Kolmanskop, che significa “la collina di Coleman”, è una città fantasma nel deserto del Namib, in Namibia meridionale, a pochi chilometri dalla città portuale di Lüderitz. Un tempo centro florido dell’industria diamantifera mentre oggi è un affascinante città fantasma sommersa dal deserto.
Il nome della città deriva dal nome di un trasportatore di nome Johnny Coleman, che per sfuggire a una tempesta di sabbia, decise di abbandonare il suo carretto di buoi davanti a una salita che porta all’insediamento. In tedesco la cittadina si chiamava Kolmannskuppe.
Raggiungerla non è molto difficile se le dune non si trasformano in cumuli di sabbia che impediscono il passaggio lasciando un bellissimo scenario, tra il giallo ocra della sabbia e l’azzurro del cielo.
Storia della città fantasma di Kolmanskop
Un operaio di nome Zacharias Lewala, nel 1908, trovò per caso un diamante mentre lavorava in questa zona e lo fece vedere al suo supervisore, l’ispettore ferroviario tedesco August Stauch.
Appreso che questa era una zona ricca di diamanti, molti minatori tedeschi arrivano e si stabilirono in questa zona con le loro famiglie per sfruttarela ricchezza del posto e poco dopo il governo tedesco dichiarò la grande superficie Sperrgebiet (“zona riservata”) e iniziarono a sfruttare i campi di diamanti. Gli europeri portarono il loro stile di vita per poter soggiornare nel comfort, erano circa 700 famiglie per un totale di 1100 adulti circa e 40 bambini.
Gli abitanti del villaggio cominciaro a costruire la città in stile architettonico tedesco, dotandola di servizi vari tra cui un ospedale, una sala da ballo, una centrale elettrica, una scuola, un teatro, un casinò, un impianto di produzione di ghiaccio, ed anche il primo tram in Africa e fu attivata una ferrovia per Lüderitz. Le case erano decorate nello stile tedesco del tempo e, oggi, alcune abitazioni sono state ristrutturate e trasformate in musei disponendovi mobili, pentolame, utensili e varie cose dell’epoca a testimoniare ai visitatori lo stile degli arredi e come si viveva in quei luoghi.
Lo spopolamento della città iniziò dopo la prima guerra mondiale con la diminzione delle attività di estrazione dei diamanti e fu abbandonata in modo definitivo nel 1954.
La sabbia con il tempo ha invaso le abitazioni e frequentemente una nebbia sottile si alza la mattina dal mare creando un’atmosfera molto spettrale.
La gloria, la ricchezza e le abitazioni di un tempo, animate dalle persone, sono state abbandonate e il deserto ne ha preso possesso pian piano insinuandosi in modo lento all’interno di case, di baracche, di orti, rompendo le finistre, splancando porte diventando il padrone della cittadina. Di quel che fu un tempo rimandono solo i ricordi.
Visitare la città fantasma
Oggi è una famosa meta turistica. I turisti che vogliono visitare Kolmanskop devono essere in posseso di un permesso, in quanto si trova ancora ora nella cosiddetta Sperrgebiet del deserto del Namib. E’ meta di fotografi e appassionati di città fantasma, che sfidano le condizioni atmosferiche avverse, come le tempeste di sabbia.
E’ possibile visitare la città tramite delle visite guidate dal lunedì la sabato alle 9.30 e 10.45. Du domenica è prevista una sola visita alle 10. E’ severamente proibito l’ingresso alla città al di fuori degli orari stabiliti.