Avete mai sentito parlare di Emmit Till? Questo nome l’ho sentito spesso in passato, ma ero piccolo forse avevo si o no 13-15 anni e lo sentii nominare in alcune canzoni. Circa un anno fa vidi un film sulla vita di Emmit Till per conoscere meglio questo ragazzo e devo dire che rimasi un po’ scioccato. Ora vi racconto qualcosa su di lui.
Chi era Emmitt Till
Emmett Louis Till, detto Bobo è nato a Chicago il 25 Luglio 1941 da Mamie Carthan Till e Louis Till. La madre era nata nella regione del delta del Mississippi, nella cittadina di Webb. Quando aveva due anni, la famiglia si trasferì nell’Illinois. Mamie e Louis si separarono nel 1942 e la donna crebbe il figlio da sola.
Il padre di Emmett, Louis, venne arruolato nell’esercito americano nel 1943. Mentre prestava servizio in Italia, venne giudicato colpevole dello stupro di due donne e dell’omicidio di una terza; poi condannato a morte per impiccagione da un tribunale militare presso Pisa nel luglio 1945.
Prima dell’uccisione di Emmett, la famiglia Till non sapeva nulla di tutto ciò, solo che Louis era stato ucciso per “cattiva condotta”. Le circostanze dell’esecuzione di Louis Till vennero rese note solo dopo la morte del figlio dal senatore James Eastland, convinto segregazionista, nel tentativo di distogliere il favore popolare dalla signora Till poche settimane prima dei processi a Roy Bryant e J.W. Milam, i due sospettati dell’omicidio. La tesi che si voleva far passare era che il comportamento criminale era comune nella famiglia Till.
L’evento sulla storia di Emmitt Till
Siamo a Metà anni 50: Emmit e suo cugino decisero di passare l’estate da uno prozio di nome Moses Wright, che viveva a Money, nel Mississippi. La madre di Emmit sapeva bene che i rapporti fra bianchi e neri nel Mississippi e nel sud degli Stati Uniti erano molto diversi da quelli esistenti a Chicago.
Nello Stato si erano già verificati parecchi casi di linciaggi di neri e omicidi a sfondo razziale erano ancora relativamente frequenti, specialmente nella regione del Delta che Emmett si apprestava a visitare. Le tensioni razziali si erano inoltre acuite da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva deciso, nel 1954, di abolire la segregazione nelle scuole pubbliche.
Emmit arrivò a Money il 21 Agosto e tre giorni dopo, il 24 Agosto, si recò assieme ad altri ragazzi al Bryant’s Grocery and Meat Market per acquistare dolciumi e bibite. L’emporio era di proprietà di Roy e Carolyn Bryant, marito e moglie. Il cugino di Till e altri ragazzi di colore, tutti al di sotto dei 16 anni, erano con lui nel locale.
Till aveva mostrato loro delle foto della sua vita a Chicago, compresa una di lui con i suoi amici e la sua fidanzata, una ragazza bianca: i ragazzi non riuscivano a credere che Emmett fosse fidanzato con una bianca, e lo sfidarono a rivolgere la parola a una donna bianca nel negozio. Quando Emmit stava lasciando il locale, apparentemente disse Bye, baby a Carolyn Bryant, una donna bianca, sposata: che si alzò e corse alla sua auto.
I ragazzi, temendo che potesse tornare con una pistola, fuggirono terrorizzati. Quando il marito di Carolyn, Roy, venne a sapere questo fatto al momento del suo ritorno in città qualche giorno dopo, s’infuriò. Il cugino di Till, Wheeler Parker Jr., che si trovava con lui nel negozio, afferma che Emmett si limitò a fischiare alla donna e nulla più: “Amava le beffe, gli scherzi, gli piaceva divertirsi.
Nel Mississippi, la gente non pensava che questo tipo di scherzi fosse divertente. Carolyn Bryant affermò in seguito che Till l’aveva afferrata alla vita e le aveva chiesto un appuntamento. Disse che il giovane aveva inoltre usato parole “irriferibili”; Emmett aveva una leggera balbuzie, e alcuni hanno ipotizzato che la Bryant abbia potuto fraintendere ciò che le disse.

L’omicidio di Emmitt Till
Verso la mezzanotte e mezza del 27 agosto, Bryant e Milam rapirono Emmett dalla casa del suo prozio. Secondo il racconto dei testimoni, lo portarono in auto verso un capannone in una piantagione presso la contea di Sunflower, dove lo stuprarono, picchiarono, seviziarono e ammazzarono. Gli legarono un peso attorno al collo e gettarono il corpo nel fiume Tallahatchie presso Glendora, un altro villaggio a nord di Money.
Bryant e Milam vennero arrestati il 29 agosto, dopo che avevano passato la serata con alcuni parenti a Ruleville, distante poche miglia dalla scena del crimine. Entrambi ammisero di aver portato via il ragazzo dalla casa del prozio, ma sostennero di averlo lasciato libero quella stessa notte. I due fratellastri tentarono di convincere tutti che il ragazzo fosse tornato a Chicago; in effetti, quando il corpo venne recuperato, l’unico mezzo per risalire all’identità della vittima fu l’anello che aveva al dito, che apparteneva a suo padre Louis e che la madre gli aveva dato prima che partisse.
Appena si diffuse la notizia della scomparsa di Till, il leader del NAACP Medgar Evers, il segretario della sezione del Mississippi e Amzie Moore, il capo del capitolo della contea di Bolivar, si misero in azione, travestendosi da raccoglitori di cotone e andando nei campi per raccogliere informazioni utili a rintracciare il giovane venuto da Chicago. Si diceva che fossero i parenti stessi di Till a tenerlo nascosto temendo rappresaglie, o che lo avessero già fatto tornare a casa, dove sarebbe stato al sicuro.
Moses Wright, che fu testimone al momento del rapimento di Till, riferì allo sceriffo di aver sentito la voce di una donna identificare Emmett come “quello lì” e che dopo i due uomini lo avevano portato via in auto. Bryant e Milam sostennero invece che in seguito avevano scoperto che non era stato Till “quello” che aveva insultato la signora Bryant, e giurarono allo sceriffo George Smith che allora lo avevano lasciato andare. Dopo essere stati assolti, cambiarono versione e confessarono.
Il funerale di Emmitt Till
Dopo che il cadavere orribilmente sfigurato di Emmett Till fu scoperto, venne posto in una cassa di legno di pino e stava per essere interrato, ma Mamie Till volle che la salma facesse ritorno a Chicago. L’impresa di pompe funebri, viste le condizioni del corpo, non aveva intenzione di aprire la cassa, ma la madre di Till combatté risolutamente questa decisione, poiché lo Stato del Mississippi non permetteva all’impresa di aprirla e Mamie minacciò di farlo da sola, sostenendo che aveva diritto di vedere suo figlio per l’ultima volta.
Dopo aver visto la salma, pretese che la cerimonia funebre si svolgesse con la bara aperta, e consentì a tutti di scattare fotografie, perché tutti vedessero come era stato ridotto il corpo di Till. Le fotografie del cadavere mutilato di Till ebbero una vasta diffusione negli Stati Uniti, e comparvero sulla rivista Jet, suscitando un’intensa reazione popolare. Secondo alcune stime, circa 50.000 persone videro il corpo. Emmett fu sepolto il 6 settembre nel Burr Oak Cemetery ad Alsip, in Illinois. Quello stesso giorno, Bryant e Milam vennero accusati dal grand jury.
Il processo di Emmitt Till
Quando Mamie Till giunse nel Mississippi per testimoniare al processo, andò a stare nella casa di T.R.M. Howard, nella cittadina di Mound Bayou, dalla popolazione esclusivamente di colore. Assieme a lei, nella casa di Howard si trovavano giornalisti neri, tra cui Cloyte Murdock dell’Ebony Magazine, alcuni testimoni chiave e il membro del Congresso Charles Diggs, del Michigan, primo presidente del Congressional Black Caucus, organizzazione che rappresenta i membri di colore del Congresso. Howard era un importante leader del movimento per i diritti civili, membro di molte confraternite del Mississippi, il capo del Regional Council of Negro Leadership (RCNL) e uno dei neri più ricchi dello Stato.
Il giorno prima del processo, Frank Young, un contadino nero, si recò a casa di Howard e disse che gli era giunta voce che Milam e Bryant avevano avuto dei complici nel delitto. Le parole di Young diedero il via a un’indagine che vide una fino ad allora mai vista stretta collaborazione fra i tutori della legge locali, l’NAACP, la RCNL, giornalisti neri e giornalisti locali. Il processo ebbe inizio il 19 settembre. Moses Wright, il prozio di Emmett, era uno dei principali testimoni: indicò con il dito uno dei due sospettati e disse “È lui”, intendendo l’uomo che aveva ucciso suo nipote.
Il 23 settembre la giuria, composta da 12 maschi, tutti bianchi, assolse gli imputati. Il verdetto fu pronunciato in soli 67 minuti; uno dei giurati disse che si erano presi una “pausa per prendersi una bibita” per allungare il tempo fino a un’ora “per farlo sembrare vero”. Quest’assoluzione scandalosa fece infuriare la gente non solo negli Stati Uniti, e contribuì a rafforzare il nascente movimento per i diritti civili.
Indagini recenti su Emmitt Till
Nel 1996 Keith Beauchamp iniziò una serie di ricerche per un film che progettava di girare sulla vicenda, e giunse alla conclusione che potessero essere state coinvolte nell’omicidio non meno di 14 persone. Nel corso delle sue interviste riuscì a parlare con testimoni oculari che prima di allora non avevano mai parlato pubblicamente. Decise allora di produrre un documentario, completato nove anni dopo, The Untold Story of Emmett Louis Till.
Dalla visione del documentario partirono dall’NAACP e da altri diverse richieste perché il caso fosse riaperto. Nel documentario sono incluse anche due lunghe interviste a Loggins e Reed, già sentiti dai Beito nel 2001: Loggins ripeté la sua versione, negando ogni coinvolgimento. Beauchamp si è però sempre decisamente rifiutato di fare i nomi delle 14 persone, cinque delle quali sarebbero ancora vive, che a suo dire avrebbero preso parte all’omicidio.
Nel febbraio 2007 il giornale Clarion-Ledger di Jackson riferì che l’FBI né il Grand Jury della contea di Leflore, composto da Joyce Chiles, pubblico ministero di colore, avevano ritenuto credibile l’affermazione di Keith Beauchamp secondo cui 14 persone avessero preso parte al rapimento e all’omicidio di Emmett Till, o che alcuna di queste fosse ancora viva. Il Grand Jury decise inoltre di non perseguire Carolyn Bryant Donham, ex moglie di Roy Bryant.
Né l’FBI né il Grand Jury avevano trovato prova del fatto che Henry Lee Loggins, che al presente viveva in un ospizio in Ohio, identificato da Beauchamp come uno dei sospettati, avesse avuto alcun ruolo nel crimine. A parte Loggins, Beauchamp rifiuta tuttora di fare altri nomi, sebbene l’FBI e il District Attorney abbiano concluso le loro indagini: in un articolo del 18 febbraio 2007 sul Clarion-Ledger, Jerry Mitchell bolla semplicemente le accuse di Beauchamp come “una leggenda”.
Nello stesso articolo vengono smontate le voci che volevano che Till fosse stato castrato dai suoi torturatori: questa teoria era stata presentata acriticamente per la prima volta nel documentario di Beauchamp Untold Story, sebbene Mamie Till-Mobley (la madre di Emmett) avesse detto in un documentario precedente girato da Stanley Nelson, The Murder of Emmett Till (2003), che gli organi genitali di suo figlio erano intatti quando aveva esaminato il cadavere. L’autopsia effettuata di recente, come riportato da Mitchell, conferma il resoconto originario della Mobley-Till.
Nel marzo 2007 la famiglia Till ricevette i risultati dell’indagine svolta dall’FBI: dal rapporto pubblicato il 29 marzo 2007, Emmett Till era morto per una ferita di arma da fuoco alla testa, e presentava fratture ai polsi, al cranio, al retto e alle gambe.
Video sulla storia di Emmit Till
Video: il cantante Bob Dylan dedicò una canzone ad Emmit Till: