Il presunto addio di Binotto: alcune considerazioni

Il peso di Binotto in Ferrari: 28 lunghi anni

La stagione 2022 di F1 è finita da poco più di una settimana e già scoppia il caos in casa Ferrari. La notizia di venerdì è che Binotto avrebbe rassegnato le dimissioni, ma l’ufficialità da parte di Ferrari non è ancora arrivata.

Perché tuttà questa attesa per annunciare delle dimissioni che devono solamente essere definite? Un’ipotesi, del tutto personale, è che Ferrari, tutto sommato, tema di perdere Binotto; probabilmente non come Team Principal, ma come tecnico. Infatti, le sue abilità da ingegnere sono indiscutibili.

Un’altra ipotesi è che l’attuale TP stia mettendo in atto un gioco di potere. Quale? Semplicemente, rassegnando le dimissioni Binotto vuole fare comprende ai cari desaparesidos (Vigna ed Elkan) quanto pesino 28 anni al servizio di Ferrari e far comprendere loro il suo peso politico nella gestione sportiva.

Ma su cosa può contare? Sul fatto che è a conoscenza di tutti i dettagli della monoposto 2023 e sul fatto che è un eccellente tecnico e motorista Ferrari (chi dice il contrario non capisce nulla di motori) che ha vissuto l’era del Kaiser.

I possibili scenari

Prendiamo per vere le voci sulle dimissioni di Binotto, quali sarebbero, realisticamente, le possibilità per Ferrari? Non è facile sostituire un TP a quattro mesi dall’inizio del campionato 2023. Vediamo i possibili scenari.

Nicolas Todt (left) and Frédéric Vasseur: the photo was taken during 2009’s second DTM race weekend at Hockenheim; Lutz H; CC BY 2.0 DE

Frederic Vasseur. Un nome che ritorna insistentemente sulle pagine dei giornali è proprio quello dell’attuale TP di AlfaRomeo. Vasseur possiamo etichettarlo come il classico Self-Made-Man, che con poche risorse è in grado di fare grandi cose. Questo è assolutamente vero, ma per ciò che riguarda team minori e l’ambito finanziario; nominare Vasseur TP Ferrari sarebbe un grande passo in dietro per la Rossa.

Benedetto Vigna at CES 2017, Las Vegas; flickr.com; Author: ETC-USC. CC BY 2.0

Benedetto Vigna. L’attuale amministratore delegato si è offerto come TP ad interim coadiuvato da una figura tecnica. Mi fa strano il fatto che uno dei due desaparesidos si offra per dirigere la Gestione Sportiva (GS). Proprio in un articolo precedente sottolineavo il fatto che Vigna ha quasi sempre evaso i GP e posso immaginare che di GS ne capisca quanto un normale appassionato di F1.

Monza (Italy), Autodromo Nazionale, October 29, 2006. From left to right: Michael Schumacher e technical director Ross Brawn. Crediti: Andrea Volpato from pv Novara, Italia. CC BY-SA 2.0

Ross Brawn. L’ex direttore tecnico dell’era del Kaiser è una dei possibili papabili secondo alcune illazioni da parte dei giornali sportivi. Tuttavia, la scelta di Brawn non sarebbe così scellerata. Questa scelta darebbe continuità con il lavoro di Binotto, avendo lavorato entrambi nello stesso team al finaco di Jean Todt. Ma probabilmente questo rimarra un sogno nel cassetto di Ferrari, dal momento che Ross Brawn dal 2017 è impegnato nel progetti di Formula1.

Sebastian Vettel (Red Bull) at Nissan Global Headquarters Gallery. Author: Morio. CC BY-SA 3.0

Sebastian Vettel (un sogno personale). Perchè no? Seb al momento è libero da ogni vincolo e sappiamo tutti quanto sia un leader carismatico. Seb ha sempre avuto grandi doti sia dal punto di vista umano e interpersonale che dal punto di vista tecnico; sarebbe in grado di interfacciarsi con i piloti, gli ingegneri e altri TP. Ma questa scelta probabilmente Ferrari non la sta nemmeno vagliando, peccato, rimarra un mio sogno personale.

Binotto addio: una scelta a favore di Charles

In questi giorni si è letto spesso come l’addio di Binotto possa favorire la messa al centro del progetto Ferrari di Carletto. Ciò porta anche a fantasticare sul fatto che Todt (purtroppo non Jean), manager di Charles, abbia influenzato le decisioni di Elkan portandolo ad un divorzio da Binotto.

Ma cosa comporta questo? Binotto è sempre stato il capro espiatorio dei malumori dei Tifosi, concentrando su di sé tutte le critiche rivolte alla squadra. Se Mattia dovesse andarsene chi sarà il capro espiatorio? Proprio Leclerc, visto come responsabile della cacciata di Binotto e dell’inevitabile fallimento del progetto Ferrari. Ma il giovane Carletto non ha le spalle larghe a sufficienza per sopportare un peso simile e questo influirà negativamente sulla sua cariera.

Inoltre, l’obbiettivo di Elkan è di nominare Leclerc prima guida indipendentemente dai dati di pista, in stile RedBull. Questo, oltre a non essere in stile Ferrari, favorirebbe l’addio di Sainz a Ferrari.

La perdita di Carlitos sarebbe un’altra rovina per la scuderia di Maranello, oltre ad essere un ottimo pilota, possiede eccellenti capacità tecniche e abbiammo già constatato come Sainz sia, a livello caratteriale, maggiormente primo pilota rispetto a Leclerc, che deve crescere ancora molto da questo punto di vista.

Perdere Sainz lasciandolo sul mercato vorrebbe dire avere un avversario molto consistente ed agguerrito.

Le scelte della dirigenza Ferrari in questi ultimi mesi sono decisamente discutibili; Amministratore delegato e presidente sembrano proprio decisi a vincere il mondiale piloti e costruttori proprio nel duemilaecredici!

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2 commenti

  1. Breaking news
    Elkan ha accettato le dimissioni di Binotto, che resterà in carica fino al 31 dicembre. Intanto, sembra che alcuni team tra cui Alpine e Aston Martin hanno vagliato la disponibilità dell’attuale TP di Ferrari. E a quanto pare, insieme a Binotto verranno via da Ferrari altri tecnici di spicco.
    Attualmente il nome più quotato per il prossimo TP è quello di Vasseur.

    Sicuri che la rovina di Ferrari sia stato Binotto? Ai posteri l’ardua sentenza.

  2. Non vedo un futuro “rosseo” per la Ferrari. Ma se a vincere è chi dovrebbe essere penalizzato la cosa diventa addirittura impossibile.

I commenti sono chiusi.