Categoria 🤸 Salute e Benessere

Medicina, dieta, sport e meditazione, consigli e suggerimenti per migliorare il nostro stato fisico e mentale, superando lo stress quotidiano e l’ansia.

Le caccole: gli studiosi affermano che mangiarle è salutare 5 (3)

Un team di studiosi canadesi, guidati dal dottor Scott Napper, ritengono che mangiare le caccole sia salutare e rafforzi il sistema immunitario. Dal muco nasale liquido, che fuoriesce dalle narici, si forma la caccola, ed è una secrezione di consistenza solida. Il muco, che è secreto dalle ghiandole mucipare, presenti nelle cavità del naso, è composto da mucina (è una proteina) e da acqua, ma può anche contenere enzimi antisettici quali il lisozima (che danneggia le cellule batteriche), anticorpi e lipidi. Il principale compito del muco, oltre a tenere umida la cavità nasale, è proteggerla dalla polvere e dai batteri che potrebbero entrarvi. Essendo viscoso intrappola gli agenti esterni evitando che vengano inalati. Di norma il muco finisce in gola e nello stomaco, ma se si secca nel naso…tendiamo a rovistare… In base a ciò che fin ora è stato detto le caccole non fanno male, se ingerite, anzi lo pneumologo austriaco Friedrich Bischinger sostiene che facciamo bene. Mangiare le caccole fa bene alla salute? In base a una sua ricerca, citata nella rivista scientifica inglese New Scientist, ingerire le “caccole” del naso stimola le difese naturali dell’organismo, in quanto il muco è un ricettacolo di microrganismi: il suo lavoro è quello di intrappolare batteri, funghi, virus e polveri, impedendo il l’accesso alle vie respiratorie. Per questo le caccole, giunte nell’intestino, attiverebbero l’azione protettiva degli anticorpi, rafforzando il sistema immunitario e quindi l’organismo. Il nostro corpo impara a conoscere gli agenti patogeni ai quali è più esposto mangiandoli e così viene sottoposto a una sorta di vaccino naturale. Mangiare le caccole sarebbe più salutare che soffiarsi il naso. Al momento però sembra che questa sia solo una teoria che deve essere ancora verificata. Seguirà quindi uno studio clinico. Gli scienziati sostengono che il 96,5 percento delle persone si mette le dita nel naso, in […]

Ridere fa bene alla salute – lo dimostra un test 3.7 (3)

È risaputo che ridere fa bene alla salute. Un nuovo studio annuncia che la risata non solo è la migliore medicina per la nostra salute ma, inoltre, mettere il cervello in stato meditativo, riducendo lo stress e rafforzando la memoria a breve termine. I meccanismi psicologici che causano una risata sono ancora poco compresi, gli studiosi però ritengono che facciano riferimento all’intelligenza simbolica tipica dell’uomo. I vari studi che sono stati effettuati negli ultimi tempi sono però riusciti a valutare gli effetti benefici che produce sul nostro organismo. La ricerca effettuata dai ricercatori della Loma Linda University della California ha rivelato che quando ridiamo il nostro cervello passa in una condizione simile al vero stato meditativo, migliorando così la nostra memoria e riducendo gli effetti negativi causati dallo stress. Ridere fa bene alla salute – il test Lo studio ha effettuato dei test su 20 adulti sani tra i 60 e i 70 anni, misurando i loro livelli di stress e la condizione della memoria a breve termine. Sono stati suddivisi in un gruppo, ad un gruppo è stato chiesto di sedersi in silenzio, di non parlare, non leggere o utilizzare telefoni cellulari, mentre all’altro gruppo sono stati mostrati una serie di video divertenti. I partecipanti dopo 20 minuti hanno fornito campioni di saliva e fatto un test sulla memoria a breve termine. Il gruppo, a cui sono stati mostrati i video divertenti, ha mostrato una prontezza significativa rispetto all’altro gruppo quando dovevano richiamare informazioni in memoria, ed è stata dimostrata una capacità di richiamo pari al 43,6 per cento, rispetto al 20,3 per cento dell’altro gruppo. Inoltre, il gruppo dei video divertenti ha mostrato livelli più bassi di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, dopo aver visto i video, mentre i livelli dell’altro sono rimasti pressoché invariati. Cortisolo più […]

Il cioccolato frena il regresso della memoria 5 (1)

Il cacao contiene composti bioattivi che sono risultati essere molto efficaci nel combattere e nell’invertire la perdita delle facoltà cerebrali legate alla memoria, in particolare ostacolando il naturale declino che avviene con l’età. Una persona anziana può avere la stessa memoria di un giovane ragazzo. Per prevenire o per rallentare questo processo esistono diversi modi, tra cui: quello di tenere in allenamento il cervello e lo si può fare imparando o studiano cose nuove, oppure anche risolvendo quiz di enigmistica e così via. Esiste però un altro modo inaspettato di prevenire e addirittura di invertire il processo di regresso della memoria: mangiare un po’ di cioccolato fondente. Secondo un nuovo studio mangiare cioccolato fondente ha un’azione benefica sulla memoria che avviene per via dei composti bioattivi presenti nel cacao e chiamati flavanoli. Gli scienziati del Columbia University Medical Center (CUMC) hanno condotto uno studio che fornisce la prima prova diretta che il regresso della memoria, correlato all’età, è causato da variazioni che avvengono in una specifica regione del cervello.Tale forma di declino della memoria potrebbe essere invertita da un intervento dietetico. Altre ricerche precedentemente effettuate avevano dimostrato che i cambiamenti che avvengono nel cosiddetto Giro dentato (area corticale che controlla la nutrizione e regola le reazioni di attacco e difesa) sono associati con la perdita della memoria. Il dott. A.Small e i colleghi del Columbia University Medical Center, per definire se il Giro dentato sia l’origine della perdita della memoria, hanno testato i composti del cacao per determinare se fossero in grado di migliorare la funzione di questa area del cervello e quindi migliorare la memoria. I flavanoli estratti dai semi di cacao erano stati già in precedenza studiati e i risultati hanno mostrato che migliorano le connessioni neuronali nel Giro dentato negli animali. Ora, con questo studio, si valuterà […]

Intolleranza a sostenze chimiche – MCS: sensibilità chimica multipla 4 (1)

– MCS Una sindrome infiammatoria che si manifesta come una progressiva intolleranza ad un certo ambiente chimico o una classe di sostanze, come vernici, solventi, farmaci, inchiostri, tessuti vari e ogni prodotto di derivazione petrolchimica. È una sindrome che può essere considerata reversibile a patto che l’ambiente e le abitudine quotidiane siano gestite correttamente insieme alle dovute terapie. Tutti siamo esposti a questa malattia e il pericolo di contrarla, dato il sempre più elevato inquinamente ambientale e uso di sostanze chimiche. Purtroppo il settore medico non ha ancora le dovute conoscenze relative a l’MCS e non essendo ancora una malattia riconosciuta spesso la ritengono e attribuiscono ad un fattore psicologico. Il legame tra la sensibilità chimica multipla e Ambiente è certa visto e considerato che il maggior numero di persone che ne soffre vive in aree metropolitane ed industriali, e la maggior parte dei malati di sensibilità chimica non è coscente di essa, un semplice mal di testa potrebbe essere un segnale ad esempio. MCS sindrome non riconosciuta Il vero problema del malato di MCS è che non tutti i sistemi sanitari regionali riconoscono la malattia. Siamo tutti soggetti e potenzialmente a rischio, ma non essendo riconosciuta non vengono offerti servizi ospedalieri in merito sia per motivi economici sia è una malattia ambientale, e il disagio portato da questa sensibilità chimica potrebbe rovinare la nostra salute per sempre e continuare ad aggravare la nostra situazione negli anni. Un altro problema legato alla salute e ambiente e quanto sia importante rispettare il nostro pianeta.

Cibo e oggetti Radioattivi intorno a noi 2.8 (4)

All’Università di Tor Vergata (Roma) da recenti studi di fisica, sembra che le sorgenti di radiazioni ionizzanti siano più comuni di quanto si possa pensare. Fortunatamente per la maggioranza non c è di che preoccuparsi, ma alcune potrebbero risultare dannose per la nostra salute, in alcuni casi anche letali. Tra gli oggetti che sono radioattivi possiamo trovare ad esempio Rivelatori di Fumo, alcune Lenti Fotografiche che utilizzano il Torio od anche le comuni più lampade a Gas da Campeggio. Non solamente gli oggetti contengono indici di radioattività nella loro massa, incredibilmente anche in alcuni cibi potrebbero esserci limitate dosi. Cibo e alimenti radioattivi Tra il cibo che potrebbe essere pericolo troviamo le Banane, per via dell’isotopo radioattivo del potassio 40, le noci del brasile, i mirtilli oppure i funghi. Anche alcune sorgenti termali contengono radiazioni alpha che potrebbe danneggiare le cellule del nostro corpo mentre spesso vengono pubblicizzate come benefiche. Le sigarette con al suo contenuto Polonio 210 , ispirato come fumo ed è stato stimato che il 10% dei tumori ai polmoni causato dalle sigarette è dovuto dalle radiazioni contenute in esse. Pensate anche alle case di tufo o cantine contengono radon un gas nobile e radioattivo. Questo gas tende ad accumularsi in luoghi chiusi o non areati come cantine e seminterrati. Insomma, siamo costantemente bombardati dalla radioattività sotto diverse forme . Se meravigliatevi se alzandovi la notte notate una certa luminescenza sulla vostra pelle!

Cibo: ACRILAMMIDE, una sostanza nociva nelle proteine e carboidrati 4.5 (2)

Vi starete domandando cos’è l’acrilammide: nel 2002 dei ricercatori dell’università di Stoccolma in Svezia scoprono una sostanza potenzialmente tossica all’interno di alcuni cibi con caratteristiche comuni. Alimenti con presenza di  amido che dopo la cottura elevata ne alterano la struttura chimica. La sostanza è l’AMMIDE dell’ ACIDO ACRILICO che viene comunemente chiamata Acrilammide. Questa sostanza si forma su cibi che contengono sia proteine che carboidrati esposti ad una temperatura superiore a 120°, quindi anche un comune piatto di patatine oppure un il caffè di un bar o semplicemente dei biscotti fatti in casa potrebbero essere a rischio, infatti l’acrillamide potrebbe essere presente in una quantità vastissima di cibi. Non tutti sanno che utilizzando determinati ingredienti potrebbero verificarsi reazioni chimiche in grado di renderli “alimenti nocivi”, ad esempio sostanze come il prezzemolo se ingerito ad alti dose è tossico e mortale. L’ efsa (European Food Safety Authority ) un ente che si occupa della sicurezza alimentare, nel 2005 dopo ricerche e accertamenti, rivela che l’acrilammide risulta una potenziale preoccupazione sanitaria data la cancerogenità riscontrata su gli animali da laboratorio. Acrilammide è pericolosa anche per l’uomo? Alimenti fritti, arrostiti o cotti superando i 120° sono da tenere sotto controllo, i problemi maggiori sono dati dalla frittura, l’olio infatti ha un basso punto di fumo, ovvero i grassi cominciano a deteriorarsi rilasciando sostanze tossiche che sono difficilmente controllabili. L’efsa continua a monitorare la situazione, ma senza prendere una vera posizione sulla tossicità della sostanza. Nel 2007 l’acrillamide viene riconosciuta come sostanza mutagena e cancerogena, che andrebbe a modificare la composizione dei nostri geni e possibilità di provocare tumori in particolare al sistema nervoso e riproduttivo. Nonostante l’allarme solo nel 2013 la commissione europe emette un documento di raccomandazioni sulla questione: L’industria alimentare, gli stati membri e la commissione europea si sono impegnati notevolmente […]

Perchè sbadigliamo? A cosa serve sbadigliare? 4 (2)

Molti anni fa, durante il periodo scolastico, mi posi questa domanda: “perché sbadigliamo, a che serve sbadigliare?” ma non ebbi una risposta concreta, ed ecco che oggi sono qui con una soluzione, o meglio, una probabile ipotesi. In quel periodo non avevo ancora accesso ad internet e sinceramente non mi interessai più di tanto nel dargli un significato, ma ora, dopo anni, mi è capitato di leggere la risposta su un articolo della rivista Focus (n° 245). Il quesito sul perché si sbadiglia, incredibilmente fino a poco tempo fa, neanche la scienza sapeva dargli una spiegazione scientifica; questo atto tanto naturale, non viene solamente effettuato dagli essere umani ma è comune anche in altri mammiferi. Ipotesi del perché sbadigliamo Recentemente però due biologi statunitensi, Andrew Gallup e Omar Tonsi Eldakar, hanno trovato una risposta. ipotizzando che lo sbadiglio serve a termoregolarizzare il cervello aiutandolo a raffreddarsi. Questo avviene nella circostanza in cui la temperatura del corpo è molto più alta rispetto a quella ambientale, ed ecco perché in inverno, ad esempio, si sbadiglia molto di più rispetto l’estate. Sbadigliare per raffreddare il cervello Un cervello freddo, prendendo come spunto un computer, lavora e funziona molto più efficacemente di uno caldo, quindi con la temperatura più bassa è molto più attivo ed efficace, attento ai pericoli e a quello che ci circonda. Insomma, l’ipotesi dei due biologi sembra calzare a pennello e dare finalmente una spiegazione su come mai sbadigliamo e a cosa serve sbadigliare! Tutto quindi ci fa supporre che lo sbadiglio serve ad aumentare le prestazioni e l’efficienza del nostro fisico, che si prepara ad un’azione, reagendo a quegli stati naturali quali sonno, noia e fame, cercando di “darci la sveglia”. Il perché poi questo atto, talvolta, spinga all’imitazione solamente osservandolo, è tutto un altro mistero. Perché lo sbadiglio […]

Virus Guanarito: un arma di distruzione di massa scomparsa dal laboratorio 4 (1)

Una fiala contenente un virus contagioso e mortale sembra essere scomparso dal bio-laboratorio di Galveston (laboratori di massima sicurezza degli Stati Uniti), in Texas. Ora le autorità temono il contagio con il Guanarito, un virus letale proveniente dal Venezuela che presenta sintomi simili a quelli dell’ ebola.  Le Indagini sono in corso sotto la supervisione dell’Ufficio per la ricerca sulla Difesa biologica dell’Istituto nazionale della salute Usa e l’FBI,  non c è sospetto riguardo un atto terroristico criminale in corso, ma un errore umano. Quello di Galveston è uno dei laboratori di massima sicurezza in cui sono custoditi gli unici esemplari del virus dell’ebola, del vaiolo ed altri campioni di malattie incurabili e per i quali non c’è vaccino. Come il virus dell’ebola infatti il ‘Guanarito‘ causa febbri con emorragie sotto pelle, negli organi interni e dagli orifizi del corpo. Non vi è alcun trattamento per la malattia e la mortalità è elevata, in quanto può essere anche trasmessa via contatto epidermico e dopo 7 giorni dai primi sintomi non lascia scampo. William Shaffner, presidente di medicina preventiva alla Vanderbilt university ed ex presidente della Fondazione per le malattie infettive, ha osservato: “E’ un incidente grave e che farà cadere molte teste, ma sarebbe stato ancora più allarmante se fosse andata perduta una fiala di antrace”. L’opinione dell’università del Texas, da cui il Laboratorio di Galveston dipende, è che la provetta sia andata perduta ”durante le procedure di sterilizzazione” che distruggono il materiale pericoloso, per errore di un impiegato.

La storia di Sammy Basso, affetto da progeria 4 (1)

Nella puntata del 5 marzo a Wild – Oltrenatura, si è parlato di progeria. Si tratta di una malattia rarissima (4 casi riscontrati in italia), che colpisce i bambini e si manifesta dopo circa sei mesi dalla nascita costringendo i piccoli a vivere un’infanzia con il corpo di un anziano. Ieri si è parlato di un caso in particolare, quello di  Sammy Basso, un piccolo grande eroe, che ha mostrato forza immensa e voglia di vivere ammirevole. Sammy è un ragazzino vicentino di 17 anni, ha la fortuna di essere circondato da tanto amore, dall’affetto dei suoi compagni di scuola a quello dei genitori che non si sono rassegnati alla malattia, e più volte, ogni 6 mesi circa, si recano in america per sottoporre il ragazzo a una cura sperimentale. Per chi volesse sostenere Sammy e la ricerca sulla Progeria, può trovare tutte le informazioni nel suo sito Associazione Italiana Progeria Sammy Basso onlus Sammy Basso video del 2010

Sesso: Perché le donne fingono l’orgasmo? 4.5 (4)

Anche se è dura da ammettere, a volte può capitare: una donna può recitare durante l’atto sessuale. Ma perché fingere un orgasmo? Stando allo studio del dottor Kaighobadi e colleghi della Columbia University di New York (Usa), questo succederebbe quando la donna sente che la relazione con il proprio partner è a rischio. Perché le donne fingono l’orgasmo? Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno preso in esame 453 donne tra i 18 e i 46 anni impegnate in un rapporto di coppia da almeno 6 mesi. Ebbene, stando a quanto pervenuto, il  53,9 % di loro avrebbe confessato di fingere di raggiungere il piacere perché  avevano percepito un rischio più alto di infedeltà da parte del proprio uomo. Al momento questa è solo un’ipotesi. Ma resta il fatto che a volte non serve di certo un probabile tradimento per fingere l’orgasmo. Il motivo? Per una donna raggiungerlo è più difficile. Il problema è spesso di natura psicologica. Nel gentil sesso, infatti, a differenza dell’uomo, la componente emotiva ha maggiore peso. Sensi di colpa, irrequietezza, pensieri negativi, possono precludere l’orgasmo. In certi casi però il problema può anche essere di natura ereditaria. Avete mai finto un orgasmo? Secondo voi perché le donne fingono l’orgasmo? Può essere legato alla poca sicurezza in noi stessi, a problemi di coppia, o infedeltà come suggerito nell’articolo? Raccontaci la tua opinione in merito! Meg Ryan e Billy Crystal nella celebre scena del finto orgasmo

Occhi Marroni ad Azzurri in 20 secondi! 4 (1)

Vorresti cambiare colore degli occhi? Basta lenti a contatto, avere gli occhi blu, per chi ne ha il desiderio, potrebbe essere molto più semplice grazie alla novità che viene dalla California, dove è stata sperimentata una nuova operazione che fa diventare gli occhi azzurri in appena 20 secondi. Chi è interessato deve ringraziare Gregg Homer, fondatore dello Stroma Medical Center a Laguna Beach, nella California, che è riuscito a trovare la formula del trattamento cosmetico irreversibile che rimuove lo strato superficiale di pigmenti marroni che caratterizza chi ha gli occhi di questo colore. Secondo il ricercatore infatti, basta dunque rimuovere lo stato superiore dell’iride per far apparire il colore blu, poiché chi ha gli occhi marroni ha un bulbo oculare di colore azzurrino sotto lo strato scuro. “Tutti – spiega Homer – hanno gli occhi azzurri sotto quelli marroni coperti da un sottile strato pigmentato. Abbiamo sviluppato un laser che può essere sparato direttamente sulla cornea e che lavora il pigmento avviando un processo per cui il corpo lo ‘digerisce’ e lo rimuove dall’occhio”. Cambiare colore degli occhi in azzurri è possibile! Attenzione però: è vero che l’intervento dura venti secondi ma gli occhi non diventano subito azzurri. Per i primi giorni sono addirittura più scuri, poi schiariscono nel corso di quattro settimane. Homer ha già testato il trattamento su dodici volontari in Messico, rimuovendo i pigmenti marroni in almeno uno dei due occhi. Le operazioni sono avvenute con successo, ma prima di portare il trattamento sul mercato americano, Homer vuole procedere con cautela. Per un anno vuole sottoporre al trattamento dei volontari ai quali verrano rimossi i pigmenti marroni da entrambi gli occhi. Il trattamento verrà probabilmente prima venduto in Canada, Messico e Europa, per poi introdurlo anche in America tra tre anni. L’inventore sostiene che secondo un sondaggio […]

Mistero: Sindrome Morgellons, malattia rara (aliena) 5 (2)

Ieri a Mistero si è parlato della Sindrome di Morgellons, e della sua ipotetica relazione con le scie chimiche. In effetti analizzando questa misteriosa malattia sembra comparsa dritta da un film di fantascienza pur essendo purtroppo dolorosamente reale. Cos’è il morbo di Morgellons? Immaginate di sudare perle di una sostanza nera simile a catrame, di tirare filamenti colorati da piaghe diffuse su tutto il corpo o di avvertire come se la vostra pelle venga percorsa da insetti. Questa è la condizione in cui si trovano i malati di questa sindrome come spiegato ieri bene a mistero da Silvia, affetta dal morbo che coraggiosamente ha condiviso il suo calvario. Naturalmente solo i medici dovrebbero occuparsi della cura, anche se come per tutte le condizioni rare i progressi sulla diagnosi sono lunghi e difficili. Noi ce ne occupiamo il programma ha ipotizzato una causa diretta: le scie chimiche. Esiste una relazione? Partiamo dal servizio di ieri di Mistero e su alcune precisazioni. Daniele Bossari ha sostenuto che la patologia è tuttora ignorata dalla medicina convenzionale. Questo non è del tutto vero. Anche se il morbo di Morgellons, è stato bollato per anni dalla comunità scientifica come una patologia psichiatrica, è diventato oggetto di studio da parte dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’organo statunitense di ricerca e prevenzione della malattie già nel 2008. Lo studio, condotto in collaborazione con la divisione di ricerca del consorzio medico “Kaiser Permanente” della California del nord, è andato a colmare anni di fenomeni di autoaggregazione spontanea di persone colpite dagli stessi sintomi. La maggior parte dei pazienti, liquidati come matti e accusati di procurarsi da soli le lesioni, si è riunita dal 2002 in una fondazione, la Morgellons Research Foundation, creata da Mary Leitao, che ha anche coniato il nome del morbo su una […]

Siti porno: Online si rischia anoressia sessuale 4 (1)

Carlo Foresta, l’andrologo che ha analizzato il caso, avverte che l’uso sempre più frequente dei siti porno in età adolescenziale, potrebbe causare Anoressia Sessuale. Il problema sta emergendo negli ultimi anni e riguarda per la maggioranza dei casi i giovani tra i 20 e 25 anni, che dopo anni di pornografia digitale, non riescono più a provare desiderio né ad avere un erezione, e tutto ciò non è legato ad un problema di salute. La situazione è stata portata a conoscenza da Carlo Foresta, appoggiato dalla Società Italiana di Andrologia Medica, dopo aver segnalato diversi casi nel nostro paese, ha spiegando durante un convegno della Siams ad Albano Terme: Abbiamo pensato di mettere in relazione i dati sulla frequentazione di pornografia online con alcuni disturbi che colpiscono una fascia di età molto giovane e sempre più frequenti negli ultimi anni Il problema: Cosa è emerso dall’analisi? Una società di analisi di traffico online è stata commissionata per ottenere dati relativi al consumo di siti pornografici, su un campione di 28 mila uomini è risultato che: La frequentazione dei siti pornografici comincia molto precocemente, tra 15 e 16 anni, e avviene quotidianamente anche per 3-4 anni, anche con la possibilità di una sessualità attiva online, attraverso le chat Tutto questo però si intromette interrompendo una naturale maturazione della sfera sessuale affettività, creando una sorta di assuefazione alle immagini più “violente“. L’anoressia sessuale si manifesta gradualmente partendo da uno scarso interesse ottenuto dai video porno visualizzati, poi con un calo del desiderio e alla fine non si riesce più ad avere un’erezione. Fortunatamente non è una condizione irreversibile e con una buona assistenza, è possibile il recupero in alcuni mesi. L’Italia con i suoi 8 milioni di utenti frequentatori di siti pornografici, si classifica al Quarto posto in Europa dopo Germania, Francia […]

Stare troppo al cellulare può alterare l’attività del cervello 4 (1)

Le lunghe telefonate con il cellulare fanno male al cervello? Ancora difficile dirlo. Quel che sembra certo è che ne varia l’attività. Stare attaccati al telefono smartphone a lungo altera il metabolismo del glucosio di alcune aree cerebrali vicine all’antenna. Se queste variazioni metaboliche possano dire qualcosa sotto il profilo strettamente legato alla salute, non è ancora dato saperlo. Lo ha stabilito uno studio effettuato da Nora Volkow del National Institutes of Health di Bethesda e pubblicato sulla rivista dell’Associazione Nazionale dei Medici Americani “JAMA”. A fare da cavia 47 volontari che hanno tenuto, per 50 minuti, un cellulare acceso su un orecchio e uno spento sull’altro, invertendo poi le posizioni. Contemporaneamente, grazie alla PET (tomografia), è stata misurata la distribuzione del glucosio nel cervello che, nell’area orbitofrontale e temporale, ha fatto registrare incrementi del 7%. Non si tratta della prova inconfutabile che il cellulare faccia male, ma evidenza un dato di fatto sfuggito alle innumerevoli ricerche portate a termine dai maggiori centri di ricerca mondiali. È solo la prova “che il cervello umano è sensibile agli effetti dei campi elettromagnetici”, hanno sottolineato i ricercatori, ma non che gli effetti abbiano ricadute a lungo termine. La dottoressa Volkow ha dichiarato che, in ogni caso, lei utilizza un auricolare ed evita di avvicinare il dispositivo all’orecchio.