Passeggiando tra le bancarelle di una sagra di paese, mi sono fermata a comprare dei dolciumi. Tra le varie tipologie, c’era una grande cesta con le rotelline di liquirizia.
Mentre ne gustavo una mi è sorta la curiosità di scoprire qual è l’origine, le proprietà, i benefici, le controindicazioni, le caratteristiche e quanti tipi esistono di questa radice.
Una premessa: esiste anche la “Lucamara”, termine dialettale di ” Solanum dulcamara”, che è una radice dal sapore simile alla liquirizia, ma sono due piante diverse.
Cos’è la liquirizia
Spesso mi sono chiesta che cos’è la liquirizia; di che tipo di alimento si tratta? Un frutto o una pianta? È la radice di una pianta erbacea perenne, il cui nome scientifico è Glycyrrhiza glabra L. 1758. ed è molto resistente al freddo.
La parola “Liquirizia” deriva dal termine latino “liquiritia” e dal greco “γλυκύρριζα” che significano “liquere”, ovvero diventare fluido. Questo riferito al processo di estrazione e concentrazione del succo della radice. Esso viene bollito e poi evaporato fino a ottenere una pasta densa e scura.
Le radici di liquirizia vengono lavate, essiccate, macinate e fatte bollire con acqua per estrarre il succo, che viene chiarificato e poi bollito nuovamente per evaporare l’acqua, concentrandolo fino a diventare una pasta densa e scura.
Perché la liquirizia è nera? La melassa, un ingrediente aggiuntivo in alcuni prodotti, contribuisce a conferire il caratteristico colore nero ai dolciumi a base di liquirizia.

Origine della liquirizia
Da dove arriva la liquirizia? Qual è la sua origine? Le prime piante sembra siano nate in Cina oltre 5000 anni fa e venivano utilizzate sia come dolcificante, ma anche come medicina, soprattutto per curare la tosse.
Solo intorno al 1000 a.C. fu introdotta in Italia, e precisamente da alcuni frati benedettini calabresi che ne studiarono scrupolosamente le proprietà e trovarono alcune soluzioni curative per la salute.
Anche in Egitto è ritenuta una pianta molto importante e anche lì viene utilizzata per molti scopi curativi. Più avanti nell’articolo vedremo, infatti, i benefici che derivano da questa radice.
Caratteristiche e proprietà della liquirizia
La liquirizia ha proprietà antinfiammatorie, gastroprotettive ed espettoranti, oltre a essere un antiossidante naturale. È utilizzata per favorire la digestione, alleviare la tosse e il mal di gola, e può avere effetti positivi su disturbi come le ulcere peptiche e il reflusso gastroesofageo.
È importante un consumo moderato, poiché un’assunzione eccessiva può aumentare la pressione sanguigna. Il suo principio attivo più importante è la “glicirizzina“, ovvero un composto chimico che viene sfruttato come espettorante e come gastroprotettore. Questa sostanza è utilizzata nel settore dolciario, in quanto risulta essere 50 volte più dolce del saccarosio.
Proprietà benefiche della liquirizia
- Salute digestiva: Aiuta a proteggere le mucose dello stomaco e dell’intestino, migliorando la digestione e alleviando bruciore, mal di stomaco e reflusso gastroesofageo.
- Apparato respiratorio: Ha proprietà espettoranti ed emollienti, utili per calmare la tosse e lenire la gola.
- Proprietà antinfiammatorie e antiossidanti: Contrasta i processi infiammatori e lo stress ossidativo grazie alla presenza di flavonoidi e antiossidanti.
- Protezione del fegato: È nota per le sue proprietà epatoprotettive.
- Azione tonica: Può aiutare a mantenere i livelli di energia.
- Salute della pelle: Può essere utile nel contrastare acne ed eczema.
Altri utilizzi della liquirizia
- Oltre a dolci e liquori, può anche essere usata per insaporire piatti a base di carne, pesce e pollame.
- Nel tabacco: L’essenza di liquirizia è usata anche come additivo per dolcificare e ammorbidire il sapore del tabacco.
Controindicazioni e precauzioni sulla liquirizia
Pur essendo una sostanza piacevole e benefica sotto molti aspetti, ci sono anche delle restrizioni e attenzioni da rispettare sull’uso della liquirizia per non incorrere in qualche disguido salutare.
Ecco alcune precauzioni da osservare:
- Aumento della pressione sanguigna: Un consumo eccessivo può causare un aumento della pressione arteriosa e una riduzione del potassio.
- Controindicazioni: L’uso prolungato e in dosi elevate è sconsigliato a chi soffre di ipertensione, problemi renali, ritenzione idrica e diabete.
- Gravidanza: È consigliato l’uso con cautela durante la gravidanza.
- Dosaggio: Si consiglia di non superare 2 mg/kg al giorno di liquirizia pura per evitare effetti collaterali
Una precisazione riassuntiva: La liquirizia non deve essere consumata da chi soffre di ipertensione, insufficienza renale o epatica, cirrosi, malattie cardiache, ipopotassiemia (bassi livelli di potassio) e diabete.
Tipologie di liquirizia
Tipi per origine botanica
- Liquirizia di Spagna (Glycyrrhiza glabra var. typica): la più diffusa nel Mediterraneo e considerata di alta qualità per l’alto contenuto di glicirrizina.
- Liquirizia di Russia (Glycyrrhiza glabra var. glandulifera): diffusa nell’Europa orientale, si distingue per le ghiandole vischiose sulle foglie e sui legumi.
- Liquirizia turca o persiana (Glycyrrhiza glabra var. violacea): caratterizzata da radici di diametro più grande e fiori viola intenso.
- Liquirizia ungherese (Glycyrrhiza echinata): si distingue per i legumi spinosi e una qualità inferiore.
- Liquirizia cinese (Glycyrrhiza uralensis): utilizzata soprattutto nella medicina cinese e ha un basso contenuto di zucchero.
Tipi per formato e sapore
- Liquirizia dura: viene dalla radice e può essere pura o con l’aggiunta di aromi come agrumi o anice.
- Liquirizia gommosa: ha una consistenza morbida e si trova in varie forme come rotelle, pesciolini e altri dolciumi.
- Liquirizia salata: una specialità con aggiunta di cloruro d’ammonio (come la Salmiakki), comune nei paesi nordici.
- Liquirizia confettata: coperta da uno strato di zucchero, come i “gessetti” o i “sassolini”.
- Liquirizia farcita: ripiena di caramelle, crema o altri ingredienti.
- Liquirizia pura e grezza: la radice in sé, da masticare o usare per preparare tisane e infusi.
Museo della Liquirizia
Una piacevole curiosità è che in Italia esiste anche il Museo della Liquirizia e si trova a Rossano Calabro. La struttura possiede un impianto che trasforma le radici in succo, da oltre vent’anni. Tutte le informazioni sono nel sito ufficiale del museo.
Conclusione
Concludo dicendo che a me piace molto la liquirizia e spesso la porto con me, assumendo qualche caramella nei momenti in cui mi sento un po’ fiacca. Una raccomandazione, però, è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di un uso prolungato o in presenza di patologie preesistenti.







