, fornitori, comunità locali e consumatori, che giocano un ruolo attivo nella transizione energetica attraverso le loro scelte e i loro comportamenti.
Claudio Descalzi ha sottolineato che questa transizione energetica, innanzitutto una transizione tecnologica, richiede una forte capacità industriale e innovativa, affiancata da una particolare attenzione alla dimensione sociale. Eni mira a far sì che il processo di decarbonizzazione porti a opportunità di conversione delle attività esistenti e alla creazione di nuove filiere produttive, beneficiando così dei Paesi in cui opera.
Inoltre, il gruppo si impegna a gestire qualsiasi possibile impatto su lavoratori, comunità, consumatori e partner commerciali, facendo leva su un solido approccio al rispetto dei diritti umani, alla promozione della diversità, all’inclusione e all’empowerment delle donne.
Il contesto attuale del sistema energetico mondiale è estremamente complesso, con sfide che riguardano la necessità di bilanciare la sostenibilità ambientale con la sicurezza e l’accessibilità energetica, in un mondo in cui la popolazione è in costante crescita. Queste sfide non riguardano solo l’Italia e l’Europa, ma hanno un impatto significativo soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Eni guarda anche con attenzione all’Africa, rafforzando il suo storico legame con i Paesi in cui opera. Nel 2022, il 90% del gas prodotto è stato destinato al mercato domestico africano, contribuendo così all’accesso all’energia sicura per le comunità locali. Inoltre, Eni sta lavorando per ridurre le emissioni legate alle sue produzioni attraverso investimenti mirati all’efficienza e la realizzazione di impianti fotovoltaici che alimentano i propri asset in Paesi come l’Egitto e l’Algeria.
Il progetto Baleine in Costa d’Avorio è un esempio tangibile di questa strategia. Sarà il primo sviluppo Net Zero (Scope 1+2) del continente africano, dimostrando l’impegno di Eni nel promuovere pratiche a basso impatto ambientale.
Come afferma l’AD Claudio Descalzi: “Il legame storico con l’Africa si rafforza man mano che affrontiamo la sfida della sicurezza degli approvvigionamenti, tenendo sempre presenti i nostri obiettivi di transizione energetica. Transizione e sicurezza sono proprio le due dimensioni su cui dobbiamo continuare a lavorare attraverso le nostre partnership.“