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Cos’è lo Spread e cosa significa 5 (2)

Cos’è lo spread e cosa significa? Questa è la domanda che “le iene” di italia 1 hanno fatto durante l’ultimo servizio ai nostri politici e gente comune, facendoci notare l’ignoranza della maggior parte delle persone al riguardo. Faccio parte anche io di quel 90% che non lo “sapeva”, ecco perché oggi sono qui ad ottenere un punto in più in cultura, anche se poi non saprei cosa farmene. Quindi se siete arrivati su questo articolo, molto probabilmente anche voi stavate googlando per avere informazioni su cosa è lo spread. Continuando a leggere ci toglieremo entrambi questo dubbio. Significato Spread Significato Spread: dal sostantivo inglese “apertura”, “scarto”. In parole povere lo spread è la differenza di rendimento tra due titoli (azioni, obbligazioni, titoli di stato), solitamente la meno rischiosa è detta benchmark, “di riferimento”. Spread Asse Italia-Germania Prendendo ad esempio i titoli di stato italiani: i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), che indicano lo stato di salute economico del nostro paese, e confrontandoli con i Bund, l’equivalenti dello stato Tedesco, è possibile determinare quanto il nostro sistema sia solido; meno i titoli saranno rischiosi, più offriranno agli investitori rendimenti più bassi. Possiamo quindi dire che lo spread tra i BTP e i Bund tedeschi ci indica quanto sia più o meno rischioso prestare i soldi all’Italia rispetto alla Germania, alla quale viene riconosciuta una particolare affidabilità economica. Debito pubblico In caso di aumento dello spread la prima vittima sarà proprio il Debito Pubblico, poiché l’aumento del tasso di interesse farà sì che lo Staso sia costretto a spendere di più per finanziare il proprio debito, ripagando gli interessi a chi ha acquistato i nostri BTP. Lo spread determina quindi gli interessi che si pagheranno sul debito pubblico, indicando il rischio percepito di chi emette l’obbligazione. Lo spread Colpisce tutti anche i cittadini Lo spread ha ripercussioni su tutto […]

SIMEC monopolio della moneta 4.5 (2)

SIMEC: si tratta di un esperimento fatto nel 2000 dal Prof. Auriti, un noto giurista che fu anche presidente dello Snarp (Sindacato Nazionale Antiusura) . Questa è solo una minima parte di ciò che ha fatto quest’uomo che è deceduto nel 2006, il quale credeva fermamente che la moneta dovesse essere di proprietà del popolo e non delle banche, dimostrando anche dal punto di vista legislativo, come il monopolio delle banche centrali sia del tutto illegale. Potrete scaricare molti documenti in modo del tutto gratuito. I media nazionali non hanno dato importanza a suo tempo all’esperimento qui di seguito descritto, ma in compenso la banca d’Italia è andata su tutte le furie si è vista a rischio di monopolio della moneta. Nei siti seguenti ci sono sentenze del tribunale di Chieti che stabiliscono la validità del SIMEC e che ne richiedono il dissequestro immediato! Se il SIMEC avesse seguito, molte aziende, piccoli imprenditori, negozianti, ma anche lavoratori, non dovrebbero più indebitarsi con le banche che producono il debito dal nulla. Se volete ulteriori info su ciò che stanno facendo i suoi collaboratori , potete andare sui seguenti siti; Nessun legge costituzionale, né tantomeno il trattato di Maastricht stabilisce che il monopolio della moneta sia delle banche centrali. Se ne sono appropriate in modo ILLEGALE, facendo indebitare noi e le nostre famiglie utilizzando banconote che sono carta straccia! SIMEC significa SIMbolo EConometrico di VALORE INDOTTO, come ad esempio, il metro serve per misurare la lunghezza così il SIMEC serve per misurare il Valore dei beni Economici , che sono tali perché rari . Della MONETA del POPOLO si è fatto uno scientifico esperimento in una cittadina abruzzese, Guardiagrele , ad opera dell’infaticabile professor Giacinto Auriti, il quale, verso la fine del luglio 2000, nella sua qualità di fondatore e segretario del […]

Cosa è il signoraggio? Truffa monetaria e psicologica 4 (1)

Cos’è il signoraggio e cosa significa? Il signoraggio (dal latino medievale senioraticum) è composto dalla parola “Signore” e la desinenza -aggio, quest’ultima indica un’azione o un rapporto correlati a signore e comprende l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta. Il termine signoraggio è un prestito linguistico dal provenzale senhoratge, che è un derivato di seigneur (corrispondente all’italiano signore). Nel Medioevo, infatti, i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi. Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, lo definisce come: il flusso di risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi Cosa è il signoraggio Quindi in parole povere, possiamo definire signoraggio quando il “signore” che conia monete imprimendo loro un valore nominale, superiore al valore intrinseco ricavandone dei guadagni, così facendo ottiene un «aggio» economico, ma non solo anche potere politico, sociale se non psicologico. Signoraggio in Età Antica Nell’antichità, quando la base monetaria consisteva di monete in metallo prezioso, chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la zecca di Stato, dove veniva trasformato in monete con l’effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso. Il signoraggio in tale contesto è dunque l’imposta sulla coniazione, noto anche come diritto di zecca. Il valore nominale della moneta e il valore intrinseco delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete. L’imposta sulla coniazione serviva poi a finanziare la spesa pubblica. Nel caso in cui lo Stato possedesse miniere di metallo prezioso, il signoraggio coinciderebbe con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate e i costi per estrarre il metallo prezioso e coniare le monete. Già con i romani, da Settimio Severo si può parlare di signoraggio: questo imperatore dimezzò la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, mentre lasciò invariato il valore nominale. Signoraggio nel Medioevo Tra l’800 e il […]