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Jacques Prevért, poeta che viene spesso definito “di una facilità pericolosa”. Qui a parlare è un uomo euforico il cui stato di eccitazione è reso formalmente dalla ripetizione della congiunzione iniziale (e…e…e…) in un climax ascendente in cui si passa dai bicchieri vuoti alla donna nuda tra le sue braccia. I verbi sono violenti a sig…Leggi Tutto
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La città dei miei sogni. Quella in cui ogni sera tutto ad un certo punto si fermasse e ciascuno, dall’interno della propria stanza, suonasse uno strumento, uno qualsiasi (anche un semplice triangolo) che si accordasse a quello di tutti gli altri, a creare un’orchestra urbana che riecheggiasse anche a chilometri di distanza. Una mezzoretta sarebbe…Leggi Tutto
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Tra i miei pensatori favoriti c’é Platone, filosofo ateniese del V secolo a.C. Platone teorizza l’esistenza di due mondi: uno metafisico e uno immanente, terreno, quello su cui ci troviamo tutti noi. Il nostro mondo e, di conseguenza, anche noi, è dominato dalla doxa (cioè dall’inganno). Noi ci illudiamo di essere creature perfette ma in re…Leggi Tutto
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Sto pensando al fatto che la nostra capacità di rappresentare il mondo sia effettivamente influenzata dalla lingua di cui facciamo uso. A volte non riusciamo a esprimere esattamente ciò che vorremmo dire perché nel nostro vocabolario mancano parole semanticamente complesse. Ad esempio, io amo vagabondare, ma detta così è abbastanza limitante, ment…Leggi Tutto
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L’abbraccio più bello l’ho dato di notte, sotto la luce fioca di un lampione, mentre tutto intorno era buio e la città immersa nel sonno e nel silenzio. Come se in quel momento tutto si fosse fermato e i proiettori fossero puntati solo su di noi. Sentirsi piccoli sotto lo sguardo di un cielo immenso, ma potenti perché è così che mi sento quan…Leggi Tutto
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Mia nonna mi chiama alle 6.30 di mattina. Mi dice: “Amore, non ti ho mica svegliata”? “Noo, nonnina, è solo domenica”.
“Senti, ma quanta farina ci vuole per fare gli gnocchi?”. Niente, faccio appello alle mie capacità cognitive offuscate dal sonno e le spiego tutta la ricetta per la centesima volta (ha un po’ di demenza senile). Alla fine le c…Leggi Tutto1 Commento -
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Normalmente si dice che ci si annoia a parlare con una persona alla volta e, alla ricerca di stimoli, si conversa con due/tre/quattro persone simultaneamente. Io invece mi annoio a parlare con più persone alla volta. È così bello dare attenzione e focalizzarsi su una sola persona. Non ho (quasi) mai avvertito questo bisogno di sdoppiarmi, anche pe…Leggi Tutto
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Pensavo fosse C. Bukowski