Verstappen sull’Olimpo dei piloti al GP del Messico
Il GP del Messico non è stato particolarmente entusiasmante, sicuramente non quanto il Gran Prix di Austin. Saranno stati i 2.200 mt. di altitudine, o il fatto che fosse l’ora della siesta, ma questo gran premio non è stato per niente combattuto, soprattutto nelle prime file.
Questa tappa del circus, piuttosto, è stata ricca di sorprese ed eventi. Primo fra tutti il record battutto da Max Verstappen; il ragazzo ha vinto 14 gare stagionali ben 1 in più di M. Shumacher e Vettel; anche se, ad onor del vero, il pilota ad averne vinte di più in percentuale resta sempre lui: Michael Shumacher (2004).
Un evento riguarda il nostro Carletto, in questo GP il monegasco ha tagliato il traguardo dei 100 gran premi disputati.
Questa gara ha visto anche un ritorno di fiamma; Daniel Ricciardo ha guidanto in un modo incredibile, nonostante la penalità inflitta dalla federazione, e si è piazzato nella top ten dei piloti, cosa che non accadeva da molto tempo.
Tuttavia, il piolta italo-australiano, alle interviste con Sky sport non sembrava particolarmente soddisfatto; ha ammesso che questa è stata una delle sue gare migliori, ma che era particolarmente dispiaciuto per il suo contatto con Tsunoda.
Due spettri si aggirano per il circuito…
Il week end per Ferrari è stato a dir poco disastroso, forse il peggiore dell’anno -e non è stato un anno semplice per Maranello-. Anche se nelle FP1 le macchina, specialmente quella di Carlitos, sembravano andare bene, dalle FP3 (le FP2 riguardavano i test Pirelli) le macchine hanno incominciato a manifestare una scarsa guidabilità e ad essere particolarmente nervose sui cordoli.
Alle domande dei giornalisti sia Leclerc che Sainz hanno rimandato a la discussione di tali problemi con i tecnici della scuderia. Sainz, dal canto suo, ha ammesso il fatto che la sua monoposto era giù di motore per preservare l’integrità del turbo che, a tale altitudine, rischiava la rottura.
Anche Mattia BInotto ha dichirato, a Sky, in diretta dal remote garage di Maranello:
“E’ stato un weekend difficile”
“Non abbiamo spiegazioni, è stato un weekend difficile e oggi ancora di più. E’ una gara da analizzare, non è il risultato che vogliamo vedere in pista. Sono gare che servono anche per il futuro. […] Abbiamo sofferto con la power unit, ma anche di vettura. Siamo mancati di trazione, di bilancio e facevamo fatica a curvare la macchina. Non ho una risposta certa, i fattori sono multipli. Non escludiamo di cambiare il turbo alla macchina di Sainz in Brasile”
Dalle parole del Team principal possiamo dedurre che qui non si tratta di una questione di strategia. Sicuramente potevano differenziale gomme e tempi di pit, ma non sarebbe cambiato molto. L’impressione per tutto il team in Rosso è quella di aver rivissuto una nuova Spa.
Binotto ha poi confermato che, molto probabilmente, Sainz cambierà turbo nel prossimo gran premio, in Brasile; un circuito che permette alcuni sorpassi e sappiamo bene come Carlos sia fantastico in rimonta, ricordiamo, infatti, il GP di Francia.
Le pagelle del GP del Messico
- Max Verstappen: L’uomo che sussurrava alle gomme 10/10
- Lewis Hamilton: La speranza è dura a morire 9/10
- Sergio Perez: Prima gli ospiti… 9/10
- George Russel: Intimorito dopo Austin 8/10
- Carlos Sainz: Un weekend da dimenticare 5/10
- Charles Leclerc: AAA cercasi neuralizzatore Man in Black 5/10
- Daniel Ricciardo: Il canto del cigno (?) 9/10
- Esteban Ocon: Il fortunello di casa Alpine 7/10
- Lando Norris: Dietro al compagno 7/10
- Valtteri Bottas: Va bene la prudenza… ma così è eccessiva 6/10
- Pierre Gasly: Signor agente può chiudere un occhio? 7/10
- Alexander Albon: Anonimo 6/10
- Guanyu Zhou: Sorpasso della gara 8/10
- Sebastian Vettel: Il mago delle gomme… ma non è sufficiente 6/10
- Lance Stroll: Penalizzato in partenza 5/10
- Mick Schumacher: Chi l’ha visto? 4/10
- Kevin Magnussen: Alla ricerca del compagno di squadra 4/10
- Nicholas Latifi: Costantemente in fondo 4/10
- Fernando Alonso: Letteralmente sbiellato 8/10
- Yuki Tsunoda: Meglio usare gli specchietti… N.C.