Un giorno mi trovai a parlare con un mio amico vigile il quale, in casi di emergenza, si sostituisce al semaforo svolgendo il compito di gestire il traffico; cosi mi ha incuriosito conoscere quali fossero le origini del semaforo e la sua storia.
Ormai molti di essi sono stati eliminati e sostituiti dalle rotatorie per poter snellire più facilmente il traffico stradale. Ma questo apparecchio segnaletico ha avuto un lunga storia ed un grande sviluppo nel corso del tempo.
Origini del semaforo
Chi ha inventato il semaforo? Molti anni fa, all’inizio del 1800 circa, i mezzi di trasporto erano le carrozze le quali non avevano bisogno di segnaletica particolare per rispettare le regole della strada.
Intorno al 1850 però iniziarono a vedersi altri mezzi di circolazione e nel 1886 apparve anche il primo veicolo a motore.
Iniziò così la necessità di mettere delle regole da osservare per la guida nel traffico, per rispettare le precedenze, per porre attenzione gli altri veicoli, per non investire i pedoni, ecc.
Tra le varie idee di segnaletica ci fu anche quella di attivare un semaforo negli incroci per regolarizzare il flusso stradale.
La storia del semaforo e le origini del suo nome
La prima città ad avere un semaforo è stata Londra, il quale centro abitato di una certa estensione produceva già molto traffico e numerosi incidenti. Nel 1868, ha quindi sperimentato il primo modello di semaforo.
Perché si chiama “semaforo”? Fu inventato da J.P. Knight che gli diede il nome di “semaphore“, parola derivante dal greco, e significa “portatore di messaggi“.
Semaforo a Gas
I primi semafori erano apparecchi che consistevano in una lanterna a gas dotata di due luci (verde e rossa) che lampeggiavano alternativamente proprio per catturare l’attenzione. Era stato situato vicino al Parlamento e funzionava con la manualità di un poliziotto: luce rossa significava di fermarsi, luce verde di proseguire.
Semaforo Elettrico
Con il passare di decenni si passò al semaforo elettrico, nel 1914 a Cleveland, nello stato dell’Ohio. Anche questo era provvisto di sole due luci (rosso e verde) e azionato manualmente. Solo dopo circa due anni furono ideati i controlli con automazione, prima negli USA prima e poi anche in Europa.
Nel 1920 a Detroit comparve il primo semaforo a 3 luci, inventato da William Potts e nel 1923 nacque dal parigino Garret Morgan il sistema a 3 tempi. Quindi da questo periodo il semaforo ebbe anche una struttura estetica diversa.
Nel 1926 arrivò il primo semaforo anche in Italia, precisamente nella città di Milano, poi Roma e a seguire nelle altre città.
Nel 1961 a Berlino Est fu inaugurato il primo semaforo destinato ai passaggi pedonali. Questo avvenimento è ricordato ancora oggi tramite il commercio di articoli da regalo o souvenir.
Pian piano il semaforo diventò una struttura di comunicazione universale e spessoè posizionato in alto per poterlo notare anche da lontano.
Perché i colori del semaforo sono rosso, giallo e verde?
I colori sono gli stessi in tutti i paesi del mondo. Non sono stati scelti a caso, ma studiati appositamente per dare degli input di comportamento significativi e facilmente memorizzabili.
Andiamo a vedere perché il semaforo ha i colori rosso, giallo e verde:
- ROSSO: colore che rileva il pericolo e significa STOP
- GIALLO (o Arancione): colore che richiama la concentrazione e significa ATTENZIONE
- VERDE: colore che ricorda la tranquillità e indica VIA LIBERA
Queste tonalità valgono sia per gestire il traffico delle automobili che quello dei pedoni.
Sembra che in Giappone, abbiamo fatto la prova di sostituire il Blu al posto del verde, ma poi fu deciso che il verde era migliore per la vista dell’uomo.
Le varie tipologie del semaforo
Sebbene in tutto il mondo i colori delle segnalazioni semaforiche abbiano lo stesso significato, non è lo stesso per la sequenza di apparizione dei colori, in quanto esistono varie tipologie e precisamente:
- semaforo a 3 tempi: il classico e il più comune che si trova un po’ ovunque, dove appare il rosso per lo stop, il verde per ripartire, il giallo per far capire di rallentare prima che riscatti il rosso
- semaforo a 4 tempi: è abbastanza diffuso nel Regno Unito, Germania, Turchia e Croazia. Appare la luce gialla quasi in contemporanea al rosso, come avviso dell’arrivo del verde, e poi il giallo si vede anche dopo il verde in attesa del rosso
- semaforo a 5 tempi: si può trovare in Canada, in Austria e nell’Unione Sovietica. I colori appaiono con questa sequenza: verde, verde lampeggiante, giallo, rosso, rosso con giallo. Quando il verde lampeggia è simbolo che il giallo sta per apparire
I vari modelli di semaforo nel mondo
Semafori britannici :
dato che nel Regno Unito la guida è a sinistra, di conseguenza sono posizionati sul lato sinistro della carreggiata. Intorno agli anni 60 si trovavano i semafori di tipo Mellor a incandescenza e dopo gli anni 2000 furono introdotti quelli tipo Optic che avevano anche la funzione a LED.
I semafori pedonali sono composti da un omino rosso che sta fermo (stop) e uno verde in movimento (via libera)
Semafori francesi:
sono di forma quadrata e le luci sono quasi tutte a led, tranne che in qualche paese di campagna dove si trovano le lampade ad incandescenza.
È provvisto anche di un’ulteriore luce a parte, di tonalità arancione, che indica la svolta a destra quando la luce lampeggia
I semafori perdonali sono a forma di rettangolo con l’indicazione di un omino rosso e uno verde per segnalare lo stop o il proseguimento.
Semafori statunitensi:
sono simili agli europei ma con struttura e posizionamento diverso:
- posti di fronte al conducente ma con posizione sopraelevata
- posizionati al centro dell’incrocio in maniera sopraelevata
- collocati su pali di ferro agli angoli dell’incrocio
- posti su dei cavi, sopra ad un incrocio
- sostenuti da un piedistallo al centro di un incrocio
Per i pedoni, invece ci sono due versioni di semaforo:
– una manina arancione che indica l’Alt e un pedone in movimento, solitamente bianco
– un semaforo con due scritte: Don’t Walk (arancione) e WALK (bianca)
Semaforo greco con indicazioni dettate dalle frecce.
Per attirare l’attenzione dei disabili e per indicazioni ai non vedenti, un componente sonoro è collegato al tipo di segnale, con segnale acustico basso (verde), normale (giallo) e silenzioso (rosso).
Il semaforo al giorno d’oggi
Con l’arrivo di nuove tecnologie sempre più avanzate, anche i semafori sono diventati più evoluti.
Ci sono impianti semaforici comandati da timer programmati a seconda della densità del traffico e alcuni sorvegliati anche da videocamere collegate a computer, in modo da avere tutto sotto controllo.
In molti incroci, da qualche anno, i semafori sono stati sostituiti dalle rotatorie, ma non sono spariti completamente anche se potrebbero scomparire con l’arrivo dei mezzi a guida autonoma (questo è quanto dichiara il Secondo il Dipartimento di Studi e Pianificazione Urbana del MIT (Massachusetts Institute for Technology), in quanto questi mezzi di ultima generazione saranno in grado di autogestirsi senza bisogno di segnaletiche.
Semaforo come scultura da ammirare
Se un giorno verranno totalmente eliminati questi sistemi di luci alternate, ne potremmo ammirare due in particolare che sono diventati un’attrazione turistica:
- a Londra, dove è nato il primo semaforo, si vede questa scultura assomigliante ad un albero che è composta da ben 75 semafori. L’opera si chiama “Traffic Light Tree”.
- a Berlino fu fatto un monumento simile al primo semaforo installato in città, somigliava ad una torre alta oltre 8 metri, contornata ai lati da orologi e con in cima una cabina dove venivano gestite le luci per il traffico
Concludo con mio pensiero personale:
I semafori sono per gli automobilisti come la maestra è per gli alunni:
se non abbiamo qualcosa che ci richiama all’attenzione e all’ordine, la nostra mente può vagare distratta dai mille pensieri.