Il mistero del disco di Nebra – la rappresentazione del cielo

Tra i molti reperti antichi che suscitano la nostra curiosità, oggi ci immergiamo nel mistero del disco di Nebra, la più antica rappresentazione del cielo. È considerato uno degli oggetti archeologici più importanti del 1900.

È stato trovato nella cittadina di Nebra, in Germania, nel 1999. Fu rinvenuto tra le pietre di alcune tombe saccheggiate e attualmente viene custodito nel museo della preistoria di Halle, in Sassonia.

Cos’è il disco di Nebra

Il disco di Nebra è un cerchio di metallo composto da tre tipi di materiale, ovvero bronzo, stagno e rame; sulla superficie si possono ammirare delle bellissime lavorazioni in oro, realizzate in modo particolare.

La piastra misura un diametro di 32 cm; il centro è leggermente più spesso, ed è di 4,5 mm, mentre i bordi misurano 1,7 mm. Secondo specifiche indagini sembra che la costruzione di questo oggetto risalga a prima del 1700 a.C.

All’inizio presentava una composizione delle “placche dorate” leggermente diversa, ma negli anni a seguire furono fatte delle piccole modifiche. Sulla parte sinistra si può notare un’area dove era presente un arco, non ritrovato al momento della scoperta.

Come è fatto il disco di Nebra

Il Disco di Nebra (DbachmannCC BY-SA 3.0)

Recenti studi hanno evidenziato che la parte laminata in oro è materiale prezioso che proviene dalla Cornovaglia. Il fabbricatore di questo disco che raffigura il cielo, per non creare la formazione di crepe, lo ha esposto più volte ad alte temperature.

Il colore che aveva assunto nei secoli scorsi era tra il marrone ed il nero, ma con il passare del tempo la reazione chimica tra rame ed ossigeno ha modificato la colorazione facendolo diventare di tonalità verde intenso.

A cosa serviva il disco di Nebra?

In base alle interpretazioni di grandi archeologi il disco di Nebra rappresenta un insieme di corpi celesti appartenenti al cielo. Le placche più piccoline sono le stelle, mentre il gruppetto di 7 cerchietti potrebbe essere la costellazione del Toro.

Il grande cerchio fu paragonato al sole oppure alla luna piena, mentre la “fetta” posta sul lato è stata identificata come la luna crescente. I due archi situati sui bordi è il sole che spunta e tramonta.

Successivamente sono stati aggiunti altre mezze curve. Secondo alcuni esperti questo oggetto serviva agli agricoltori e contadini per individuare i giusti periodi per le semine ed i raccolti, secondo altre ipotesi rappresenta un calendario solare.

Il disco di Nebra al giorno d’oggi

Dopo alcune opere di restauro dovute al danneggiamento che il misterioso reperto ha subito durante le fasi di scavo, è stato esposto in vari musei europei, tra cui:

  • Museo della Preistoria di Halle nel 2005
  • Centro multimediale di Nebra nel 2007
  • British Museum di Londra: sarà esposto dal 17 febbraio al 17 luglio del 2022

Esistono molti altri oggetti dell’età del bronzo, come ad esempio il bellissimo carro solare di Trundholm custodito nel Museo Nazionale di Copenaghen. Sono reperti affascinanti, misteriosi e ricchi di storia.

Video che illustra la storia del disco di Nebra

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Annina
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