Shona: black fury, il gioco di carte collezionabili ideato da Stefano Labbia è già un successo!

Non possiamo nasconderlo… Vi è una fervente, quasi palpabile, eccitazione che sta attraversando la comunità degli appassionati di giochi di carte collezionabili – e non. E non si tratta, ve lo assicuro, di un’effimera ondata di interesse o dell’ennesimo prodotto che promette molto e mantiene poco cosa a cui negli ultimi anni spesso abbiamo avuto assistere… Quella che stiamo osservando, che tocchiamo con mano è una vera e propria mobilitazione dell’immaginario, un’attesa carica di significato che si concentra su un nome preciso: Shona: Black Fury.

 Questo trattenere il fiato corale, in una necessaria anticipazione collettiva merita una nostra attenta riflessione, perché non riguarda semplicemente l’uscita di un “set base di un gioco di carte”, ma tocca corde ben più profonde del nostro rapporto con la creatività, l’innovazione e il potere della narrazione.

 

Shona: Black Fury – La necessità di una visione innovativa 

Viviamo in un tempo in cui l’ordinario non è più sufficiente. La nostra fame di storie, la nostra necessità di mondi che ci parlino con una voce autentica, è più acuta che mai. E, francamente, nel panorama ludico, troppe volte abbiamo assistito a una riproposizione stanca di formule già viste, trite e ritrite, di estetiche che, per quanto gradevoli, non riescono più a sorprenderci o, cosa ben più grave, a stimolarci intellettualmente.

 L’irrompere di un progetto come Shona: Black Fury, ideato dalla mente visionaria di Stefano Labbia, autore, scrittore, sceneggiatore pluripremiato non è un semplice “nuovo gioco da provare”. È, piuttosto, la risposta audace a un bisogno inespresso: quello di unire una solida impalcatura narrativa – quel fantasy medievale, quel suo sottogenere nello specifico chiamato sword and sorcery, che ha radici profonde nella nostra cultura letteraria – a una frontiera tecnologica ed estetica che definisce il nostro presente.

 La scelta di unire una profonda lore a un’estetica pionieristica, quella delle illustrazioni generate tramite AI Art, è un atto di coraggio e di intelligenza strategica, oggi come non mai. Rappresenta una presa di posizione chiara: l’innovazione non è un optional, ma l’ossigeno necessario per dare vita a un mondo che sia, al contempo, antico nella sua mistica oscurità e futuristico nella sua resa visiva. Questo connubio scelto dal Labbia crea una tensione unica, un impatto che non può essere ignorato livello visivo ma soprattutto narrativo. È questa la prima lezione di Shona, nada Come Saga a fumetti e poi declinata in mille altre varianti (avete già acquistato il libro di ricette?): non abbiate timore di mescolare le carte, letteralmente e metaforicamente, della vostra visione, della vostra realtà ludica.

 Al centro, la forza e la scelta

Ciò che eleva questa creazione oltre il mero intrattenimento è la centralità data al coraggio e alla resistenza. La protagonista, Shona, e le figure femminili che l’affiancano – Erinna (vedi foto) e Morinnah – non sono decorazioni in un racconto dominato da altri. Sono il fulcro vibrante della narrazione. Sono anime forti, prese nel turbine di forze che le superano, costrette a scegliere. E in questo risiede un’eco profonda e universalmente riconoscibile.

 Quando ci immergiamo in un gioco che ci chiede di scegliere da che parte stare, di determinare il destino di un regno come Validia, facente parte dei famosi sette regni del mondo di Shona, in realtà stiamo esplorando le molteplici sfaccettature della nostra stessa moralità. Non si tratta solo di vincere la partita. Si tratta di comprendere il peso etico delle nostre mosse, di riflettere sul confine sottile tra luce e oscurità che dimora in ognuno di noi.

 Questa non è una dinamica affatto banale. È una richiesta di impegno emotivo e intellettuale che trasforma l’esperienza ludica in un vero e proprio strumento di introspezione. Ed è qui che la grande narrazione – quella che ci accompagna e ci forma – trova la sua massima espressione. E possiamo tranquillamente affermare che l’autore italo brasiliano ne è un gran maestro.

 L’Ambiziosa mossa globale

L’annuncio della partnership internazionale, con il lancio simultaneo previsto in Italia e nel Regno Unito per il 2026, non è solo una nota a margine. È la conferma inequivocabile che la grande creatività, se supportata da una strategia solida, ha il potere di trascendere i confini nazionali e di parlare a una platea globale.

 Questa espansione non è solo commerciale; è la dimostrazione che un’idea, concepita in Italia, ha la capacità intrinseca di risuonare ovunque ci sia apprezzamento per la qualità estetica, la profondità narrativa e l’innovazione tecnologica. È un segnale incoraggiante per tutti i creativi, questo: le idee autentiche e ben realizzate non hanno barriere!

 Il set base, come ci è stato promesso, è solo la prima mossa di una saga espansiva e che auspichiamo tutti si protrarrà nel tempo. E questa progressione, l’introduzione graduale di nuovi eroi, luoghi e sfide, ad ogni set è la promessa di una longevità narrativa che è fondamentale per un kolossal del genere. Ogni carta, ci viene ricordato, è una finestra su una storia, e ogni mossa, una decisione morale. Questa è la vera magia, che supera di gran lunga la mera meccanica del gioco in Shona: black fury!

 Il vero significato dietro all’hype

Quindi, perché siamo tutti in attesa fremente del day one, in questo hype collettivo e costante? Non è solo per le illustrazioni spettacolari o per la promessa di una lore avvincente. L’entusiasmo che circonda Shona: Black Fury è il riflesso del nostro bisogno irrinunciabile di essere stupiti, di essere sfidati, di vedere la dimostrazione tangibile che la creatività, l’arte e l’innovazione possono coesistere, producendo qualcosa che sia esteticamente rivoluzionario e intellettualmente stimolante.

 In un’epoca in cui il confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato si fa sempre più sottile, un gioco che ci invita a riflettere su come raccontiamo noi stessi, attraverso le nostre creazioni è più di un semplice passatempo. È un invito all’azione creativa. Alla scelta, alla customizzazione del proprio io. È la prova che la vera forza, la black fury, non è solo nelle carte, o in uno dei tanti nomignoli affidati alla Furia nera, Shona, guerriera indomita in un mondo sciovinista e feroce, ma nella storia che siamo pronti a scrivere con esse. E, credetemi, l’attesa vale ogni singolo momento.



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Mariella Abbazi
Mariella Abbazi

It's me, hi.

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