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Preservativo Spray – rapporti sessuali sicuri del futuro 4.5 (2)

Il preservativo spray, l’idea innovativa per il sesso sicuro del futuro in una bomboletta! Michelle Chu, studentessa americana, ha appena inventato una nuova tecnologia, il preservativo spray, con una semplice spruzzatina del prodotto il gioco è fatto. Ha spiegato che la sua idea vorrebbe eliminare la necessità delle diverse dimensioni del preservativo, e che questo particolare “spray”, funziona anche per le donne, l’innovativo prodotto infatti, una volta spruzzato, si adatterebbe ad ogni forma: rapido, comodo e aderente. Nuova invenzione per il sesso sicuro – Preservativo spry Qualche anno fa, nel 2006, anche Jan Vinzenz Krause aveva provato ad introdurre sul mercato una versione del preservativo spray, ma senza riuscire a superare i test necessari per la commercializzazione. Anni dopo ci ha riprovato una società cinese la Blue Cross Bio-Medical, con uno spray a base di resina polivinile e nano-argento senza ottenere successo. Il nome dato allo spray è “Girlplay” ed è il preservativo spray che ogni donna può utilizzare per proteggersi durante il sesso e che non vogliono perdere tempo con i condom tradizionali. Può essere utilizzato come un deodorante da spruzzare prima di fare sesso, sperando anche di superare i problemi allergici di qualche uomo che risulta intollerante al lattice.Chu afferma che Girlplay mira a “donne audaci e coraggiose” intendono cambiare “tutta l’esperienza di fare l’amore: produciamo una linea di preservativi spray che utilizza le ultime tecnologie per soddisfare ogni dimensione, sia per uomini che per donne”. Attualmente però è solo un progetto sulla carta e al momento esiste un azienda cinese che vende preservativi spray per le donne, è una schiuma che formerebbe una “barriera fisica”. Compra profilattici online ai miglior prezzo! Tutte le marche: durex, control, skyn, akuel… Conclusione Sicuramente utile e riutilizzabile, ma quando si è fuori casa difficilmente entrerà nel portafoglio!

Viagra per le donne ? Inventata la pillola rosa 5 (1)

A distanza di 17 anni dalla comparsa del viagra per gli uomini, la famosa “pillola blu“, è stato dato in modo ufficiale il via libera dalla Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia responsabile per la commercializzazione dei farmaci negli Stati Uniti, il viagra per le donne (la pillola rosa ). il suo nome è Addyi  prodotta dalla Sprout Pharmaceuticals nella Carolina del Nord ed è il primo medicinale che serve a potenziare la libido delle donne, nelle farmacie americane sarà disponibile dal 17 ottobre. Cosa è Addyi e come funziona la pillola rosa Addyi È un medicinale chiamato filibanserina che si prende prima di andare a letto e agisce a livello cerebrale sui neurotrasmettitori legati all’eccitazione, alzando i livelli di dopamina e serotonina. Il viagra rosa verrà distribuito dietro prescrizione del medico per le donne in fase pre-menopausa a cui viene diagnosticato un calo cronico del desiderio sessuale. Cosa ne pensano, Pro e contro La pillola rosa ha però provocato reazioni contrapposte: c’è chi approva la decisione della Fda, riconoscendo così anche alle donne la possibilità di gestire la propria vita sessuale. D’altra parte inveve c’è chi invece critica l’approvazione del farmaco, che è stato definito un “mediocre afrodisiaco”e con effetti collaterali pericolosi tra cui la stanchezza, la pressione bassa e i mancamenti, sonnolenza e nausea. Il viagra rosa è stato scoperto negli anni ‘90, quando anche in Italia alcuni ricercatori hanno iniziato a sperimentarlo sui topolini come antidepressivo: la molecola infatti agisce sui recettori della serotonina, la cui carenza è coinvolta nei disturbi dell’umore, e su altri due trasmettitori cerebrali fondamentali, dopamina e noradrenalina. Gli studi dimostrarono che agiva più in fretta degli antidepressivi ai quali servono circa un paio di settimane prima di vedere gli effetti sui sintomi. Dai trial clinici emerse però che le donne coinvolte avevano […]

Sesso: Perché le donne fingono l’orgasmo? 4.5 (4)

Anche se è dura da ammettere, a volte può capitare: una donna può recitare durante l’atto sessuale. Ma perché fingere un orgasmo? Stando allo studio del dottor Kaighobadi e colleghi della Columbia University di New York (Usa), questo succederebbe quando la donna sente che la relazione con il proprio partner è a rischio. Perché le donne fingono l’orgasmo? Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno preso in esame 453 donne tra i 18 e i 46 anni impegnate in un rapporto di coppia da almeno 6 mesi. Ebbene, stando a quanto pervenuto, il  53,9 % di loro avrebbe confessato di fingere di raggiungere il piacere perché  avevano percepito un rischio più alto di infedeltà da parte del proprio uomo. Al momento questa è solo un’ipotesi. Ma resta il fatto che a volte non serve di certo un probabile tradimento per fingere l’orgasmo. Il motivo? Per una donna raggiungerlo è più difficile. Il problema è spesso di natura psicologica. Nel gentil sesso, infatti, a differenza dell’uomo, la componente emotiva ha maggiore peso. Sensi di colpa, irrequietezza, pensieri negativi, possono precludere l’orgasmo. In certi casi però il problema può anche essere di natura ereditaria. Avete mai finto un orgasmo? Secondo voi perché le donne fingono l’orgasmo? Può essere legato alla poca sicurezza in noi stessi, a problemi di coppia, o infedeltà come suggerito nell’articolo? Raccontaci la tua opinione in merito! Meg Ryan e Billy Crystal nella celebre scena del finto orgasmo

Donne: mangiare una banana o un ghiacciolo diventa molestia sessuale 4 (1)

A volte un ghiacciolo non è «soltanto» un ghiacciolo. Stesso discorso per una banana o una carota. Le signore sono avvisate! Tutti gli alimenti che in qualche modo evocano un atto sessuale, come gustare un gelato o ghiacciolo, potrebbe essere integrato nei reati di «molestia sessuale». Sembrerebbe essere una provocazione ben escogitata che arriva da un gruppo di avvocati finlandesi, i quali vogliono han voluto aprire un dibattito sull’introduzione nel loro paese di nuovi interventi legislativi in questa materia, al quanto complessa e con molte lacune. I provvedimenti potrebbero includere tutte le donne che mangiano “in modo troppo provocante” in un luogo pubblico? La discussione è tutt’ora aperta e per rendere meglio comprensibile la problematica è stato prodotto un breve video alquanto divertente. Il video è stato pubblicato in Rete da Finlands Juristförbund,  l’Associazione che riunisce i legali Finlandesi. La notizia è stata ripresa anche dal quotidiano britannico Times che gli ha dedicato una pagina dal titolo: «Careful with that banana, please» (Attenzione alla banana, per favore). L’intento del filmato è quello di sollevare una questione molto complicata: poiché tutti possiamo subire molestie sessuali sul luogo di lavoro, sia donne e uomini, spiegando che le molestie non siano un prerogativa esclusivamente maschile. A stimolare tutti però ci ha pensato provocante protagonista della clip. Mentre la giovane impiegata è presa ad assaporare un ghiacciolo da dietro la sua scrivania, i colleghi rimangono a guardarla con visibile imbarazzo sul volto. Nel finale apparirà il seguente messaggio: “E’ molestia sessuale? Noi conosciamo la risposta”. Cosa ne pensate voi di questa provocatoria questione, mangiare una banana in luogo pubblico si può ritenere molestia sessuale o no?

Siti porno: Online si rischia anoressia sessuale 4 (1)

Carlo Foresta, l’andrologo che ha analizzato il caso, avverte che l’uso sempre più frequente dei siti porno in età adolescenziale, potrebbe causare Anoressia Sessuale. Il problema sta emergendo negli ultimi anni e riguarda per la maggioranza dei casi i giovani tra i 20 e 25 anni, che dopo anni di pornografia digitale, non riescono più a provare desiderio né ad avere un erezione, e tutto ciò non è legato ad un problema di salute. La situazione è stata portata a conoscenza da Carlo Foresta, appoggiato dalla Società Italiana di Andrologia Medica, dopo aver segnalato diversi casi nel nostro paese, ha spiegando durante un convegno della Siams ad Albano Terme: Abbiamo pensato di mettere in relazione i dati sulla frequentazione di pornografia online con alcuni disturbi che colpiscono una fascia di età molto giovane e sempre più frequenti negli ultimi anni Il problema: Cosa è emerso dall’analisi? Una società di analisi di traffico online è stata commissionata per ottenere dati relativi al consumo di siti pornografici, su un campione di 28 mila uomini è risultato che: La frequentazione dei siti pornografici comincia molto precocemente, tra 15 e 16 anni, e avviene quotidianamente anche per 3-4 anni, anche con la possibilità di una sessualità attiva online, attraverso le chat Tutto questo però si intromette interrompendo una naturale maturazione della sfera sessuale affettività, creando una sorta di assuefazione alle immagini più “violente“. L’anoressia sessuale si manifesta gradualmente partendo da uno scarso interesse ottenuto dai video porno visualizzati, poi con un calo del desiderio e alla fine non si riesce più ad avere un’erezione. Fortunatamente non è una condizione irreversibile e con una buona assistenza, è possibile il recupero in alcuni mesi. L’Italia con i suoi 8 milioni di utenti frequentatori di siti pornografici, si classifica al Quarto posto in Europa dopo Germania, Francia […]