Nel, 1993, i giornali statunitensi resero nota l’incredibile storia della 51 enne Francine Wickerman, che aveva vissuto rinchiusa per trent’anni in un rifugio antiatomico nel sottosuolo di Dickinson, nel North Dakota.
Follemente geloso, il marito della poveretta l’aveva convinta dell’imminenza di una guerra nucleare e a rinchiudersi con lui nel bunker.
L’uomo aveva quindi perseverato nella sua menzogna confermandole, alla sua prima uscita all’esterno da solo, che la temuta apocalisse s’era verificata.
Francine trovò il coraggio di aprire la botola solo 3 giorni dopo la morte del coniuge, stroncato da un infarto.
Questo non sembra essere un caso isolato, ad oggi si possono leggere molte notizie riguardo uomini e donne in situazioni analoghe.