Pentedattilo (RC) – Il Borgo fantasma

Nella sanguinaria leggenda, secondo la quale il Barone Bernardino per motivi amorosi sterminò l’intera famiglia della bella Antonietta promessa al figlio del Viceré di Napoli, le cinque punte della mano di Pentedattilo rappresentano la mano insanguinata di Lorenzo degli Alberti che tornerà a vendicarsi.

Lorenzo, infatti, aveva acconsentito al matrimonio tra la sorella, Antonietta, e il figlio del Viceré; Il Barone, accecato dalla follia, lo pugnalò 18 volte, proprio in seguito alla prima di queste l’Alberti poggiò la mano insanguinata sul muro del castello, simbolo dello sterminio. Oggi le anime dei malcapitati, si dice vaghino ancora nel borgo.

Proprio questa leggenda, ci ha portato,in una caldissima giornata d’estate, alla visita dello straordinario borgo di Pentedattilo (Reggio Calabria), incastonato nella “mano del Diavolo”, una formazione rocciosa che sembra formare le cinque dita di una mano.

Il borgo, per molto tempo quasi completamente abbandonato, insieme alle sue leggende fa parte dei borghi fantasma d’Italia. Oggi tuttavia, grazie ad un ingente turismo proveniente anche da fuori dei confini nazionali, il paese si sta rianimando.

Pentedattilo città fantasma

E’ stato suggestivo passeggiare nei suoi vicoli e fra le antiche case di pietra, a tratti quasi inquietante, per via del nostro cammino solitario e per gli strani rumori creati dal vento fra le formazioni rocciose e le vecchie persiane delle abitazioni abbandonate.

Tuttavia si nota la progressiva riqualificazione che Pentedattilo sta vivendo grazie alle opere di restauro delle stradine e degli edifici. Inoltre dall’alto del paese si gode di una veduta panoramica dell’azzurro Mar Ionio e delle superbe campagne circostanti. Piccolo consiglio, se andate in estate portate con voi acqua fresca, poichè non ci sono punti di ristoro e l’acqua delle fontanelle presenti in loco ancora non è potabile.

Incantevole anche la Chiesa di San Pietro e Paolo con il suo campanile. Purtroppo il castello feudale, causa i 39 gradi e una salita impegnativa, non siamo riusciti a visitarlo.

Il mistero ha sempre accompagnato il cammino dell’uomo e l’avventura dell’esistenza non sarebbe così affascinante se ci fosse dato conoscere tutto quello che ci circonda.

Romano Battaglia
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Stefano
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