Vedendo un parente giocarci con il proprio figlio, mi son posto questa domanda: “cosa significa bubù settete e qual è il suo significato?”.
Quando vogliamo far divertire i nostri figli o qualsiasi altro bambino, è usanza comune mettere le mani davanti il viso e, comprendo bene gli occhi, pronunciare la frase “BuBu Settete” riaprendole.
Ho provato a cercare e documentarmi su internet riguardo questo modo di fare, riscontrando varie teorie e ipotesi che sono, purtroppo, discostanti tra loro. Nessuna mi han condotto ad una vera e concreta risposta alla domanda, tuttavia, la ricerca mi ha reso le idee più chiare in merito la tradizione legata al bubusettete e a quale potrebbe essere la sua vera origine.
Origini: Perché diciamo Bu-Bu settete?
Si presume sia legato alla parola tramandata dagli antichi Etruschi, “BU“, utilizzata per intimorire l’infante data la sua pronuncia che ricorda, in effetti, il frastuono di un tuono, vento o esplosione.
Ed ecco, forse, perché ricorrono diverse assonanze con alcune onomatopee, come: “boom” o “buu” (voce di un fantasma intento a spaventare).
Guarda la lista di tutte le onomatopee!
Mentre la parola “Settete”, si effettua successivamente discostando le mani dal viso e sorridendo. È composta dalla vocale “E” ripetuta 3 volte, con l’ultima che si protrae per qualche secondo in più. Quest’ultime risultano essere più semplici ai bambini neonati, sembrerebbe rassicurarli e divertirli.
Gioco del Cucù
Altri, invece, definiscono Bubù settete anche come Gioco del cucù, legato prettamente al movimento dell’uccellino che fuoriesce dalla cassa dell’orologio a pendolo aprendo delle porticine.
Tale azione, in effetti, rassomiglierebbe alla stessa riproposta con le mani e, quindi, vi si può ipotizzare il collegamento alla vera origine di questa usanza.
Quale sia però tra le due ipotesi sopra citate quella corretta circa le origini del bubù settete, non è certezza.
Bubu settete Studiato dagli psicologi
Sul gioco del bubu settete gioco, vi sono stati fatti anche degli studi psicologici, con l’intendo di dimostrare l’incapacità di un bambino di capire la permanenza dell’oggetto, che costituisce un aspetto importante dello sviluppo cognitivo del neonato.
I test riguardavano l’utilizzo di un giocattolo che veniva nascosto ripetutamente da una barriera davanti il bimbo. I risultati hanno in fine dimostrato che, i bambini inferiori ai 9 mesi di età, non avevano consapevolezza di ciò che stava accadendo e, quindi, di comprendere la permanenza dell’oggetto.
Conclusione
Con questo articolo, spero di aver reso le idee un pochino più chiare a tutti, circa la vera origine del bu-bù settete tra le ipotesi prese in considerazione oggi.
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Da noi (Bologna) si usava un’altra espressione, che spero di scrivere bene nel dialetto.
Si dice Cu-Cù, coprendosi il volto con le mani per nascondersi.
Si continua con A-tti-lè, che in dialetto significa “Eccoti”, oppure “ah sei lì”. Lo si pronuncia scoprendo il volto dalle mani velocemente.
Si ripete più volte in modo veloce. Di solito il bimbo molto piccolo ride di gusto.
Grazie dell’info Emanuela.