Per tutti gli appassionati del mondo dei treni, sia grandi che piccini, oggi andremo a scoprire l’origine e la storia della prima locomotiva a vapore, chi l’ha inventata e come funziona.
Che cos’è la locomotiva a vapore?
Si tratta un mezzo di trasporto utilizzato per trainare merci o persone seguendo un percorso specifico su binari o strade ferrate; dotato di motore e alimentato con il carbone inizialmente, ma poi con altri elementi nel futuro.
Grazie allo studio di due ingegneri inglesi nasce la prima locomotiva a vapore e nel corso dei tempi il sistema si molto evoluto. Andiamo a vederne insieme il progresso e i tipi di locomotiva a vapore.
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Origine e storia della locomotiva a vapore
L’origine e la storia delle locomotive a vapore ebbe inizio nei primi anni dell’800 in Inghilterra, quando fu necessario studiare un modo per sostituire i cavalli con un mezzo di traino che potesse spostare il carbone da un posto all’altro delle miniere.
Furono attuati alcuni primi modelli, anche se con molte imperfezioni, solo intorno al 1830, quando il progettista Marc Seguin costruì la prima caldaia tubolare del mondo, essa ne permise il perfezionamento delle prestazioni.
Chi ha inventato la prima locomotiva a vapore?
Chi fu l’inventore della prima locomotiva a vapore?
Fu l’ingegnere inglese Richard Trevithick che realizzò un veicolo in grado di spostarsi all’interno di una miniera del Galles nel 1804. George Stephenson, invece fu quello che riuscì a creare nel 1814 qualcosa di più efficace ma non ancora completo.
Dopo 15 anni di studi, precisamente nel 1829, George Stephenson assieme al figlio Robert, diedero vita ad una locomotiva dotata di caldaia con meccanismo di funzionamento a vapore brevettato dal francece Marc Seguin, e le diedero il nome di Rocket.
La Rocket fu presentata per la prima volta nella gara mondiale “Rainhill Trials” svoltasi nel Regno Unito, in cui vinse. Questo mezzo ferroviario divenne così importante che fu utilizzata per il servizio della ferrovia Liverpool – Manchester.
Di seguito anche in America alcuni inventori iniziarono a costruire locomotive cercando nuovi metodi per renderle più innovative, ma sembra non abbiano avuto lo stesso successo degli inglesi che invece hanno ideato maggiori prestazioni.
Storia delle prime locomotive a vapore in Italia
Le prime locomotive a vapore in Italia provenivano dall’Inghilterra, dalla Francia e dal Belgio. Verso il 1850 però anche nel nostro paese iniziarono a costruirle, partendo da Napoli, poi Modena e Verona.
Il bisogno da parte delle Ferrovie dello Stato di qualcosa più innovativo, ha portato allo studio di nuovi sistemi. Fu così che nel 1920 si passò dalla locomotiva a vapore a quella a trazione elettrica e nel 1928 a corrente continua.
Questi veicoli ferroviari venivano classificati in gruppi numerati e ogni volta che si apportava modifiche e ammodernamenti si creava un ulteriore gruppo. Furono fatti assembramenti, mescolando componenti di un gruppo con un altro per ottimizzare sempre di più.
Tra tutte, va ricordata la locomotiva a vapore del gruppo 691 per aver raggiunto un record di velocità di 150 km/h nel tragitto Vicenza-Verona nel 1960. Le locomotive FS gruppo 685 sono state invece le più diffuse.
Come è fatta la locomotiva a vapore
I primi prototipi di locomotori a vapore furono costruiti in modo grossolano. Per immaginare come è fatta la locomotiva a vapore si pensi ad un carro con un telaio in ferro, collegato a delle lastre e travi di lamiera per sostenere l’intera struttura.
Sopra a questo veniva posta una caldaia con un forno ed un tubo per far uscire il fumo, dei cilindri, delle bielle che azionavano la ruota motrice e un abitacolo dove era posto il macchinista. Collegata con un gancio di traino c’era un’altra carrozza che doveva trasportare acqua e carbone per alimentare la macchina.
Davanti alla locomotiva era montata una griglia di ferro, chiamata cacciapietre, il cui utilizzo era di liberare le rotaie da eventuali impedimenti o intralci. Sempre grazie ai ganci di trazioni venivano unite altre carrozze per il trasporto di beni o persone.
Le prime avevano solo un asse motore, ma la poca potenza portò a realizzarle con più assi motore. Avanzando nel tempo furono utilizzati motori a doppia espansione, poi si scoprì che il vapore surriscaldato con notevoli benefici.
Come funziona la locomotiva a vapore
Come funziona la locomotiva a vapore? Il processo di alimentazione avviene con i seguenti passaggi:
- L’acqua viene riscaldata e fatta evaporare
- Sopra la caldaia si trova una camera che accumula il vapore formato
- Due cilindri distribuiscono il vapore al motore della locomotiva
- Lo stantuffo posto dentro al cilindro viene meccanicamente spinto dal vapore creando un movimento alternativo di “avanti e indietro”
- Due bielle collegate alla ruota trasformano il movimento alternativo in rotatorio; più sono le ruote più aumentano le bielle
- Per aumentare o diminuire la velocità si utilizzava un regolatore che gestiva la potenza del motore
Con il passare degli anni furono apportate diverse modifiche sulle caratteristiche delle locomotive, quali la potenzialità del motore, la velocità di corsa, la tipologia di alimentazione e altre migliorie generali. Questo fino alla seconda metà del XIX secolo quando arrivò la locomotiva elettrica nel 1879.
Video – Spiegazione funzionamento locomotiva a vapore
Curiosità sulla storia delle locomotive e dei treni
- La locomotiva a vapore più veloce del mondo: LNER 4464 ha raggiunto nel 1938 una velocità di 202,58 km/h. – Regno Unito.
- La locomotiva a vapore più grande del mondo: Union Pacific Big Boy che misura 25,99 metri di lunghezza, con una potenza di 4700 KW, datata 1941.
- Nella Repubblica Ceca si trova la locomotiva a vapore più antica del mondo ancora funzionante, che dal 1925 ad oggi trasporta carbone dalla miniera alla ferrovia.
Bella questa storia. A me piacevano le locomotive a vapore e poi mi fanno pensare ai film western