Il mio viaggio di oggi mi porterà ad esplorare il mondo affascinante dei pirati, dalle loro origini e storia, alle leggende sui tesori nascosti e alle mappe che ne svelano la posizione. Ogni epoca storica è stata testimone del passaggio di figure uniche e avvincenti, e i pirati non fanno eccezione.
Le ciurme piratesche, nel corso dei secoli, hanno accolto a bordo personaggi di ogni sorta, alcuni più noti, altri meno, ma tutti accomunati da un’aura di mistero e avventura che continua ad affascinare grandi e piccini. Le loro gesta, spesso al limite dell’impossibile, ci ricordano che il coraggio e la determinazione possono portare a superare qualsiasi ostacolo.
L’origine dei Pirati
La parola “pirata” evoca immagini di figure avvolte nel mistero, spesso dipinte come criminali spietati o romantici avventurieri. Ma chi erano veramente i pirati? Il termine ha assunto diverse sfumature nel corso della storia, riferendosi a individui che, per svariate ragioni, hanno scelto di sfidare le leggi e le convenzioni sociali per inseguire la propria libertà e fortuna in mare.
L’origine dei pirati e delle loro attività piratesche risalgono all’antichità, ma la parola “pirata” sembra essere comparsa per la prima volta nel II secolo a.C., grazie allo storico romano Polibio. Tuttavia, il fenomeno della pirateria è ben più antico, con radici che affondano nelle prime civiltà marittime del Mediterraneo e oltre.
La nascita dei pirati
Da dove sono nati i pirati? Erano uomini e donne che, per diversi motivi, si sono trovati a vivere ai margini della società. Alcuni erano ex marinai, altri fuggiaschi o emarginati che cercavano una nuova vita. La pirateria rappresentava per molti un modo per sfuggire alla povertà, all’oppressione o alle rigide gerarchie sociali.
Una tavoletta d’argilla antica, venerata come un vero e proprio documento storico, rivela che l’incubo dei pirati solcava i mari già nel lontano 1350 a.C. Le loro prime gesta di saccheggio e furto ebbero come vittime i Fenici, intrepidi navigatori che trasportavano preziose merci come argento e rame attraverso il Mediterraneo.
Proprio il Mediterraneo, attorno al I secolo a.C., divenne il terreno di caccia prediletto di questi audaci predoni. Spingendosi fino alle coste dell’antica Grecia, i pirati sembravano inarrestabili, superando ogni barriera di sicurezza pur di mettere le mani sul loro tesoro.
La storia dei Pirati
Qui di seguito citiamo i vari punti che caratterizzano la storia dei pirati:
- Come detto precedentemente l’origine dei pirati risale al 1350 a.C e portavano il nome di Lukkan; essi si trovavano nelle coste della Turchia orientale.
- I pirati Cretesi, nati intorno al 1000 a.C. fecero delle città di Cydonia e Eleutherma dei luoghi di traffico di schiavi, soprattutto donne e bambini.
- Nel 75 a.C. sembra che anche il famoso Giulio Cesare sia caduto in mano ai pirati che chiesero un riscatto; il senato romano decise di agire affrontandoli in battaglia.
- Un gruppo di pirati vichinghi nel 800 d.C., nell’isola di Lindisfarne, poco lontano dalla costa inglese, presero d’assalto un monastero che fu completamente depredato di tutti gli averi e gli abitanti furono uccisi.
- Tra il 800 e 900 i pirati arrivarono anche in Francia ed in Italia, definiti “i Mori, invadendo Roma e il Vaticano. Nei secoli successivi questi fuorilegge fecero pressione anche al Ducato Veneziano di Creta.
- Verso il 1200 d.C. sembra che un monaco di nome Eustachio, soprannominato il Monaco nero, dopo aver stilato un patto con il diavolo che gli rendeva la sua nave invisibile, volesse occupare l’Inghilterra ma fu preso e decapitato.
- Intorno al 1700 d.C. fecero la loro apparizione i Pirati dei Caraibi, che miravano alle navi britanniche. Qualche volta, per impaurire i malcapitati, prima di iniziare la battaglia facevano sventolare una bandiera color rosso sangue.
- Il periodo tra il 1700 e 1725 fu definito l’Era d’oro” della pirateria in quanto folte ciurme di pirati invasero l’intero mondo terrorizzando molte zone, specialmente vicino ai due grandi oceani, Pacifico e Atlantico, perché risultava più semplice agire sulle coste.
- Negli anni successivi arrivarono anche sulle coste africane; un secolo dopo raggiunsero anche il Sud-Est dell’Asia dove si impossessarono di una petroliera e negli anni 2000 fecero base anche in Somalia.
I pirati più famosi della storia
La pirateria, un tempo, non era sinonimo di viltà o infamia, bensì un’arte audace, una prova di coraggio e abilità marinaresca. Diventare un pirata stimato, un capitano rinomato, richiedeva anni di esperienza, astuzia e valore in battaglia. Certo, queste battaglie lasciavano dietro di sé una scia di dolore, con navi distrutte e vite spezzate.
Nonostante l’ombra della violenza, il fascino di una vita libera e avventurosa, l’ebbrezza della scoperta e della conquista, continuò a ispirare generazioni di navigatori, spingendoli a solcare i mari e a sfidare i pericoli.
I pirati più famosi della storia: quali sono e i loro nomi

Edward Teach, detto “Barbanera“: il più conosciuto ed il più temuto di tutti. Uomo dai lunghi capelli inceneriti a causa delle micce fumanti che posizionava in testa. Divenne famoso per il suo stile di affrontare le battaglie con spade, coltelli e pistole. Capitano di una grande flotta di navi e tanti uomini al suo servizio. La sua bevanda preferita era il Rum miscelato con polvere da sparo. Fece molte vittime nel corso del suo periodo (1680-1718) fino alla sua cattura e decapitazione avvenuta in Virginia.
Anne Bonny: donna irlandese che, scappando da un matrimonio fallito, incontrò il capitano “Calico Jack” Rackham. Assumendo un comportamento alquanto mascolino si fece apprezzare e obbedire dalla ciurma. Durante un combattimento fu presa e condannata, ma riuscì a fuggire facendo perdere le sue tracce
Sir Henry Morgan: capitano di una flotta giamaicana. Il suo risultato più grande fu quello di invadere Panama con 1200 uomini distribuiti in 30 navi. Fu catturato in Inghilterra ma poi reso libero e spostato in Giamaica portando con sé il titolo di vice governatore (1635-1688)
Bartolomeo Roberts (Black Bart): diventò pirata per causa di forma maggiore trovandosi coinvolto in una nave catturata. Era un uomo di forte temperamento carismatico e decisionale che portò a termine grandiosi saccheggi. Morì in uno scontro con un capitano britannico (1682-1722)
HENRY Every (Long Ben) pirata che risale al 1653. Era un predatore che frequentava le zone del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano. Si appropriò di un gran numero di tesori che lo classificarono il pirata più ricco di quei tempi
Sir Francis Drake: britannico, al quale la regina Elisabetta I diede il soprannome di ”baronetto”. Pirata che puntava a navi spagnole. Evento importante fu che a bordo della flotta inglese vinse contro l’Armata di Filippo II
William Kidd: iniziò la sua pirateria con una serie di sfortunati eventi e continui fallimenti fino a quando un giorno riuscì ad entrare in possesso di un preziosissimo tesoro che trasportava una nave della Compagnia delle Indie. Per tenerlo al sicuro lo nascose sotto terra in un’isola, senza farne parola con nessuno. Successivamente, accusato di grave pirateria, fu catturato e impiccato (1645-1701)
Ching Shih, bellissima donna cinese che prese il posto di comandante, alla morte del marito, e riuscì a gestire il comando di 80.000 uomini con 1500 navi. Era conosciuta dalla gente con il nome di Cheng I Sao e Madame Cheng (1785-1844)
Francois l’Olonnais, ricordato come il più crudele dei pirati. Invadeva il golfo del Venezuela. Si dice che oltre ad accumulare beni sembrava torturasse i prigionieri, anche togliendo il cuore. Fece però una brutta morte in quanto fu scannato dai cannibali.
Le navi dei pirati

Come sono fatte le navi dei pirati? – Com’erano formate?
Inizialmente, le navi dei pirati non disponevano sempre di grandi armate di cannoni. Si adattavano con ciò che trovavano: navi militari o mercantili catturate, piccole imbarcazioni, perfino barche, canoe e zattere di fortuna. Col tempo, però, i pirati più abili riuscirono ad armare le proprie navi con cannoni, esplosivi, sciabole e pistole, trasformandole in temibili vascelli.
Le navi vichinghe, in particolare, erano tra le più temute per la loro velocità e agilità, caratteristiche che le rendevano superiori a molte altre imbarcazioni dell’epoca. Le navi pirata, inoltre, diventavano spesso dei veri e propri microcosmi galleggianti, con regole e codici di condotta propri, e un forte senso di solidarietà tra i membri dell’equipaggio. La vita a bordo era dura e piena di pericoli, ma offriva anche opportunità di cambiamento sociale e di ribellione contro le autorità.
Quando una nave veniva abbordata e conquistata, i pirati si preoccupavano di modificarla per renderla più adatta alle loro esigenze. Aggiungevano cannoni e armi, ma anche elementi di confort per affrontare al meglio le lunghe navigazioni. In questo modo, le navi pirata diventavano un mix di potenza militare e adattabilità, perfette per la loro vita avventurosa e rischiosa.
Le regole dei Pirati
Anche nel comportamento disordinato esistevano delle regole che i pirati dovevano seguire; eccone alcune:
- Le armi dovevano sempre essere in ordine e pulite
- Le candele si dovevano spegnere alle otto di sera
- Vietato alle donne e bambini di salire a bordo
- Vietato giocare a carte per denaro
- Tutti avevano diritto alla razione di liquore e cibi freschi
- Tutti avevano il diritto di votare
- La morte o l’abbandono in mare era la punizione per chi si ritirava dalla battaglia
Le Mappe del tesoro dei pirati – tra leggenda e realtà

Le mappe del tesoro dei pirati sono entrate nell’immaginario collettivo grazie a racconti, leggende e opere letterarie. Nella realtà, i casi di mappe del tesoro create dai pirati sono piuttosto rari. Tuttavia, il tema è stato ampiamente sfruttato nel mondo leggendario, alimentando il mito di isole e luoghi segreti dove i pirati nascondevano le loro ricchezze.
Quando una ciurma di pirati accumulava un bottino considerevole, spesso lo seppelliva in un luogo sicuro e nascosto. Questa era una precauzione necessaria, poiché portare con sé ingenti ricchezze durante le avventure in mare era rischioso: il tesoro poteva essere perso in battaglia o dilapidato in bagordi.
Nacque così l’esigenza di creare mappe del tesoro. Queste mappe erano solitamente disegnate a mano su pergamene o carta, e segnate con una croce o una “X” per indicare il punto esatto in cui scavare per trovare il tesoro. Le mappe del tesoro sono diventate un elemento iconico della cultura piratesca, simbolo di avventura, mistero e ricchezze nascoste.
Il tesoro del capitano Kidd
La credenza che i pirati fossero soliti creare mappe per nascondere i loro tesori è in gran parte legata alla figura di William Kidd. Dopo aver saccheggiato la nave Quedagh Merchant, Kidd e la sua ciurma ne seppellirono il bottino.
Recenti ricerche suggeriscono che parte di questo tesoro sia stato rinvenuto sulle coste tra l’Africa e il Madagascar. Tuttavia, il resto del bottino rimane avvolto nel mistero, con alcune voci che lo collocano addirittura nel Connecticut, senza che vi siano certezze in merito.
Il tesoro recuperato finora consiste in un lingotto d’argento di circa 50 kg, recante delle incisioni che sembrano collegarlo a William Kidd. Attualmente, il lingotto è custodito presso delle autorità specializzate che lo analizzeranno per accertarne l’autenticità e confermare se appartiene effettivamente al famoso capitano. La storia del tesoro di Kidd continua ad affascinare e a stimolare la fantasia di appassionati e studiosi, alimentando il mito dei tesori nascosti dei pirati.
Significato dei costumi dei Pirati
La figura del pirata è da sempre avvolta in un alone di mistero e avventura, con un abbigliamento iconico che lo contraddistingue: la benda sull’occhio, i grandi orecchini, l’immancabile bottiglia di rum e armi di ogni genere. Ma qual è il significato di questi elementi distintivi?
La benda sull’occhio: un adattamento pratico e ingegnoso
Contrariamente a quanto si possa pensare, la benda sull’occhio non era sempre il risultato di una ferita di battaglia. Spesso, veniva utilizzata per proteggere almeno un occhio durante i combattimenti, ma anche per abituarsi al cambiamento di luce quando i pirati salivano o scendevano rapidamente dalla sottocoperta. In questo modo, un occhio era sempre pronto a vedere chiaramente, sia nel buio che alla luce del sole.
Gli orecchini: ornamenti, protezione e “testamento”
I grandi orecchini che i pirati indossavano non erano solo un accessorio di bellezza. In caso di forti rumori di cannoni durante i combattimenti, potevano essere utilizzati per tapparsi le orecchie, proteggendo così l’udito. Inoltre, gli orecchini avevano un significato simbolico molto forte: spesso, vi veniva inciso il luogo dove il pirata desiderava essere sepolto. Questa usanza nasceva dalla paura di morire in mare e di essere divorati dai pesci, un destino che nessuno voleva subire.
Il rum: una bevanda versatile e salutare
Il rum era una bevanda molto popolare tra i pirati. A volte, veniva miscelato con acqua per renderla più potabile e prevenire malattie. In altre occasioni, veniva aggiunto zucchero e limone per ottenere una sorta di rimedio contro lo scorbuto, una malattia causata da carenza di vitamina C.
Il Jolly Roger: la bandiera della paura
Il Jolly Roger è la bandiera pirata più famosa e riconoscibile. La versione originale, di colore nero, raffigura un teschio e due ossa incrociate. Nel corso del tempo, sono state create diverse varianti, con l’aggiunta di demoni, scheletri e altri simboli. Il colore nero aveva un significato preciso: era un avvertimento al nemico di ritirarsi prima dello scontro, se voleva avere salva la vita. Se l’avvertimento non veniva ascoltato, i pirati issavano una bandiera rossa, che segnalava l’inizio dell’assalto e la volontà di combattere fino alla morte. Il nome Jolly Roger, invece, sembra derivi dal termine francese “Jolie Rouge”, che significa “bel rosso”, in riferimento al colore della bandiera di battaglia. Tuttavia, nel linguaggio piratesco, Jolly Roger divenne sinonimo di “morte certa”. – Per maggiori dettagli, leggi l’articolo specifico sul Jolly Roger.
Film di Pirati
- L’isola del tesoro (1934)
- Capitan Blood (1935)
- Contro tutte le bandiere (1952)
- I pirati della Malesia (1964)
- Il corsaro nero (1976)
- Il capitano Uncino (1991)
- Corsari 1995 azione
- I pirata dei Caraibi (2003)
- Captain Phillips (2013)
Molte sono le leggende legate al popolo dei Pirati che spesso si imbattono in vascelli misteriosi che appaiono dal nulla, figure di spettri che si presentano nella notte, nubifragi improvvisi in mezzo ad una nebbia insolita, e non solo. Su questi argomenti furono scritti anche molti libri, sia di leggera fantasia per bambini che veri e propri racconti da brivido.
Concludo dicendo che la storia dei pirati è davvero ricca di tanti aspetti misteriosi e affascinanti che creano un’immaginazione insolita e piacevole.