Autovelox e giustizia. Scoppia di nuovo il caso dopo il servizio andato in onda nella trasmissione televisiva “Le Iene“.
La questione del T-Red, in particolare, modello dell’autovelox situato tra via Hochberg e via Atene a Bastia Umbra ha acceso un furioso dibattito nella comunità locale, attirando l’attenzione del noto programma di Italia Uno che così è tornato ad occuparsi della spinosa questione. La controversia in questo caso è esplosa quando oltre 2.000 cittadini hanno firmato una petizione chiedendo l’installazione di una rotatoria al posto dell’attuale sistema semaforico, che è stato oggetto di numerosi ricorsi legali. Questo accadimento solleva interrogativi non solo sulla legittimità delle multe emesse tramite l’apparecchio installato in loco, ma anche sul modo in cui le pubbliche amministrazioni utilizzano strumenti come il T-Red e gli autovelox.
Recentemente, la trasmissione “Le Iene” ha trasmesso un servizio in cui l’inviato Alessandro De Giuseppe ha svelato come alcune persone siano riuscite a non pagare le multe per eccesso di velocità registrate tramite alcuni autovelox dichiarati non omologati. Il fulcro di queste rivelazioni è infatti l’assenza di un regolamento per l’omologazione degli autovelox, il che significa che le multe emesse da questi dispositivi potrebbero essere considerate teoricamente illegittime. Nonostante ciò, le amministrazioni comunali italiane continuano a utilizzare gli autovelox, generando talvolta incassi che, a livello nazionale, sembrerebbero ammontare a circa un miliardo e mezzo di euro. Da Torino a Lecce, sembrerebbero essere numerosi i casi di autovelox posizionati in modo strategico, che avrebbero fruttato ai Comuni migliaia, se non milioni, di euro.
A Bastia Umbra, in particolare, l’accusa di “fare cassa” con il T-Red non è stata ignorata. Già nel 2019, era emerso che “tutti gli autovelox, non essendo omologati, sono illegittimi”. Anche nel servizio della trasmissione televisiva, è stata ribadita la mancanza di un regolamento per l’omologazione delle apparecchiature, eppure le Amministrazioni continuano a fare uso di questi dispositivi. Le statistiche parlano chiaro: al netto di tutto solo una minoranza di cittadini decide infatti di presentare ricorso contro le multe, alimentando così il ciclo di incassi per le casse Comunali.
Nel servizio, si è spiegato come procedere nel dettaglio per fare ricorso contro le multe, e a Bastia è stato costituito un comitato che ha raccolto oltre 200 firme e ha presentato più di duecento ricorsi. Nonostante il Ministero dei Trasporti sembri sostenere la posizione del Comune, affermando che gli autovelox sono “a norma”, esperti interpellati da “Le Iene” hanno sottolineato che approvazione e omologazione non sono sinonimi. La legge e la giurisprudenza, in particolare la Cassazione, affermano che la situazione è ben diversa. Il Ministero stesso ha avvertito i comuni di non intraprendere azioni legali per evitare di perdere clamorosamente in tribunale.
In un’intervista con l’inviato e la troupe de “Le Iene”, il Sindaco Erigo Pecci ha difeso la legittimità del T-Red, dichiarando che l’apparecchio è “conforme e omologato”. Secondo il Pecci, il T-Red è stato sottoposto a test tra settembre e ottobre 2023, rivelando una media di circa 20 infrazioni al giorno. Egli ha inoltre spiegato che il sistema operava con un meccanismo “smart”, ora disattivato, che regolava la durata dei segnali in base al flusso di traffico: il verde e il rosso venivano adattati in base ai veicoli in attesa, mentre il giallo aveva una durata fissa di cinque secondi. Nonostante le recenti proteste, la giunta comunale sostiene che la regolarità delle multe rimanga inalterata.
La questione del T-Red ha quindi sollevato un acceso dibattito non solo sulla legittimità delle multe, ma anche sulla trasparenza e sull’etica delle pratiche adottate dalle amministrazioni locali. La protesta dei cittadini, supportata da firme e ricorsi, evidenzia una crescente frustrazione nei confronti di un sistema che sembra più orientato a generare entrate piuttosto che garantire la sicurezza stradale. La vicenda ha messo in luce il bisogno di una revisione delle normative riguardanti gli autovelox e il loro utilizzo, affinché vengano garantiti i diritti dei cittadini e la legittimità delle sanzioni.
In conclusione, la questione del T-Red, nello specifico, rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che molti cittadini affrontano nell’interagire con le istituzioni. La speranza è che, grazie all’attenzione mediatica e alla mobilitazione della comunità, si possa arrivare a una risoluzione equa e conforme alla legge, che garantisca sia la sicurezza stradale sia i diritti dei cittadini. La vicenda continua a evolversi, e gli sviluppi futuri saranno seguiti con interesse sia dai residenti che dai media.