La street art è l’arte urbana o di strada, musei a cielo aperto, opere pubbliche che spesso si trovano in zone urbane degradate e abbandonate.
È un potente strumento di comunicazione che dà la possibilità all’artista di comunicare in modo diretto con la gente. In questo articolo andremo ad analizzare la situazione della street art in Italia.
Attualmente riqualificare i quartieri degradati delle città grazie alla street art è diventata una pratica alquanto comune in ogni parte del mondo. Un modo pratico ed economico per ridare vita a zone urbane spesso abbandonate e trascurate.
L’arte di strada ha una forza espressiva magistrale dovuta alla sua caratteristica di giungere in spazi mai raggiunti utilizzando i muri di periferia e le case abbandonate per esprimersi.
Gli artisti di strada e le istituzioni collaborano per la riqualificazione urbana dando modo alle periferie e alle aree più marginali di acquisire maggiore centralità.
Street art in Italia: per ridar vita alle aree urbane
La street art è un forte strumento di comunicazione, che si inserisce in una comunicazione diretta tra l’artista e la città, ovvero tra quest’ultima e il cittadino.
Martedì 17 gennaio a Palazzo dei Priori è stata approvata quasi all’unanimità la proposta del Partito Democratico fatta dai consiglieri Tommaso Bori Sarah Bistocchi sulla Street Art come mezzo per la riqualificazione urbana.
“La street art da cultura underground e informale degli anni ’80 si sta trasformando, negli attuali programmi istituzionali di recupero delle periferie, in un vettore di rigenerazione urbana”. Da strumento narrativo di una contro cultura in fermento ed espressione di un conflitto, generazionale e sociale, sta mutando in uno strumento di abbellimento e decoro, di riqualificazione nelle città e soprattutto nelle periferie, come dimostrano le più importanti capitali europee, quali Berlino, Madrid, fino ad alcune città indiane.”
“Con la nostra proposta chiediamo a Sindaco e Giunta di prendere in considerazione la Street Art come forma di rigenerazione urbana, sia per l’abbellimento di alcuni edifici, sia per risolvere il problema delle buche stradali e della segnaletica orizzontale, riuscendo in tal modo a risolvere il problema pratico del degrado urbano specie delle periferie, ma anche a dare alla città una caratteristica in più, rendendola innovativa e contemporanea, attraverso la forma d’arte che più ad oggi sta influenzando le maggiori capitali europee, ripartendo dall’attuazione della Delibera del Consiglio Comunale n. 104 del 31 maggio del 2010 avente ad oggetto, proprio, mozione su writing, murales e graffitismo, con il presupposto essenziale di distinguere la creatività dal vandalismo.”
Sono molte le città italiane, tra cui Roma, Firenze, Milano, Napoli e molte altre ancora che negli ultimi anni traggono beneficio dalla Street Art per contrastare il degrado dei quartieri con la creatività di murales e graffiti.
Il 15 dicembre del 2016 è stato inaugurato il primo Street Art Quarter di Siena.
Presenti/Assenti è un percorso in sette opere collocate in diversi spazi pubblici e privati della città. Muri, saracinesche, porte, vie diventano fogli bianchi su cui disegnare per dar colore agli spazi senza vita, rendendo omaggio ad alcuni personaggi celebri tra cui: Gian Lorenzo Bernini a Cecco Angiolieri, da Federigo Tozzi a Patrizio Fracassi, oltre ad Ambrogio Lorenzetti, Antonio Tabucchi e Italo Calvino. Il passato illustre riaffiora tramite la street art di sette artisti.
Tra le street artist italiane più apprezzate nel mondo vi è Alice Pasquini, autrice di opere uniche in cui percorre in modo naturale le varie espressioni del mondo femminile. Alice oltre ad essere una street artist è anche una pittrice, illustratrice e scenografa.
All’arte di strada oltre alla riqualificazione urbana viene affidato l’incarico di mantenere la memoria, di rendere omaggio e di educare, ruoli altrettanto importanti. La street art è entrata a far parte dei laboratori educativi per ragazzi che vivono in condizioni di povertà, nei Punti Luce di Save The Children.
A Cremana, precisamente a San Giorgio, paese natale di Massimo Troisi, è stato realizzato da Jorit Agoch un grande murale in suo ricordo.
L’unione tra street art e isituzioni però non è immune dalle critiche. L’arte di strada viene apprezzata e riconosciuta solo quando è canalizzata e soggetta a determinate condizioni. Ma le occasioni per dare spazio e importanza espressiva a quest’arte, non solo con funzione decorativa, si moltiplicano sempre di più.
Le nostre città italiane infatti non sono belle solo per le sue statue e i suoi monumenti ma anche per tutti quei quartieri divenuti luoghi di espressione creativa di artisti muniti di tanta fantasia e di colore sprat.
Da nord a sud c’è un mondo artistico in continua evoluzione, ricco di opere d’arte che prendono vita in pochi giorni e che abbelliscono le nostre città rendendole bellissime. Graffiti, murales e pareti che diventano dei veri e proprio capolavori all’aperto.
Street art nelle città italiane
TORINO
Torino è una città divisa tra industrie e palazzi reali, stazioni ferroviarie e giardini, negli ultimi anni fu scommesso molto sulla riqualificazione di alcuni quartieri anche attraverso la street art. Ad operare sul territorio è Urban Barriera, il Programma di Sviluppo Urbano che, finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Comunità Europea, si occupa di intervenire sul territorio facilitando forme di trasformazione e sviluppo. Sono moltissimi infatti i muri che si sono riempiti di disegni e colori, sia da quelli spontanei dei writer locali sia da quelli a progetti più complessi, come il bando B.ART.
Vincitore del bando è stato il progetto “Habitat” dell’artista pugliese Francesco Giorgino in arte Millo, che ha avuto la possibilità di realizzare 13 murales nel quartiere Barriera di Milano. Le sue opere, che sono in bianco e nero, riguardano il rapporto tra l’uomo e la città, un progetto ad episodi ma che fa parte di un’unica storia. Inoltre a fine anni 90 l’amministrazione comunale ha messo a disposizione dei muri, tramite il progetto “Murarte” per permettere a vari artisti di potersi esprimere. Dal 2017 saranno messe a disposizione altre nuove superfici dopo la vittoria del bando del Comune con l’associazione “il cerchio e le gocce”. Sul sito del Comune vi è una pagina dedicata all’“offerta muri”.
MILANO
Milano è stata tra le prime delle città italiane a dare spazio alla street art e ancora oggi mantiene viva la presenza di vari artisti che provengono da tutto il mondo. Spesso gli artisti usano le loro opere per rivolgere l’attenzione su aree della città trascurate e in degrado. Esempio è il quartiere Isola, nato come quartiere popolare e oggi centro di rinascita urbana in continua evoluzione. Nel quartiere Isola è possibile scoprire gli stencil di Zibe, piccoli animaletti di Microbo e le scene di Santi e tanti altri ancora.
VENEZIA
Anche a Venezia tra i vicoli e i canali si nascondono varie opere di street art. Ad esempio il Teatro Marinoni, dopo esser stato abbandonato per molti anni è tornato agibile e ospita le opere dell’artista Peeta, famoso in tutta Italia per i suoi graffiti tridimensionali attraverso giochi di luce e sfumature. La mostra The Bridges Graffiti ha chiamato 10 artisti internazionali per ridisegnare lo spazio Arte Miral a San Basilio.
PADOVA
A Padova il comune ha proposto un progetto per colorare le periferie, ha messo a disposizione a circa una dozzina di artisti locali quattro grandi palazzi popolari nel quartiere Mortise. Proprio a Padova è nata la prima “social graffiti photomap” ossia una mappa virtuale che raccoglie i vari lavori di arte urbana che sono presenti nella città tramite le immagini che vengono condivise sui social network.
BOLOGNA
Anche a Bologna la scena di arte urbana è molto attiva. Sui muri sia in centro che in periferia compaiono opere di grandi artisti riconosciuti a livello internazionale, tra cui: Blu, Ericailcane, Mambo e Dado. Opere di scenari apocalittici, animali surreali e forme geometriche dai colori luminosi. Inoltre anche a Bologna vi è la possibilità di utilizzare la mappa di Bolognastreetart per andare alla ricerca delle opere più belle e poter seguire in diretta l’evoluzione delle strade.
FIRENZE
Firenze la culla dell’Italia del rinascimento, dei palazzi antichi, delle chiese che tutto il mondo ci invidia eppure anche qui sono nati alcuni dei nomi di artisti dell’arte urbana contemporanea. Artista famoso che ha trasformato la segnaletica stradale di tutta Italia con gli omini stilizzati facendoci sorridere agli incroci è CLET ma anche Exit Enter, un altro artista, che ha riempito i muri di piccole figure che rincorrono palloncini o che si arrampicano su grandi cuori rossi. A Firenze oltre ai grandi artisti della storia è possibile ammirare anche gli artisti underground.
ROMA
A Roma si trova il M.U.Ro (Museo Urban di Roma), ossia una mostra collettiva di opere urbane che dal 2010 coinvolge sia artisti italiani che non, con la prerogativa di valorizzare aree poco frequentate della città. C’è davvero tanto da vedere da Ostiense a Tormarancia, da Quadraro al Testaccio, ed ogni quartiere sembra avere il suo progetto artistico e la voglia di recuperare un’estetica urbana diversa dal solito di quelle che non si trova nelle guide turistiche. Roma sembra davvero un museo a cielo aperto.
NAPOLI
Anche Napoli è ricca di di murales, stencil, slogan e poster che invitano a vedere le architetture partenopee. E’ possibile fare delle vere e proprie visite guidate di circa tre ore duranti le quali esperti e storici dell’arte urbana faranno da guida tra i lavori di Banksy, C215, Alice Pasquini e molti altri artisti locali e internazionali che hanno utilizzato gli spazi cittadini come laboratori per le loro opere.
BARI
A Bari negli ultimi anni la street art ha un ruolo di primo piano, sia grazie a opere spontanee ma anche grazie ai progetti promossi dal Comune in collaborazione con associazioni cittadine. Per le strade baresi è possibile ammirare le opere di artisti di fama internazionale come 108, Ozmo, Hell’O Monsters e Sam3, che con le loro opere hanno riempito vari muri della città.
PALERMO
A Palermo le zone degradate e il centro storico stanno vivendo un momento di rinascita sia culturale sia di riqualificazione di alcune zone grazie al moltiplicarsi di fenomeni artistici urbani sparsi tra i vari quartieri, di Vucciria, Borgo Vecchio, ZEN e Kalsa. Figure tradizionali della cultura palermitana rivisitate in chiave pop, disegni realizzati dai bambini del quartiere collaborando con street artist locali, ma anche vari omaggi a personaggi illustri come Caravaggio, realizzato dall’artista francese C215. Negli uffici turistici palermitani è disponibile una Street Art Map, un progetto di Street Art Factory (streetartfactory.eu) che ha raccolto tutte le opere presenti in città. Inoltre sono stati avviati progetti sociali, dei laboratori come mezzo per combattere l’abbandono scolastico nel quartiere Borgo Vecchio. Tutte le opere censite a Palermo sono formalmente abusive senza alcuna autorizzazione.
I murales son ossia un progetto artistico che un progetto formativo di rilancio e di riqualificazione di quartieri, aree pubbliche o pareti private in stato di degrado e abbandono.
Luca Pichenstein, anno 1990, ha disseminato murales in Trentino, organizzando il festival Wall Lettering -in Val di Non e Val di Sole, fino al 2015, a Villa Lagarina, con l’associazione MultiVerso. Ha realizzato un’opera sulla facciata del Municipio. Pichenstein tiene laboratori sulla street art per il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento.