Che cosa è il bullismo?
Il bullismo è un comportamento aggressivo e prevaricatore che si manifesta sia in forma fisica che verbale. Questo comportamento è caratterizzato da molestie, minacce e atti intenzionali o comunque non inibiti, rivolti frequentemente verso persone più deboli o incapaci di reagire adeguatamente. Spesso, si verifica tra coetanei adolescenti o giovani adulti, in contesti scolastici o sociali, dove il bullo esercita una prepotenza ai danni di una vittima più vulnerabile per vari motivi, come una condizione di isolamento, insicurezza o debolezza apparente.
Anche se la definizione di bullismo non è condivisa universalmente tra i ricercatori, molte analisi concordano su alcune caratteristiche fondamentali che lo distinguono da altre forme di aggressività: l’intenzionalità, la reiterazione nel tempo e l’asimmetria di potere tra vittima e bullo. La vittima è generalmente percepita come più debole o isolata, e il bullo agisce consapevolmente per danneggiarla sia sul piano fisico, psicologico che sociale.
Esistono diverse forme di bullismo. Quello più evidente e diretto si manifesta attraverso aggressioni fisiche come spinte, pugni o sgambetti, oppure tramite minacce, insulti e prese in giro. Questa forma è facilmente riconoscibile grazie alla sua natura esplicita. Al contrario, il bullismo nascosto o indiretto si manifesta più subtilmente e comprende azioni come l’esclusione sociale, i pettegolezzi, le dicerie false o i gesti di disprezzo attraverso espressioni facciali o comportamenti non amichevoli. Questa modalità può essere più difficile da individuare, poiché si svolge spesso dietro le quinte, senza manifestazioni evidenti di violenza fisica.
Inoltre, il contesto di gruppo influisce notevolmente sulle dinamiche del bullismo. Spesso, gli episodi si sviluppano in presenza di coetanei o amici, che possono assumere ruoli diversi: alcuni assistono passivamente, altri scelgono di schierarsi con la vittima, mentre altri ancora possono addirittura sostenere o incoraggiare il comportamento aggressivo del bullo. Tale presenza di testimoni può contribuire ad aumentare la gravità e la diffusione del fenomeno, rendendolo spesso un problema complesso da combattere.
Il bullismo rappresenta dunque un problema sociale serio, che richiede interventi mirati e sensibilizzazione, specie nel contesto scolastico e sociale, per prevenire e contrastare comportamenti che danneggiano la crescita e il benessere delle giovani generazioni.
Che danni provoca?
Il bullismo provoca danni significativi, sia sulla salute fisica che mentale, e può influenzare aspetti importanti della vita della vittima e, in alcuni casi, anche degli osservatori e dei bulli stessi. Le vittime possono manifestare ansia, depressione, problemi di autostima.
Adesso vediamo alcuni esempi:
l bullismo provoca danni significativi, sia sulla salute fisica che mentale, e può influenzare aspetti importanti della vita della vittima e, in alcuni casi, anche degli osservatori e dei bulli stessi. Le vittime possono manifestare ansia, depressione, problemi di autostima.
Adesso vediamo alcuni esempi
1)Il bullismo può causare ansia, depressione, problemi di autostima, bassa fiducia in sé, isolamento sociale e, in alcuni casi, pensieri suicidari.
2)Le vittime possono avere difficoltà di concentrazione, calo del rendimento scolastico, abbandono scolastico e paura di andare a scuola.
3)Le vittime possono avere difficoltà a stabilire relazioni interpersonali sane e possono sentirsi isolate e emarginate.
La mia esperienza personale con il bullismo a scuola
Io, autore di questo articolo, ho vissuto in prima persona il bullismo a scuola. È un’esperienza difficile da spiegare a chi non l’ha mai provata: ti chiedi continuamente se sia colpa tua o del bullo.
Nel mio caso, tutto è iniziato in seconda media. Ricordo chiaramente che alcuni professori sembravano difendere i bulli, considerandoli “i buoni”, mentre la vera vittima di bullismo – cioè io – veniva vista come il problema.
Frequentavo una classe che, almeno sulla carta, era definita “la migliore dell’istituto”. Ma in realtà, non basta avere buoni voti o andare bene alle interrogazioni per meritarsi quel titolo. La vera eccellenza in una classe si misura anche dal comportamento, dal rispetto e dalla capacità di inclusione.
Alla fine ho deciso di cambiare sezione, perché quell’ambiente era diventato tossico. E oggi posso dirlo con certezza: il bullismo non si combatte solo punendo i bulli, ma cambiando anche la mentalità di chi li giustifica – adulti compresi.
Spero che il mio articolo vi sia piaciuto.







