I sette re di Roma: nomi, storia e leggenda

Immergendoci nell’antica storia della civiltà romana, oggi andiamo a conoscere quali furono i sette Re di Roma, tra storia e leggenda. Una miscela di cultura, economia e religione per scoprire chi sono coloro che hanno gestito la città eterna.

Chi era proclamato Re aveva il potere sullo stato, sull’esercito e sul popolo con l’aiuto del Senato. L’elezione di un Re veniva fatta dal popolo romano ma il consenso decisivo derivava da un’assemblea che riuniva il Senato, i Sacerdoti ed i Comizi Curiati.

Il tutto cercando di capire il volere degli déi, ai quali il Re poi dovrà rendere conto del suo popolo e della sua città. Ma ora vediamo chi erano i governatori di Roma e cosa fecero nel periodo della loro permanenza.

I sette Re di Roma: quali furono – nomi

Quanti furono i re di Roma e come si chiamavano? In tutto erano sette. I primi quattro Re fanno parte dei “Latini“, ovvero un antico popolo italico di lingua indoeuropea risalente al II millennio a.C. Gli altri tre re erano “Etruschi“, popolo dell’Italia antica presente dal IX al I secolo a.C.

1. Romolo – primo Re di Roma

Il primo dei sette Re di Roma fu Romolo ed è colui che fondò la città eterna, sul colle Palatino, dopo essersi scontrato ed ucciso a morte il fratello Remo per aver varcato il confine. Era figlio del dio Marte e di Rea Silvia. Regnò dal 753 a 716 a.C.

Per portare gente nella città invitò persone di ogni rango e arrivò a rapire le donne del popolo dei Sabini, creando scompiglio. Fortunatamente i re dei due popoli trovarono un accordo di pace e governarono insieme.

Romolo divise il popolo per formare i vari settori, tra i quali il Senato, i Comizi, le Tribù, l’esercito formato da fanti e cavalieri. Se interessa approfondire l’argomento, puoi leggere l’articolo: La leggenda di Romolo e Remo, tra mito e storia.

2. Numa Pompilio

Numa assieme alla Ninfa Egeria che gli dona le leggi romane

Numa Pompilio, che governò la città romana per 43 anni, fu il secondo re di Roma. È ricordato come un sovrano buono, possedeva una grande pietà religiosa e in tutto il suo regno non ci furono mai guerre. Regnò dal 715 a.C. al 673 a.C.

Fu scelto dopo la morte di Romolo in quanto il senato non riusciva a gestire il popolo senza un fisso governatore. Sia i Sabini che i Romani hanno votato per Numa Pompilio in quanto persona colta e affidabile; fu il re più pio dei sette re di Roma.

Lui ebbe l’onore di riformare il calendario romano, insegnare ai romani le cerimonie, i sacrifici, le divinità mitologiche; oltre a creare vari ordini religiosi, tra cui i pontefici e i collegi sacerdotali. Istituì anche due grandi Feste, quella di Quirino (dio delle curie) e di Marte (dio delle battaglie e del tuono).

3. Tullo Ostilio

Affresco: Tullo Ostilio combatte Veienti e Fidenati

Al terzo posto, tra i sette re di Roma, si trova Tullo Ostilio che governò la città eterna dal 673 a.C. al 641 a.C. Il senato lo scelse in quanto dimostrò forza e coraggio combattendo a fianco del primo Re romano.

Non aveva la stessa pacificità di Numa ed il suo orgoglio lo porto ad iniziare grandi guerre, una delle quali fu quella tra Orazi e Coriazi. Una narrazione afferma che a causa di questa sua arroganza, fu ucciso da un fulmine.

Aveva un carattere simile a Romolo, era intento a creare disordine per conquistare i cittadini e anche Tullo divise il popolo per determinare i vari ruoli. Tra le varie categorie fondò anche la Plebe, una classe minore che si differenziava dagli altolocati Patrizi.

4. Anco Marzio

Moneta con effige di Anco Marzio (Classical Numismatic Group, Inc. http://www.cngcoins.comCC BY-SA 2.5)

Con Anco Marzio siamo arrivati al quarto re di Roma che regnò l’impero per 24 anni, dal 641 a.C. al 616 a.C. La sua nomina deriva dal fatto che aveva una discendenza parentale con sovrano Numa Pompilio.

Fu l’ultimo re sabino e anche lui, per conquistare gente e ripopolare la città, avviò delle gravi guerre. Portò novità anche nel territorio fortificando il Gianicolo, un colle romano; nella città di Ostia fondò la prima colonia romana.

Aveva una similitudine con Numa nel far seguire le cerimonie religiose con i dovuti riti stabiliti dai collegi sacerdotali. Il nome “Anco” sembra derivi da una leggenda in cui egli fu l’artefice della costruzione del primo ponte di legno sopra il fiume Tevere.

5. Tarquinio Prisco

Un altro dei sette re di Roma è Tarquinio Prisco che regnò per trentotto anni sulla città, e precisamente dal 616 a.C. al 579 a.C. Fu il quinto re di Roma ed il primo quindi a provenire dall’Etruria.

Aveva la madre etrusca e il padre greco e una volta arrivato a Roma mostrò le sue doti qualitative ed il suo temperamento generoso. Il re Anco Marzio quando lo conobbe gli diede la sua amicizia, oltre ad eleggerlo consiglieri e dotarlo di altre importanti mansioni.

Accadde un fatto che la moglie ha voluto interpretare come segno di buon auspicio, ovvero un’aquila di passaggio gli tolse il berretto e poi fece ritorno riposandoglielo sul capo. Il fato volle che un figlio di Anco lo elesse al trono.

6. Servio Tullio

Fu Servio Tullio il sesto re di Roma, il secondo sovrano etrusco che prese le redini governando dal 578 a.C. a 535 a.C. Nacque da una delle schiave del re Tarquinio Prisco e una storia racconta che una fiamma gli illuminò il capo quando era ancora un fanciullo.

La moglie del sovrano vide in Tullio una persona forte e di grandi capacità e lo ammirava così tanto da dargli in sposa sua figlia. Alla morte di Tarquinio quindi Servio gli succedette al trono diventando re.

Durante la sua permanenza apportò cambiamenti alla formazione dell’esercito, dividendolo in classi; aggiunge tre colli al territorio romano e fece costruire il tempio di Diana sul colle dell’Avventino già presente e modificò le classi sociali.

7. Tarquinio il Superbo – ultimo dei sette Re di Roma

Siamo arrivati al settimo re di Roma che fu Tarquinio il Superbo. Il suo regno durò dal 535 a.C. a 509 a.C. e fu l’ultimo dei sette Re della città eterna. Sposo prima la figlia più grande di Servio Tullio e successivamente anche la sorella di questa.

Un giorno il suo comportamento fece scatenare l’ira di Servio in quanto sedette sul suo trono perché lo voleva tutto per sé. I due uomini iniziarono a lottare, accerchiati da altre persone, e Tarquinio scaraventò il suocero giù per le scale.

Ci pensò la figlia minore, moglie di Tarquinio, a uccidere definitivamente il padre passandogli sopra con un carro. Diventò Re per il suo stesso volere, senza l’approvazione del Senato fu questo il motivo del suo nome.

Altre informazioni sul regno dei sette Re di Roma

  • Calcolando la totale presenza di tutti i re di Roma, il potere monarchico durò 243 anni.
  • Nel 390 a.C. un grave incendio, da parte dei “Galli Senoni” provocò la distruzioni di moltissimi documenti irreperibili.
  • Da documenti apocrifi risulta che ci sono stati altri sovrani romani in quei periodi: Tito Tazio, associato a Romolo; Mastarna forse identificato come Servio Tullio.

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Annina
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