La Befana: origini, storia e tradizioni

Sistemando i cassetti di un armadietto mi son trovata tra le mani una “calza” con il disegno di una donna anziana tanto nominata soprattutto dai piccoli e così pensai di scoprire chi è la befana, l’origine, la storia e le tradizioni della vecchietta più famosa del mondo

In un precedente articolo abbiamo descritto “Chi è Babbo Natale – se esiste veramente – origini e storia“, ma ora andiamo un po’ a conoscere questa donna anziana, che chiude il periodo festivo.

Chi è la Befana?

Durante le feste natalizie, oltre al piacevole mito di Babbo Natale, appare anche un’altra persona con compiti simili al grande omone rosso ma con qualche variante. Allora siete curiosi di sapere che tipo di personaggio è la Befana e che cosa rappresenta?

Come si presenta la Befana

Innanzitutto vediamo come si presenta la Befana. Appare come una donna anziana e gobba che indossa vestiti un po’ trasandati, uno scialle sgualcito, un cappello o un fazzoletto in testa e scarpe rotte.

Sul viso rugoso si nota un naso piuttosto lungo e sporgente, i suoi capelli sono grigi e disordinati, il mento appuntito e uno sguardo un po’ allarmante.

Quando si festeggia la Befana?

La festa della befana è collegata alla festa dell’Epifania, quindi la befana si festeggia la notte tra il 5 e il 6 di gennaio e con essa termina il lungo periodo natalizio.

La chiesa cattolica festeggia il giorno dell’Epifania, cioè la rivelazione di Gesù agli uomini, il 6 di gennaio; data fissata dal calendario gregoriano che corrisponde a 12 giorni dopo il Natale.

La scopa della Befana

Sapete perché la befana ha la scopa? Per portare i doni ai bambini, che possono essere giocattoli, dolciumi o carbone, usa un mezzo di trasporto speciale che è la Scopa. Quando è stanca di volare e si posa sui tetti, per sostenersi si appoggia alla sua scopa.

Si tratta di una scopa fatta con fascine di rami secchi tenuti legati attorno ad un bastone di legno che funge da manico.

Perché la Befana lascia la calza

Quando arriva la fredda notte del 5 gennaio la Befana lascia la calza ripiena di dolcetti vicino ai caminetti. Questa tradizione della calza è un augurio di buon auspicio che sta a voler dire che ci sono cose buone in arrivo. Il sacco pieno di giochi che la vecchietta tiene nelle spalle, in effetti assomiglia davvero ad una “grande calza”.

Perché la befana ha le scarpe rotte?

Questa donna è raffigurata brutta e vecchia ed il vestiario trasandato che la befana indossa, sia gli abiti rattoppati che le scarpe rotte , vuole significare come un saluto alle cose brutte e che appartengono al passato. Infatti il suo personaggio chiude il ciclo di festività e si riparte con un nuovo anno, che si spera possa essere migliore.

Perché la Befana porta il carbone

Da sempre si usa dire che la befana porta il carbone. La tradizione racconta che i piccoli lasciano una calza vuota appesa al caminetto e la vecchia signora, viaggiando di tetto in tetto per poi scendere dal camino, lascia il dono dentro alla calza; se il bambino è stato monello, però, la befana gli porta il carbone.

Come si usa fare anche per Babbo Natale, i bambini quella sera lasciano del cibo per la povera vecchietta, che solitamente si tratta di agrumi, che lei prenderà dopo aver lasciato il suo presente per ripartire per nuove mete.

Origine della Befana

La Befana 1821 by Bartolomeo Pinelli

L’origine della Befana arriva da trazioni italiane inizialmente pagane che risalgono ad un tempo così lontano che non esistono testimonianze. 

È collegata al passaggio dell’anno vecchio a quello nuovo, ovvero ha l’aspetto di una vecchietta, che simboleggia l’anno vecchio, ed con il suo gesto di donare doni rappresenta il buon auspicio per l’anno nuovo.

Come nasce la Befana

Penso che quando si avvicina la sua festa qualcuno si domandi come nasce la Befana. Il personaggio della Befana nasce da antiche celebrazioni dedicate all’agricoltura, che si svolgevano durante le 12 notti dopo il solstizio d’inverno.

In queste feste sembrava che sagome volanti a forma di donna, guidate da dee della vegetazione, sorvolassero sopra alla campagna come una sorta di benedizione per un buon raccolto.  Da questa immagine è nata la vecchietta che vola sulla scopa.

Da dove deriva la parola Befana?

La parola Befana deriva dal termine greco tradotto “Epifania” che significa “Manifestazione” ed il simbolo di questa manifestazione si collega ai Re Magi.

Questi tre uomini di nome Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, secondo la cultura cristiana, vengono guidati da una stella cometa fino ad arrivare alla grotta dove si trovava  Gesù Bambino, i quali dopo averlo adorato gli lasciarono dei doni preziosi quali oro, incenso e mirra.
Ecco perché il termine “Befana” è unito anche al significato dell’Epifania.

Leggenda sulla Befana

Una leggenda sulla Befana narra che i Re Magi, non trovando la strada che li portasse da Gesù bambino, chiesero delle informazioni ad un’anziana signora che diede loro delle indicazioni.

I Magi domandarono alla donna se voleva percorrere con loro il tragitto, ma lei declinò la richiesta. Poi, ripensandoci, si pentì di aver rifiutato e per rimediare a questa situazione prese un grande sacco, lo riempì di dolci e provò a seguire le tracce dei tre stranieri.

Non riuscendo a raggiungerli, decise di consegnare i dolcetti ad ogni bambino che incontrasse sperando che tra quei piccoli potesse trovare anche Gesù.

Perché si brucia la Befana?

In molte città dell’Italia e dell’Europa, il giorno 6 gennaio, c’è la tradizione di bruciare la Befana, costruendo dei fantocci di paglia per poi ricoprirli con dei vestiti vecchi. 

Questi pupazzi di stoffa tengono in mano una scopa che risulta essere segno di rinascita, di purificazione e di nuovo inizio.

Vedere le ceneri che volano nell’aria per poi sparire è come dire che ciò che riguarda le cose vecchie sono volate via e si riparte; ecco qual è motivo per cui la befana viene bruciata.

La Befana al giorno d’oggi

Partecipare alla festa della Befana al giorno d’oggi è diventata una tradizione in moltissimi paesi dove si svolgono feste vere e proprie con tanto di biscotti, cioccolata calda, vin brulè.
Queste feste sono animate da gruppi di ragazzini che cantano e recitano le molte filastrocche a lei dedicate.

Filastrocche della Befana

Sono molte le filastrocche della Befana ma qui cito quella più corta e famosa:

La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito da romana, evviva evviva la Befana“.

Questo personaggio è stato anche citato nelle filastrocche del grande scrittore e poeta Gianni Rodari.

I dolci della Befana

Quali sono i dolci della befana che si fanno durante il periodo dell’epifania?

  • Dolcetti tradizionali, semplici ma gustosi conosciuti ovunque o con l’aggiunta di qualche pezzettino di carbone (nelle ricette soprattutto italiane)
  • Biscotti dai vari colori, ricoperti di glassa, con uvetta, frutta candita e liquore per dolci
  • I befanini, che si trovano in Toscana, fatti con stampini aventi la forma della befana

Film sulla Befana

  1. La freccia azzurra (1996): film in cartone animato che racconta gli imprevisti che incontra la befana la notte del 5 gennaio e chiede aiuto ad un suo amico che le combinerà qualche guaio
  2. Miacarabefana.it (2009): è la storia di una tremenda ragazzina che fa di tutto per vincere il concorso di Befana
  3. La Befana vien di notte (2018): storia di una maestra che scopre un grande segreto e dal quel giorno, ogni 6 gennaio, si trasforma in befana

La befana, anche se in apparenza può sembrare poco affidabile, è una cara vecchietta che con la sua goffa immagine dona, soprattutto ai bambini, momenti divertenti da trascorrere in allegria.

La storia della befana – Video racconto di Isabella

Conosci dei racconti o filastrocche sulla Befana? Lascia un commento!

Immagine copertina crediti: Laura Diehl

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Annina
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