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Piana delle Orme a Latina 5 (6)

Amate la storia del nostro bel paese? Noi si…abbiamo perciò scelto una giornata diversa, piacevole, intensa ma sopratutto abbiamo imparato fuori dai libri chi siamo e quanto il nostro popolo abbia lavorato, sofferto e combattuto per la nostra cara Italia. Piana delle Orme (LT) è il luogo ideale per conoscere il passato, ospita infatti una delle collezioni più grandi al mondo riguardante il ventesimo secolo, una vastissima esposizione  di 30.000 mq suddivisa in più settori, senza dimenticare che, trovandosi all’interno di un’azienda agrituristica, presenta numerose sorprese nel verde. E’ indicato per i visitatori di ogni età, infatti la mostra è veramente eterogenea e può affascinare sotto ogni punto di vista. Giocattoli d’epoca La parte iniziale è davvero curiosa, ospita una vastità di giocattoli antichi di ogni genere, dal modellismo alle bambole, passando fra giochi di ruolo e abilità; il tutto in una coloratissima cornice. Bonifica delle paludi Pontine e Vita nei campi Qui per i più grandi e per chi come noi ha i nonni che hanno vissuto la vita nelle campagne, ogni oggetto regala un sorriso ed una frase: ” Questo lo avevo”. Interessante capire il lavoro di uomini che con mezzi semplici e olio di gomito hanno trasformato paludi in terreni  agricoli e zone abitative, ricordiamo infatti le città di Aprilia e Latina nate proprio grazie a questi sforzi. Se siete amanti dei trattori, qualcuno lo sarà, la collezione è davvero vasta! Mezzi Bellici della Seconda Guerra Mondiale Questo settore a nostro dire è la parte più affascinante e toccante, dove attraverso la ricostruzione visiva e sonora  vengono rappresentati i momenti fondamentali della Seconda Guerra Mondiale per noi Italiani: El Alamein, Messina e Salerno, lo Sbarco di Anzio e la Battaglia di Cassino. Sorprendono ed entusiasmano le ricostruzioni che aiutano a percepire la vita dei soldati al fronte,scene diurne […]

MUSABA – Museo Santa Barbara (RC) 4.7 (3)

Piccolo passo indietro…MUSABA – Museo Santa Barbara (RC) è una perla poco conosciuta nel cuore della Calabria dove ci siamo ritrovati quasi per caso quest’estate percorrendo la superstrada Ionio-Tirreno. Un tripudio di colori immersi nella natura, fuori dal centro abitato di Mammola (RC), ha attirato la nostra attenzione e ci ha regalato una mattinata inaspettata. Il museo all’aperto è nato dall’idea di una coppia di artisti Nik Spatari e Hiske Maas che insieme ad altri contemporanei ha tratto da un paesaggio aspro e da ruderi antichi  opere straordinarie e originali, creando un laboratorio per chiunque decidesse di imparare o migliorare le proprie qualità artistiche. Cappella di Santa Barbara Non semplicissimo da raggiungere, ma, stando attenti alle indicazioni colorate lungo la strada, si giunge all’ingresso del museo dove è indicato un numero di telefono da contattare per capire dove è posizionata la biglietteria. Da qui si viene accompagnati da una guida solo nella parte iniziale del percorso dove è situata la Chiesa restaurata nella quale l’artista ha riprodotto in maniera intima ed esplicita “Il Sogno di Giacobbe”. Opera tridimensionale di 240 mt che copre l’intera Cappella. Sculture Scendendo lungo il tragitto si incontrano le opere più disparate, astratte e colorate che ci hanno affascinato e divertito, punti in più per gli amanti della fotografia. Importante è essere molto attenti ad ogni piccolo particolare da cui si è circondati e che altrimenti potrebbe sfuggire… Il laboratorio d’arte Nella parte conclusiva della passeggiata si giunge al laboratorio, dove gli artisti seguiti dal maestro Spatari creano nuove opere con la possibilità di essere ospitati durante gli stage nella parte residenziale. Qui abbiamo ammirato mosaici di raffinata manifattura raffiguranti varie tematiche…meravigliosi! Dulcis in fundo, per chi lo desidera è possibile richiedere una tela con il proprio ritratto eseguita dal maestro. La vita è arte, l’arte è vita Stefano maiu

Muse, museo della scienza che vale l’oro della sostenibilità 4.6 (7)

Il 27 luglio 2013 è stato inaugurato, a Trento, un nuovo prestigioso edificio, il Muse, disegnato dal noto architetto Renzo Piano. Realizzato nell’ex area Michelin, il nuovo Museo della scienza si trova tra lo storico palazzo delle Albere e il nuovo quartiere residenziale progettato sempre da Rpbw, a pochi metri dal fiume Adige e separato dal centro storico a causa della ferrovia. Attraverso strumenti studiati appositamente per tutte le età e per i diversi livelli culturali, il Muse descrive l’ambiente alpino in tutte le sue sfaccettature, soffermandosi su temi di interesse mondiale, come lo sviluppo sostenibile e la conservazione della natura. Il museo nasce, dunque, da un’attenta analisi del contesto in cui è stato collocato. Spazi funzionali racchiusi nel Muse Strutturato su 7 piani (5 in luce e 2 interrati), si estende su una superficie di 5000 metri quadrati. Di questi, 2.700 mq sono dedicati alle mostre permanenti, 780 mq alle esposizioni temporanee, 700 mq ad una serra tropicale, 100 mq ad uno spazio per bambini e 680 mq a mostre istantanee e a eventi culturali. Scendendo più nel dettaglio, possiamo riunire le varie funzioni del Muse in cinque gruppi principali: – funzioni pubbliche: ne fanno parte tutti quegli spazi accessibili al pubblico, ma non direttamente legati alla funzione museale espositiva. Tra questi c’è sicuramente la lobby di ingresso. Pensata come una sorta di piazza coperta, rappresenta il naturale prolungamento del principale asse pedonale pubblico del nuovo quartiere. Attraversandola, è possibile raggiungere lo spazio verde di fronte al Palazzo delle Albere. Vi è poi la Biblioteca/Mediateca, situata al piano terra, la cui funzione è completata mediante uno spazio di deposito al livello -1. Altri spazi facenti parte di questo gruppo sono: la sala conferenze di 100 posti, con relativo spazio foyer al livello -1 e la caffetteria al piano terra, con affaccio diretto sulla lobby […]