Cinque debuttanti nelle FP1
Come previsto dal regolamento sono scesi in pista, ad Austin, cinque cadetti delle scuderie. Shwartzman alla guida della monoposto numero 16; Palou sulla della McLaren di Ricciardo; Pourchaire prende in prestito la vettura, dell’ex Mercedes, Bottas; Sargeant si mette alla guida dell’auto di Latifi e Giovinazzi prende il volante della Haas di Magnussen. Questi si sono posizionati tra il 16° ed il 20° posto; niente male per essere la prima volta!
Tuttavia, c’è sempre un “ma”, e riguarda proprio il nostro connazionale Antonio Giovinazzi. Se il cadetto della FDA, nella scorsa stagione, aveva dimostrato un grande crescita. In queste prove libere di Austin si è giocato la possibilità di avere un sedile per la stagione 2023.
Infatti, Giovinazzi, dopo solo 4 giri, ha perso il controllo della vettura impattando violentemente contro le barriere. Non avrà fatto una gran bella impressione a Gene Haas ed al team principal Gunther Steiner; iciò avvantaggia, per la stagione 2023 Shumakerino e Hulkenberg.
In pista con Pirelli ad Austin
Le FP2 di Austin sono durate più del previsto. Infatti, i piloti hanno avuto a disposizione un ora e mezza. Tuttavia, solo i cinque piloti che non hanno preso parte alle FP1 hanno potuto godere di 35 minuti per effettuare prove di giro secco e passo gara.
Questo perchè le FP2 sono state dedicate ai test Pirelli; la ditta milanese sta, infatti, testando nuove composizioni per le mescole. Tutti i piloti hanno dovuto completare almeno 26 giri con le nuove mescole.
Del tipo di mescola in uso ne era a conoscenza solamente Pirelli, effettuando così dei Blind test (test in cieco). Tutte le vetture avevano il medesimo carico di benzina e tutti hanno effettuato due giri da qualifica e due giri, a pieno carico, di simulazione gara.
Austin: tra penalità e giochi di potere
In questo Gran Prix di Austin potremo vedere alcuni piloti scontare posizioni di penalità per il cambio di componenti del motore. Al momento, gli unici che, sicuramente, avranno cinque posizioni di penalità sono Perez e Zhou.
Inoltre, si parla della possibilità che Leclerc cambi la componente ICE, scontando anche lui cinque posizioni. Tuttavia, non è del tutto improbabile che la squadra di Maranello faccia partire dal fondo il Predestinato, questo per sbolccare ulteriori componenti del motore.
Si vocifera, inoltre, che questo nuovo motore abbia già le caratteristiche di quello della stagione 2023. Se così fosse Ferrari può cominciare a spingere al massimo, abbandonando l’approccio conservativo.
Qui ad Austin non vi sono solamente penalità in pista ma anche fuori. La questione Budget Cap sembra giungere al termine. La FIA ha proposto un accordo segreto con RedBull che, se accettato, probabilmente riguarderà una multa e alcune penalizzazioni per lo sviluppo della monoposto 2023.
E’ scandaloso il fatto che sia la Federazione a proporre un accordo ad un Team, anche perchè le penalità sono ben chiare nel regolamento e non c’è alcun bisogno di negoziarle.
Ci si potrebbe appellare al caso Ferrari 2019, tuttavia, la situazione era ben diversa; in quel caso l’infrazione del regolamento non era mai stata dimostrata e l’accordo Ferrari-FIA è costato alla scuderia delle pessime annate. Sarà così anche per RedBull?