Con questo articolo andiamo a scoprire la vera storia dell’Isola delle Rose e Giorgio Rosa, che ha vissuto da protagonista quest’avventura. Un racconto basato su fatti reali che legano l’immaginazione alla realtà.
La vicenda risale al 1968 e, per chi non lo sapesse, ora vi è anche un film diretto da Sydney Sibilia nel 2020, “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose“, dove la personalità del personaggio principale verrà un po’ modificata. Ma andiamo ora a capire com’è nata quest’isola autonoma nei pressi di Rimini.
Il sogno di Giorgio Rosa ha portato quest’uomo, assieme a pochi altri amici, a vivere l’incredibile storia dell’Isola delle Rose; trasformando una piattaforma di acciaio, posta in mezzo al mare, in uno stato indipendente.
Chi era Giorgio Rosa: Storia Vera
Nato a Bologna nel 1925 e morto all’età di 92 anni, nel 2017, Giorgio Rosa era una persona matura che si presentava in modo posato e professionale; laureato in ingegneria meccanica, aveva le idee ben chiare e il grande desiderio di libertà sotto vari aspetti, soprattutto quello per la parte burocratica dalla quale era circondato.
Perché Giorgio Rosa voleva costruire l’isola delle rose?
Il suo volere era quello di creare una micronazione, ovvero un piccolo stato indipendente, in cui i governi e organizzazioni internazionali non potevano riconoscere e quindi intervenire, gestendo questo luogo in piena autonomia senza nessuna regola.
Un giorno ebbe l’illuminazione che questo suo progetto potesse realizzarsi creando un luogo isolato, al di fuori delle acque territoriali italiane. Nel 1968 era sufficiente una distanza dalla costa di 6 miglia; dal 1974 il limite territoriale fu ampliato a 12 miglia.
La vera storia dell’Isola delle Rose
Ora che abbiamo capito qual era il sogno di Giorgio Rosa, vediamo qual è la vera storia dell’Isola delle Rose, il cui nome completo era “Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose “. Struttura progettata e costruita dallo stesso ingegnere.
Cos’era l’Isola delle Rose
Cos’era l’Isola delle Rose? Si tratta di una piattaforma quadrata di 400 m² posta nel Mare Adriatico ad oltre 11.000 km (pari a oltre 6 miglia), ovvero a 500 mt fuori del territorio italiano. Questa idea prese piede da Giorgio Rosa nel 1958 e i lavori continuarono fino al 1967.
La storia vera dell’isola delle rose di Rimini afferma che la definizione di “Stato Indipendente” avvenne il 1° Maggio del 1968, ma a tutti gli effetti questa indipendenza non venne mai ufficialmente riconosciuta da nessuna nazione al mondo.
Questa micronazione possedeva attributi proprio come uno stato indipendente, ovvero:
- una lingua ufficiale, che era l’Esperanto per stabilire e affermare la propria indipendenza dallo stato italiano
- un governo creato da vari dipartimenti (Presidenza, Finanze, Affari interni, Affari esteri, Industria e Commercio, Relazioni)
- un servizio postale che gestiva la corrispondenza, dall’arrivo, allo smistamento e in partenza
- una moneta propria la cui unità di valuta era chiamata “Mill” ed il cui valore corrispondeva alla lira italiana
- due serie di francobolli, suddivisi in cinque differenti emissioni, stampati su carta filigranata e gommata
- uno stemma personalizzato che raffigurava tre rose rosse ed un gambo verde con le foglie
- una bandiera dallo sfondo di color arancione con al centro lo stemma delle tre rose.
In pratica questo luogo sembrava un punto di riferimento turistico in mezzo al mare; era stato costruito anche un bar e si pensava di fare anche una piccola struttura con delle camere per dormire e un negozietto.
Perché fu chiamata Isola delle Rose?
Il telaio della piattaforma fu realizzato con cemento e acciaio ma, probabilmente, ispirazione per il nome di Isola delle Rose è stato il cognome del suo creatore e progettista, Giorgio Rosa.
Come fu costruita l’Isola delle Rose
Dopo aver accennato a questa straordinaria impresa, vediamo cosa racconta la storia vera sulla costruzione dell’Isola delle Rose di Giorgio Rosa.
Giorgio Rosa costruì la base dell’Isola delle Rose con grandi tubi di acciaio, vuoti all’interno, che condusse al punto prestabilito facendoli galleggiare sul mare; poi con una tecnica ben precisa li fece scendere sott’acqua saldandoli a terra.
Il lavoro fu seguito da una società sperimentale, denominata SPIC, creata dalla moglie di Rosa. La prima supervisione da parte della SPIC avvenne nel luglio del 1658 utilizzando un’imbarcazione costruita appositamente, avente un piccolo motore.
Purtroppo nel 1962 emersero dei problemi finanziari ed il lavoro si fermò per un certo periodo. Negli anni successivi, riuscendo a trovare i soldi, l’attività riprese anche se in modo più lento; ma nel novembre del 1966 la capitaneria di porto di Rimini e, successivamente la Polizia, ordinarono il bocco dei lavori.
Nonostante queste intimidazioni l’isola delle rose prendeva forma, furono creati vari vani nel primo piano e poi fu innalzato anche un secondo piano. Nell’agosto del 1967 ci fu l’apertura pubblica a chi la voleva visitare.
Fu creata anche una zona di sbarco, con banchine e scale, per gestire le imbarcazioni che la raggiungevano. L’idea di progetto iniziale era quella di innalzarla creando fino a cinque piani, cosa che non fu mai portata a termine in quanto fu distrutta prima.
Quanto costò costruire l’Isola delle Rose?
Questa realizzazione avrebbe portato un buon riscontro di guadagni con l’arrivo dei turisti, ma quanto è costato costruire l’Isola delle Rose? I soldi impiegati per questa costruzione erano stati calcolati intorno ai 70.000.000 di lire; che corrispondono all’incirca a 35-36.000 euro odierne.
Informazioni sulla vera storia dell’Isola delle Rose
Il film del 2020 trasmesso su Netflix, il cui regista è Sydney Sibilia e l’attore che ha interpretato la parte di Giorgio Rosa è Elio Germano, ha rispecchiato questa vicenda; come capita però spesso, nelle trasposizioni cinematografiche, alcuni particolari non sempre si riescono ad evidenziare in modo completo.
Vediamo allora qualche altra informazione circa la vera storia dell’Isola delle Rose, cercando di capire il perché questo “luogo isolato autonomo” non era gradito né alle autorità né ad altre organizzazioni.
Perché l’isola delle rose infastidiva il governo italiano?
Oltre alla costruzione della piattaforma e dei “locali”, per poter essere visitabile il luogo aveva necessità di avere a disposizione impianti idonei di acqua dolce e anche per il rifornimento di gasolio.
1. Uno dei motivi del perché l’isola delle rose infastidiva il governo italiano era che di questa zona se ne occupava l’azienda multinazionale statale italiana ENI, la quale non aveva dato nessuna autorizzazione a questi lavori.
Per questa mancanza di accordo nel novembre del 1966 furono dati ordini da parte della capitaneria di porto di Rimini, di bloccare il proseguimento della costruzione; due mesi più tardi intervenne anche la polizia.
2. Un altro motivo per cui l’isola delle rose non piaceva al governo italiano era il fatto che stava diventando un viavai turistico che avrebbe portato dei guadagni per quel luogo. Il guaio era che il tutto veniva gestito senza l’obbligo di pagare le tasse.
Questo comportava una perdita per le casse dello stato e, anche se irrisorie, ciò poteva essere a rischio emulazione da parte di altri. L’isola si poteva raggiungere con facilità, molte persone iniziavano a frequentarla. Così dall’alto arrivò l’ordine di procedere al blocco navale per impedire l’entrata e l’uscita di imbarcazioni.
Perché il governo italiano dichiarò guerra all’Isola delle Rose?
Nonostante la micronazione fosse posizionata in acque internazionali, questa si scontrava e andava in conflitto con gli interessi del nostro paese. Dopo aver dichiarato lo stato d’indipendenza, era praticamente diventato un luogo libero senza leggi.
Questo metodo di “libertà” però non poteva essere accettato in quanto è contrario a quanto stabilito dalle leggi di tutto il mondo, ovvero che i cittadini devono rispettare e sottostare alle leggi dichiarate dai propri stati.
Fu interpellata sia la CEE che l’ONU ed infine il governo italiano dichiarò guerra all’Isola delle Rose, ordinando di distruggerla con l’aiuto di esplosivi; considerando la postazione come una creazione abusiva senza autorizzazioni.
Come e quando fu abbattuta l’Isola delle Rose?
L’isola delle rose fu distrutta l’11 febbraio del 1969. Personale e mezzi della Marina Militare Italiana prepararono i lavori di abbattimento, iniziando prima dalla parte cementata e agendo poi sui pali di acciaio che la sostenevano.
Infine, per distruggerla, furono posizionati 675 kg. di esplosivo una prima volta e 1.080 kg. due giorni dopo per la seconda volta. Nonostante queste due grosse esplosioni, la piattaforma di sostegno non si distrusse completamente, ma anche se deformata rimase ancora “in piedi”.
Dopo 15 giorni, precisamente il 26 febbraio 1969, una forte burrasca marina sommerse e affondò completamente l’isola delle Rose.
Cosa successe dopo la demolizione e l’affondamento dell’Isola delle Rose?
Anche se l’Isola delle Rose fu demolita e inabissata, alcuni residui e pezzi di struttura rimasero ancora presenti in acqua; ci vollero ulteriori 40 giorni per disfarsi di tutti i componenti.
Nonostante tutti i detriti siano stati raccolti, specialmente per non creare problemi ai pescatori, nel luglio del 2009 fu rinvenuto ancora qualche residuo che si era fermato sul fondo del mare.
Date di riferimento dell’Isola delle Rose
- Inizio progetto: luglio 1958
- Trovata falda di acqua dolce: maggio 1967
- Apertura al pubblico: agosto 1967
- Termine lavori: gennaio 1968
- Proclamazione di Stato Indipendente: 01.05.1968
- Isola sequestrata dalla polizia: 25.06.1968
- Dal giugno del 1968 al gennaio del 1969: continui incontri e udienze di Giorgio Rosa con molte autorità diverse.
- Distruzione dell’isola delle rose con esplosivi: 11.02.1969
- Affondamento della piattaforma, causa burrasca: 26.02.1969
L’Isola delle Rose di Rimini nella letteratura e cinematografia
Questo straordinario avvenimento rese l’Isola delle Rose di Rimini un importante argomento sia per i libri che per il cinema:
- fu un luogo di riferimento nella catena di fumetti dei racconti di Martin Mystère, nel 1998
- nel 2009 Giorgi Rosa fece uscire sia il libro che il DVD intitolato “L’isola delle Rose”.
- sempre nel 2009 il programma “La libertà fa paura” trasmesse dichiarazioni di persone che sono andate in quell’isola.
- lo scrittore Walter Veltroni scrisse un libro riferito a questa storia che intitolò “L’isola e le rose”.
- nel 2020 uscì su Netflix il film dal titolo “l’incredibile storia dell’isola delle Rose“.